Ultima Modifica il 10 Ottobre 2020
Oggi vi proponiamo una piccola guida per scoprire cosa vedere a Napoli, attrazioni che vi faranno capire perché la città borbonica è tra le più belle del mondo.
Napoli è una città con un patrimonio artistico, culturale e storico inestimabile, un luogo in cui sono decine i musei, i palazzi, i monumenti, i parchi e le chiese da visitare assolutamente. Questa città, così indomita e colorata, difficilmente non travolge ed affascina con le sue superstizioni e le sue fantasie. Lasciatevi incantare dalla città il cui centro storico è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco e la amerete, ve lo garantiamo.
Cosa vedere a Napoli: le attrazioni da visitare assolutamente
Piazza del Plebiscito & Palazzo Reale di Napoli
Insieme a Palazzo Reale, piazza del Plebiscito rientra a pieno titolo tra i simboli di Napoli. E’ l’arena dei grandi concerti, ma anche degli scugnizzi che all’ombra dei cavalli di bronzo e del colonnato dalla basilica di San Francesco di Paola sfoggiano doti calcistiche sognando palloni d’oro. La sorvegliano reali d’ogni tempo e blasone: Normanni, Svevi, Angioini, Asburgo, Borbone, Savoia, scolpiti nelle statue di Palazzo Reale.
Castel dell’Ovo
Castel dell’Ovo è uno dei primi luoghi da visitare a Napoli, a poca distanza da Piazza del Plebiscito. Un castello che è stato silenzioso e imponente testimone di tutte le vicende che hanno segnato la storia di Napoli. La leggenda vuole che il poeta Virgilio abbia nascosto nelle segrete del castello un uovo in equilibrio per garantire la tenuta della fortezza e la tranquillità dei napoletani.
Lungomare Caracciolo
Il Lungomare di Napoli è la promenade sul mare dedicata all’ammiraglio settecentesco napoletano Francesco Caracciolo. E’ la cartolina romantica di Napoli, da un lato il mare, dall’altro la Villa comunale e l’arteria della Riviera di Chiaia. Oggetto di diatribe tra i cittadini pro e contro la pedonalizzazione, resta innegabile il fascino di fare jogging guardando la collina di Posillipo o spalmarsi sugli scogli in attesa della luna.
San Gregorio Armeno
Via San Gregorio Armeno è la strada dei pastori. Non importa se le festività sono lontane, qui è sempre Natale. Acquattate nella stradina che collega il decumano maggiore (via dei Tribunali) a quello inferiore (via San Biagio dei Librai) e intervallate da chiesette, le botteghe di artigiani vi incanteranno con le loro esposizioni di statuette, da quelle “canoniche” a quelle modellate dal gossip e dall’attualità.
Cappella Sansevero
Il Cristo velato e le macchine anatomiche sono solo alcune delle opere che si possono vedere nella Cappella Sansevero. Nelle vicinanze di piazza San Domenico Maggiore, c’è una Napoli esoterica che sguscia nascosta sotto al colore e al folklore da cartolina. Cappella Sansevero è un luogo carico di simbologia e opere preziose che riflettono il carisma e l’estro oscuro del principe Raimondo di Sangro.
Napoli Sotterranea
In piazza San Gaetano, a ridosso di via dei Tribunali, la discesa nella città di sotto ha inizio. Centocinquanta gradini e quaranta metri in giù, cunicoli, corridoi strettissimi, cisterne che fino agli inizi del XX secolo venivano scavate per l’approvvigionamento idrico si snodano per metri nelle cavità di tufo. Sarà la guerra a trasformare il loro utilizzo offrendo alla popolazione rifugi contro le bombe.
Piazza e Chiesa del Gesù Nuovo
Situata lungo il Decumano Inferiore (Spaccanapoli),Piazza del Gesù è uno dei luoghi più caratteristici di Napoli. La piazza è caratterizzata dalla presenza di un’alta guglia in marmo, l’Obelisco dell’Immacolata, ed è circondata da alcuni palazzi nobiliari, mentre la chiesa del Gesù Nuovo è uno dei più importanti esempi di pittura e scultura barocca partenopea. La facciata della chiesa è caratterizzata da bugne in piperno (a forma di punte di diamanti) scolpite con segni aramaici che alcuni studiosi, nel 2010, hanno scoperto essere uno spartito musicale.
Duomo
La cattedrale di Napoli, a due passi dai decumani, è uno scrigno di arte e storia. È qui che, tre volte l’anno, si assiste allo scioglimento del sangue di San Gennaro. Nonostante i rimaneggiamenti architettonici, si è mantenuta intatta all’esterno l’impronta gotica originaria. L’interno, a metà tra rinascimentale e barocco, è abbellito da dipinti di Luca Giordano, con pianta a croce latina, tre navate intervallate due file di otto pilastri ciascuna, cappelle laterali.
Parco Archeologico del Pausilypon
È un’area archeologica nel quartiere Posillipo a cui si accede attraverso la Grotta di Seiano, scavata dai romani e resa percorribile nel 1841 da Ferdinando II di Borbone. Il parco archeologico del Pausillypon affaccia sull’area marina protetta della Gaiola ed offre una splendida visto sulla Baia di Trentaremi e sul Golfo di Napoli. La visita è molto suggestiva perché si possono ammirare i resti dell’antica villa imperiale romana del cavaliere Publio Vedio Pollione e poi all’Imperatore Augusto.
Scale di Napoli
La città partenopea si esplora in su e in giù. Salite, discese, rampe, scale, gradoni collegano i vicoli con la città alta, quella nata dall’espansione urbanistica già dal 1300. Si perde il conto delle scale di Napoli. La Pedamentina è tra le più celebri, collega la Certosa di San Martino al centro storico. Le fanno concorrenza molte altre tra cui il Petraio, le rampe di Sant’Antonio, calata San Francesco, le rampe Brancaccio, i gradoni di Chiaia.
Capodimonte, la Reggia Museo
Piantata sulla collina omonima, in un’ oasi di centoventi ettari, la splendida reggia museo di Capodimonte si affaccia su Napoli .
L’originaria residenza di vacanza dei Borbone oggi custodisce uno straordinario patrimonio con dipinti, sculture e oggetti che testimoniano il patrimonio culturale di Napoli. Accanto alla collezione Farnese, al primo piano, l’Appartamento Reale con le manifatture borboniche, tra cui le celebri porcellane; al secondo e al terzo livello, la Galleria Napoletana e le sezioni dell’Ottocento e dell’arte contemporanea.
San Martino
Da dimora certosina a museo, San Martino troneggia sulla sommità della collina del Vomero. Nelle stanze del Museo nazionale di San Martino si ripercorre la storia del Regno di Napoli e delle Due Sicilie, con lo sguardo che si perde nella gouache naturale dipinta dal golfo, dal mare, dalla certosa che imponente si protende verso il budello di vicoli in basso.