Ultima Modifica il 22 Dicembre 2020

Il Presepe napoletano è il simbolo per eccellenza delle festività natalizie, una tradizione che affascina da sempre grandi e piccini.

Che siate o meno cultori, non perdetevi le vivaci botteghe artigianali di San Gregorio Armeno, dove troverete sicuramente la statuina che state cercando.

Le Feste natalizie, a Napoli, cominciano tradizionalmente l’8 Dicembre, Festa dell’Immacolata Concezione, e terminano il 6 Gennaio giorno dell’ Epifania o festa della Befana, quando il presepe viene disfatto.



Storia del Presepe Napoletano

La storia ci tramanda che la prima rappresentazione del Presepe viene realizzata da San Francesco d’Assisi nel lontano 24 dicembre 1223, a Greccio, paesello di Rieti.

In principio c’è solo Maria, Giuseppe e il Bambino Gesù con il bue e l’asinello, gli altri personaggi vengono introdotti più tardi a Napoli.

Il primo presepe napoletano risale al 1340, anno in cui la regina Sancia d’Aragona (moglie di Roberto d’Angiò) regala alle Clarisse di Santa Chiara una rappresentazione della Natività con statue lignee a grandezza naturale. Si è salvata solo la statua della Madonna, è conservata nel museo di San Martino.

Il presepe a Napoli

Il presepe inizia a svilupparsi e a popolarsi all’inizio del ‘500 grazie all’inventiva e alla creatività di Gaetano da Thiene; alla scena strettamente inerente la natività vengono affiancati personaggi del popolo.

E’ cosi che il pastorello, lo zampognaro e la lavandaia incominciano a popolare ‘O presepe. Ancora oggi figurine e dettagli scenografici hanno un significato simbolico, nato da superstizioni e leggende.

Dubbio linguistico: si dice presepe o presepio? Entrambi sono giusti, comunque il plurale è sempre “presepi”.

Via San Gregorio Armeno

Luogo simbolo del presepe napoletano è sicuramente Via San Gregorio Armeno a Spaccanapoli, la via dell’arte presepiale.

le botteghe del presepe a Napoli

Qui in botteghe senza porte, o su bancarelle colorate, si può trovare di tutto, dalle casette di sughero ai pastori di ogni dimensione. I più diffusi sono quelli di terracotta dipinti a mano, ma ce ne sono alcuni vestiti con veri indumenti di stoffa.

I presepi di San Gregorio Armeno si ispirano soprattutto alla tradizione settecentesca. Benito il pastore addormentato, la Zingara, il Monaco che fa la questua, sono solo alcuni dei tanti personaggi del presepe. A questi si sono aggiunti figure simbolo della città come il pizzaiolo e il maccheronaro.

I presepi storici di Napoli

I più celebri esempi dell’arte presepiale a Napoli sono conservati in due musei. Parliamo del Presepe del Banco di Napoli, esposto a Palazzo Reale e il Presepe Cuciniello esposto a San Martino.

Presepe del Banco di Napoli  – Cappella Palatina di Palazzo Reale

Il Presepe è di proprietà del Banco di Napoli ma è conservato nella Cappella Palatina a Palazzo Reale in forma di comodato.

Presepe storico a Napoli

E’ una delle più ricche e suggestive raccolte d’arte presepiale napoletana. Comprende 210 figurine di pastori e 144 accessori vari che provengono da diverse collezioni del XVIII e XIX secolo

La maggior parte dei pastori sono opera di grandi scultori napoletani come Giuseppe Sammartino, autore del Cristo Velato della cappella SanSevero, Salvatore Franco, Francesco Celebrano, Giuseppe Gori o Lorenzo Mosca e Matteo Bottigliero.

La scenografia mette in mostra la Sacra Famiglia sul classico scoglio difronte ai resti di un tempio pagano; la taverna e il ricco insieme di personaggi sono presi in prestito dai racconti biblici o dalla tradizione popolare napoletana.

Presepe Cuciniello – Museo di San Martino

L’allestimento realizzato da Michele Cuciniello è datato al 1879 e lo si scopre al piano terra della Certosa di San Martino nella sala che un tempo era la cucina del monastero.

Presepe Cucciniello Napoli

Il presepe (lo scoglio) è formato da circa 800 pastori e accessori databili tra la seconda metà del 18° secolo e la prima metà del 19° secolo.

La scena della Natività è posta in un rudere di un tempio distrutto, simbolo della fine del mondo antico e l’avvento del Cristianesimo. Il presepe è dotato di un impianto di illuminazione che simula l’alternarsi di alba, giorno, tramonto e notte.

Per questa spettacolare messa in opera l’architetto Cuciniello fece appello a Luigi Farina, all’architetto Fausto Niccolini per il sistema di illuminazione e allo scenografo Luigi Masi per le pitture del paesaggio.

Te Piace ‘O Presepe? è la fatidica domanda che Eduardo De Filippo ripete tantissime volte al figlio Luca nella commedia “Natale in Casa Cupiello“.