Ultima Modifica il 14 Settembre 2024
Sull’isolotto di Megaride si erge fiero e maestoso il Castel dell’Ovo, la più antica fortezza di Napoli. Una cittadella fortificata che domina il Borgo Marinari di Santa Lucia. Nei secoli ha svolto non solo un ruolo difensivo ma è stato anche monastero, carcere e residenza reale.
All’antica cittadella di Napoli vi si accede attraverso un breve ponte che collega a Via Partenope, la bella passeggiata a mare di Napoli.
Cenni storici del poderoso Castel dell’Ovo
Il maestoso Castel dell’Ovo sorge sull’antico Isolotto di Megaride, un lembo di terra proteso verso il mare dove il mito si intreccia con la storia. E’qui che le onde del mare portano le spoglie della sirena Parthenope.
Secoli dopo, l’isolotto accolse amorevolmente le spoglie di Santa Patrizia. La religiosa bizantina discendente dell’Imperatore Costantino, naufragata a seguito di una violenta tempesta e divenuta poi compatrona di Napoli.
Qui sbarcarono i Cumani a metà VII secolo a.C. per poi fondare sul retrostante Monte Echia la città di Parthenope. Il primo insediamento urbano della città che poi sarebbe diventata Napoli.
L’isolotto di Megaride, nel I secolo a.C., faceva parte della vasta reggia sul mare voluta dal ricco e potente generale romano Lucio Licinio Lucullo. Per il suo splendore il complesso, che includeva la vasta area compresa tra la collina di Pizzofalcone e l’attuale Piazza Municipio, passò alla storia come Castrum Lucullanum. Alla morte del console la villa diventò di proprietà imperiale e trasformata in una fortezza da Valentiniano III.
Curiosità. Qui è stato esiliato Flavio Romolo Augusto, noto anche col diminutivo di Augustolo, l’ultimo imperatore romano d’Occidente.
Con la caduta dell’Impero Romano, la casa romana diventa il ricovero di monaci e monache Basiliane che qui edificano un eremo, dando vita a un importante centro culturale.
Con la conquista di Napoli da parte di Ruggiero il Normanno (nel 1140), inizia un programma di fortificazione sistematica del sito, che ebbe nella torre Normandia il suo primo baluardo.
Sotto il dominio svevo, il castello subisce un’ulteriore opera di fortificazione ad opera di Federico II, che fece edificare la Torre di Colleville, la Torre di Maestra e la Torre di Mezzo. In questa fase, il castello assunse una duplice funzione, servendo sia come residenza regale che come carcere di Stato.
E’ solo con l’arrivo degli Angioini che il Castello, fino a quel momento conosciuto come Castrum Lucullanum, inizia ad essere denominato Chateau de l’Oeuf o Castrum Ovi incantati.
Curiosità. Il sedicenne Corradino di Svevia, prima di essere decapitato in Piazza del Mercato, è imprigionato nelle segrete del castello
Sotto il regno Alfonso V d’Aragona, iniziatore della dominazione aragonese a Napoli (1442 – 1503), il Castel dell’Ovo subisce ulteriori modifiche finalizzate a potenziarne la difesa e ad arricchire il palazzo reale.
Durante il regno dei Viceré spagnoli e successivamente dei Borbone, il Castel dell’Ovo viene destinato esclusivamente a scopi militari. A metà Settecento Carlo di Borbone fece nascere all’interno del Castel dell’Ovo una fabbrica di cristalli e specchi.
Dall’Unità d’Italia fino agli anni ’80, il Castel dell’Ovo è stato un importante baluardo difensivo sotto il controllo della Marina Militare.
Oggi, riaperto al pubblico grazie all’intervento del Comune di Napoli, il castello è liberamente accessibile ai turisti.
La leggenda dell’Uovo di Virgilio
Una delle tante leggende napoletane narra che il celebre Publio Virgilio Marone decise di garantire la prosperità e la longevità dell’antico Castrum Lucullanum. Per fare ciò nasconde un uovo magico in una stanzetta segreta nei sotterranei dell’edificio.
Sulla sua integrità si reggeva la stabilità dell’isolotto, del Castello e quindi dell’intera città. Al contrario se l’integrità dell’uovo incantato fosse stata violata, i napoletani avrebbero patito grossi guai.
Si narra che il 26 luglio del 1370 il castello è parzialmente abbattuto da una grande mareggiata. Pare che un prigioniero, scappando dalle prigioni sotterranee, urtò il contenitore dell’uovo e lo ruppe. Per evitare che il panico si diffondesse tra i napoletani, la regina Giovanna I d’Angiò confessò di aver sostituito l’Uovo di Virgilio con un altro uovo affinché qualsiasi altra sciagura fosse scongiurata.
Castel dell’Ovo: Tesori millenari in un’antica fortezza
Visitare il Castel dell’Ovo è completamente gratuito (salvo casi particolari di fiere o eventi).
La passeggiata all’interno del Castel dell’Ovo (si sviluppa su tre livelli) é molto suggestiva:
- Primo livello: Batteria del Ramaglietto, Sala dell’arco maggiore e le Prigioni della regina Giovanna.
- Secondo livello: la Torre Normandia, la Batteria del cavaliere (con i suoi cannoni) e la Chiesa del Salvatore. Le catacombe basiliane e il Romitorio di santa Patrizia, è qui che troviamo tracce del periodo in cui Castel dell’Ovo fu usato anche come monastero. Nella Sala delle Colonne, una delle più suggestive del castello, si scoprono le antiche colonne di spoglio poggiate su archi a sesto acuto.
- Terzo livello: Loggiato aragonese, appartamento aragonese, loggiato angioino, batteria superiore.
Dalla Terrazza dei cannoni (spagnoli), il punto più alto del castello, si può ammirare l’intero Golfo di Napoli godendo di scorci davvero molto suggestivi sulla città. Fate attenzione all’orientamento dei suoi cannoni: puntano sulla città.
Il popolo Napoletano non ha mai avuto un carattere pacifico ed è stato tenuto buono dai regnanti solo, come si suol dire, “sotto le cannonate”.
Castel dell’Ovo
Indirizzo: Via Eldorado, 3, 80132 Napoli, Italia
Prezzo biglietto: ingresso gratuiti
Contatti e informazioni: +390817954592 – Sito ufficiale
Orario di apertura del castello. Periodo estivo, da lunedì a sabato dalle 9 alle 19.30, la domenica dalle 9 alle 14.00; periodo invernale da lunedì a sabato dalle 9 alle 18, la domenica dalle 9 alle 13.30.