Ultima Modifica il 8 Gennaio 2020

A Napoli, la città delle 500 cupole, riapre la Chiesa della Sacra Famiglia dei Cinesi. Testimonianza tangibile del legame della città di Napoli con la cultura cinese.

La Chiesa, chiusa nel 1814, è stato oggetto di un importante intervento di restauro tanto degli interni della chiesa che delle pertinenze esterne.



L’intero complesso religioso, che si trova sulla collina Pirozzoli ai Vergini, è stato l’antesignano dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli ateneo napoletano di fama internazionale. Qui vi è sepolto padre Matteo Ripa (Eboli 29 marzo 1682 – Napoli 29 marzo 1746), il fondatore del Collegio dei Cinesi.

La struttura, nata per l’iniziativa del sacerdote ebolitano Matteo Ripa, riconosciuta ufficialmente nel 1732,

Matteo Ripa - Chiesa della Sacra Famiglia dei Cinesi

Cenni Storici

Il complesso, durante i secoli, è passato per le mani di numerosi personaggi influenti napoletani. In origine fu la principessa Gallicanea a far costruire, nel XVII secolo, la sua villa extraurbana. Successivamente molti furono i proprietari che si succedettero, tra cui i padri Orvietani, che diedero al complesso una forma architettonica che più si confaceva alle funzioni religiose.

Nel 1729, l’ordine monastico degli Orvietani vendette il complesso al missionario Matteo Ripa. Da quel momento divenne il Collegio dei Cinesi, degli Indiani e di altre nazioni infedeli.

Fu il prima esperienza in Europa di un collegio per la formazione di missionari cattolici di lingua e nazionalità cinese, destinati ad evangelizzare la Cina. Nel annesso convitto venivano formati gli interpreti di lingua cinese e indiana che potessero rispondere alle esigenze dell’espansione commerciale dell’impero asburgico in estremo oriente.

Seguito all’Unità d’Italia il complesso di edifici della Sacra Famiglia dei Cinesi divenne prima un collegio per giovani orfani e, in seguito, adibito ad ospedale per infermi cronici.

Chiesa della Sacra Famiglia dei Cinesi Napoli

La Chiesa della Sacra Famiglia dei Cinesi

L’interno, a navata unica con pareti laterali estremamente ricurve, è il risultato di un compromesso volto a salvaguardare l’ingresso da vico dei Cinesi e a lasciare uno spazio scoperto all’ingresso da salita dei Cinesi. Al di sopra della navata regna sovrana una grande cupola accompagnata da un lanternino. Nei pilastri della cupola si trovano quattro sculture rappresentanti i santi Giuseppe, Gioacchino, Anna ed Elisabetta, eseguite su disegno di Francesco Solimena.

Al di sopra del vestibolo di ingresso, invece, si sviluppa il coro con due splendidi organi (uno è firmato Mancini ed è datato 1792-93) e una robusta balaustra in legno intagliato con andamento curvilineo.

Diverse sono, poi, le opere d’arte di pregio, prima tra tutte una tela posta sull’altare maggiore raffigurante la Sacra Famiglia dipinta da Antonio Sarnelli. Di gran pregio sono anche quelle poste a destra e sinistra dell’altare e raffiguranti l’Annunciazione e la Visitazione. Nella sagrestia, attualmente adibita a biblioteca e aula di studio, si trova ancora un ovale in marmo raffigurante la Madonna con Bambino della scuola di Giuseppe Sanmartino.

Chiesa della Sacra Famiglia dei Cinesi – Indirizzo: Vicoletto Cinesi, 80136 Napoli