Ultima Modifica il 15 Settembre 2020

La Certosa e Museo di San Martino, uno dei più importanti complessi monumentali di Napoli, da settecento anni domina la città dalla collina del Vomero.  Il panorama che si ammira da quassù è uno dei più belli e completi che si possa avere del golfo e della città di Napoli.

Certosa di San Martino – Cenni storici

La Certosa napoletana, protetta da Castel Sant’Elmo, è dedicata a San Martino vescovo di Tours. Viene fondata nel 1325 per volere di Carlo, duca di Calabria, figlio di Roberto D’Angiò. Tino di Camaino e Attanasio Primario realizzano un monumento spettacolare secondo i canoni architettonici indicati da San Bruno di Colonia, fondatore dei monaci certosini.

Nel corso del tempo ha visto il passaggio di Luca Giordano, Giuseppe Sanmartino, Domenico Antonio Vaccaro, Battistello Caracciolo, Francesco Solimena, Pietro Bernini.

Tra il 1581 e il 1653 il severo aspetto gotico lascia il passo ad una raffinata veste barocca. Al cantiere dell’ampliamento e restyling, iniziato dell’architetto Giovanni Antonio Dosio, hanno collaborato Giovan Giacomo di Conforto e Cosimo Fanzago.

Dopo alterne vicende, i monaci vengono cacciati agli inizi del 1800. All’indomani dell’Unità d’Italia, l’antica Certosa è aperta al pubblico – nel 1867 – con lo status di Museo Nazionale di San Martino.

Oltre ad ospitare il patrimonio monastico preesistente (dipinti, sculture, libri e arredi) diventa il custode delle memorie della città di Napoli, raccogliendo fregi, sculture e oggetti dai rioni distrutti dalla pulitura del Risanamento urbano progetto di fine ‘800.

Chiostro grande San Martino Napoli

Un Museo che domina Napoli

Chi visitata il museo Nazionale di San Martino può immergersi ancora oggi negli antichi ambienti della vita monastica. Al suo interno si compone di 70 sale, dove sono esposti reperti di diverse epoche della storia della città di Napoli. Dipinti e sculture dal 13° al 19° secolo documentano aspetti della società partenopea nelle varie epoche storiche. Interessanti le sezioni dedicate al teatro, alle feste e ai costumi.

San Martino custodisce una collezione di rari presepi napoletani del XVIII e XIX secolo, tra cui la colossale Presepe Cuciniello composto da oltre 800 pezzi. Occupa una parete di quella che un tempo era la cucina del monastero.

Un esempio splendido dell’arte napoletana seicentesca è costituito dal Chiostro Grande e dei Procuratori. Al centro del Chiostro Grande, progettata da Dosio su un preesistente chiostro trecentesco, c’è il cimitero dei Certosini con la balaustra barocca decorata con teschi ed ossa.

Un’altra meraviglia del luogo da visitare sono i giardini pensili. Da qui si può  ammirare un’inedito panorama del Golfo di Napoli, un must assoluto per chi visita la città per la prima volta.

Certosa di San-Martino Chiesa

Da vedere anche la Chiesa delle Donne splendidamente decorata con affreschi del Lanfranco. Con gli ampliamenti avvenuti nel 16 e 17 secolo, la chiesa si compone oggi di una sola navata e tre volte a crociera.

Affascinanti le Carrozze esposte nel Chiostro dei Procuratori o la Sezione navale contenente le imbarcazioni della Regia Marina con i due pezzi forti: la Lancia reale a 24 remi di epoca borbonica e quella a 14 remi di Umberto I di Savoia.

Da gennaio 2015 hanno riaperto al pubblico i sotterranei Gotici della Certosa di San Martino, un’imponente opera ingegneristica. Nei lunghi corridoi sotterranei vi sono esposte le opere in marmo della Sezione di sculture, una interessante raccolta che si è formata tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.

Tra le sculture in marmo c’è il sarcofago di Beatrice del Balzo, ricavato dal reimpiego di una vasca romana del II-III secolo d.C., una statua di San Francesco d’Assisi scolpita da Giuseppe Sanmartino (l’autore del Cristo Velato) e la Modestia, realizzata da un suo allievo.

Certosa San Martino Scultura di Samartino

Certosa e Museo Nazionale di San Martino

Largo San Martino n.5 – Tel. 0039-0817944021
Il biglietto intero ha un costo di 6 euro a persona, 3 euro il ridotto. L’ingresso è gratuito in occasione della prima domenica del mese.
Orari: 08.30 – 19.30 (biglietteria chiusa dalle 18.30) – Chiusura settimanale: mercoledì