La Cappella Capece Minutolo, alla destra dell’altare del Duomo di Napoli, torna a splendere grazie all’intervento di Friends of Naples. L’associazione senza scopo di lucro nata nel maggio 2018 dall’iniziativa di un gruppo di professionisti e amici legati da un profondo amore per la città. Da allora si dedica alla promozione del restauro e alla salvaguardia del patrimonio artistico e culturale napoletano.

Cappella Capece Minutolo: dalle Origini Antiche al Gotico Splendente

Quella che oggi ammiriamo come la Cappella Capece Minutolo non era altro, in origine, che una cappella secondaria dell’antica Chiesa di Santa Stefania. Quest’ultima, preesistente all’attuale Cattedrale di Napoli dedicata a Santa Maria Assunta e San Gennaro, ne costituisce un’importante radice storica. Dal 1402 è sotto la podestà dell’omonima nobile famiglia.

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Cappella dei Capece Minutolo
Duomo di Napoli – Cappella dei Capece Minutolo

Curiosità: La Cappella Capece Minutolo, appartenente all’omonima e antichissima famiglia patrizia napoletana attiva sin dall’VIII secolo, fa da suggestivo sfondo a una delle novelle più celebri di Giovanni BoccaccioAndreuccio da Perugia(Decameron, II, 5).

La cappella, che conserva l’architettura gotica originaria, accoglie il sepolcro-altare di Enrico Minutolo, Cardinale di Napoli dal 1389 al 1399. A destra dell’Altare è posto il sarcofago dell’Arcivescovo di Napoli Filippo Capece Minutolo (1288-1301). A sinistra è posto il sarcofago dell’arcivescovo di Salerno, già canonico della Cattedrale di Napoli, Orso Capece Minutolo (morto nel 1327). 

Notevoli sono anche gli affreschi presenti in cappella, che risentono tantissimo dell’influsso di Giotto, molto attivo in città in epoca angioina. All’interno della cappella c’è una piccola sagrestia attigua, con le pareti che recano affreschi raffiguranti gli antenati della famiglia Capece Minutolo.

sepolcro-altare di Enrico Minutolo, Cardinale di Napoli
sepolcro-altare di Enrico Minutolo, Cardinale di Napoli

Nel vano ipogeo della cappella, è stata fatta una scoperta sorprendente: una cappella di cui si erano perse le tracce. Al suo interno sono stati ritrovati l’altare e un affresco raffigurante la Vergine Annunziata. Curiosamente, l’accesso alla Cappella dell’Annunziata dei Minutolo non avveniva dal Duomo, ma tramite una stradina che la collegava direttamente al giardino del palazzo di famiglia, situato dietro la tribuna della Cattedrale. Nel tempo l’unico ingresso è stato murato e oggi risulta nascosto dal terrazzo di un B&B.

Un Restauro che Fa Sognare

Il restauro conservativo della Cappella Capece Minutolo, iniziato a dicembre 2020, ha ridato leggibilità a pezzi unici:

  • Il pavimento a mosaico con bellissimi frammenti d’impiantito cosmatesco con raffigurazioni animali del XIII secolo. Nel centro un clipeo in marmo bianco con l’arma dei Minutolo (un leone rampante variato).
  • sepolcri trecenteschi di Orso e Filippo Minutolo.
  • E poi, gli affreschi duecenteschi attribuiti a Montano d’Arezzo: una vera rivelazione, il primo esempio significativo nel Sud Italia del nuovo stile introdotto da Cimabue nella Basilica di Assisi.
Affreschi duecenteschi attribuiti a Montano d'Arezzo
Affreschi duecenteschi attribuiti a Montano d’Arezzo

L’Officina Restauro di Diego Ferrara ha realizzato il progetto, avvalendosi della consulenza scientifica del prof. Francesco Esposito e della direzione lavori dell’arch. Francesca BertagninDel Core Restyling ha fornito il supporto. Le indagini diagnostiche le ha condotte M.I.D.A. di Claudio Falcucci.

Grazie al patrocinio della famiglia Capece Minutolo e al generoso contributo di numerosi mecenati, tra cui Miguel e Ileana GomezAlejandro e Martha GomezBrett Lloyd, la Thomas Dane Gallery, e la Fondazione Tridama di Brunella Trimarco e Gianfranco D’Amato, insieme a molti altri Amici di Napoli

Il team dell’architetto Adriano Caputo ha progettato l’illuminazione, resa possibile dal contributo e dalla consulenza di LuciOmbre Srl di Roberto Zecchinelli. L’azienda ILM Lighting di Federico Ognibene ha fornito i prodotti, mentre Sie srl di Stefano Ciotola ha curato l’installazione, garantendo un’integrazione rispettosa e precisa nell’ambiente della Cappella.