Il Real Museo Mineralogico di Napoli, un luogo a molti sconosciuto, si nasconde tra le aule e i cortili percorsi ogni giorno da centinaia di studenti che affollano l’Università Federico II. Rappresentando una delle istituzioni scientifiche più antiche d’Italia.
Entrare nel suo salone monumentale, che occupa gli splendidi ambienti dell’antica Biblioteca del Collegio Massimo dei Gesuiti, provocherà un immediato moto di meraviglia.
Il Museo di Mineralogia fa parte del Centro Musei delle Scienze naturali e fisiche dell’Università Federico II che comprende anche i Musei di Zoologia (istituito nel 1813 da Gioacchino Murat ), Antropologia e Fisica (istituito nel 1881 grazie all’opera di dell’antropologo Giustiniano Nicolucci), Museo di Paleontologia (istituito nel 1932).
Storia del Real Museo Mineralogico
Il museo nasce nel 1801 per volere di Ferdinando IV di Borbone come centro di ricerca scientifica e la valorizzazione delle risorse minerarie del Regno di Napoli. Vi hanno operato illustri mineralogisti, fra cui Matteo Tondi ed Arcangelo Scacchi che ancora oggi sono considerati figure di primo piano nel consesso scientifico internazionale.
Curiosità. Le sale del museo hanno visto sfilare personaggi illustri e sono state testimoni di momenti storici cruciali. Nel 1848, con la prima riunione della Camera dei Deputati, e nel 1860, con le votazioni per l’annessione al Regno d’Italia.
Le collezioni del Real Museo Mineralogico
La superficie espositiva, di circa 800 mq, occupa il salone monumentale e due sale dedicate ad Arcangelo Scacchi e Antonio Parascandola.
Il museo ospita una ricca collezione di minerali provenienti da tutto il mondo. I Campioni, raccolti, scambiati e acquistati dai docenti e direttori dell’Istituto succedutisi nel tempo, sono suddivisi in sette collezioni principali. Generale, Vesuviana, Tufi Campani, Grossi Cristalli, Medagliere Vesuviano, Meteoriti e Strumenti Mineralogici.
La collezione dei Minerali dei Tufi Campani, nata nel lontano 1807, vanta esemplari unici come l’horsenite. Mentre nella sezione delle Meteoriti, possiamo ammirare un siderite messicano, proveniente da Toluca, risalente al 1784.
Insolita è la Collezione delle Medaglie coniate con la lava del Vesuvio. Tra queste spiccano le monete del 1805 riproducenti i profili di Ferdinando IV e Maria Carolina; bella la medaglia coniata nella lava del 1859 in onore di Napoleone III.
Tra le gemme più ammirate del museo spiccano i cristalli di vesuvianite, rinvenuti nel XVIII secolo sul Monte Somma in una gamma cromatica che va dal bruno al verde e all’ambra, con rari esemplari rossi e azzurri. Accanto a questi, splendono granati, lapislazzuli, hauyna blu, lazurite, il pirosseno eruttivo azzurro, la sarcolite rosa-arancio e la leucitite, erroneamente chiamata granato bianco di Napoli.
La collezione di cristalli artificiali, frutto delle ricerche di Arcangelo Scacchi, è una vera e propria meraviglia. Gli esemplari sintetizzati dallo scienziato napoletano ottennero un riconoscimento internazionale, aggiudicandosi premi alle prestigiose Esposizioni Universali di Londra e Parigi, rispettivamente nel 1862 e nel 1867. A completare il percorso espositivo, la collezione di pietre dure conserva preziosi cammei, testimonianza dell’eccellenza dell’artigianato partenopeo.
Museo Mineralogico, Informazioni utili
Orari di visita: Lunedì a venerdì 9.00 alle 13.30; lunedì e giovedì anche dalle ore 14.30 alle 16.45
Costi: Adulto € 5,00; Bambini 5-10 anni €2,50; Ragazzi 11-18 anni: € 3,00.
La prenotazione deve essere effettuata telefonicamente al numero 0812537587