Ultima Modifica il 8 Dicembre 2023

I resti archeologici delle Terme Romane di Agnano si lasciano scoprire in quello che una volta era la bocca di un cratere vulcanico.

Le Antiche Terme di Agnano, a soli pochi chilometri dal centro di Napoli, sono state scoperte verso la fine dell’800, ma i primi scavi sistematici iniziarono solo nel 1911.è un interessante complesso archeologico che ha conosciuto una continuità d’occupazione, dall’epoca greca fino ai giorni nostri.

Un luogo caro ai greci che qui vi veneravano gli dèi, ne è testimone il santuario dedicato al culto di Asclepio e delle Muse. Fu con lo stanziamento dei romani che iniziò l’attività termale nell’area di Agnano.



Cenni storici

Le prime testimonianze risalgono al periodo Greco (IV e III secolo a.C.). Fu soltanto con l ‘arrivo dei Romani che l’attività termale fu  sviluppata dai Romani ( tra I secolo a.C. e II secolo d.C.).

Lo testimoniano le rovine dell’imponente stabilimento termale di età adrianea (117-138 d.C.) che vediamo dislocate alle pendici del Monte Spina.

Col crollo dell’Impero Romano d’Occidente, la struttura venne abbandonata per tornare in auge nel V secolo grazie al re dei Vandali, Trasamondo.

Tuttavia, a seguito di alcuni eventi geologici legati al fenomeno del bradisismo, l’antico cratere dei Campi Flegrei è abbandonato. Durante il Medioevo, intorno al XI secolo, la conca dal cratere si trasforma in un lago. In età aragonese, l’area viene utilizzata per la macerazione del lino e della canapa, rendendo così il sito insalubre e malarico.

Complesso Archeologico delle Terme Romane di Agnano

Con il prosciugamento dell’antico e pestifero lago, a metà dell’800, ricomincia ad Agnano la storia del termalismo, che continua tuttora. I primi scavi sistematici iniziarono solo nel 1911.

Il primo ad intuire le enormi potenzialità dell’area fu il medico ungherese Giuseppe Schneer, l’ideatore e promotore delle Terme di Agnano.

Negli anni Trenta del novecento una grossa fetta dei terreni delle Terme fu espropriata per realizzare l’impianto dell’Ippodromo e creare una nuova strada che riprendeva il tracciato della vecchia via romana tra Neapolis e Puteoli. Venne creato anche un ponte, su via Beccadelli, per collegare le due parti del Monte Spina.

Complesso Archeologico delle Terme Romane di Agnano

Terme romane di Agnano

L’area del Complesso Archeologico delle Terme Romane di Agnano, attualmente occupata dalle moderne Terme di Agnano (Via Agnano Astroni 24) si divide in quattro zone. Complesso di età ellenistica, Grotta del Cane, Complesso termale di età romana, Ponte di età romana. Queste quattro aree sono sia di proprietà delle Terme che del Ministero della Difesa

Interessante la famigerata Grotta del Cane definita da Plinio il Vecchio Mortiferum Spiritum exalans. Una cavità artificiale scavata tra il III e il II secolo a.C. presumibilmente con l’intento di trovare una sorgente di acqua termale. Qui ancora oggi si riscontra il fenomeno vulcanico delle mofete, vapori nocivi entro il metro d’altezza. Quindi non risultano dannosi per l’uomo, a differenza di un cane o di qualsiasi animale di piccola taglia.

La riapertura delle Terme Romane di Agnano è stata resa possibile grazie a un radicale intervento del Comitato Civico Pendio-Agnano e ai volontari del GAN – Gruppo Archeologico Napoletano (www.ganapoletano.it) in collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni Archeologici..

I volontari del GAN organizzano delle Visite guidate al Complesso Archeologico di Agnano.