Ultima Modifica il 17 Febbraio 2024

Il Vomero, il quartiere collinare di Napoli, è dominato dall’imponente Castel Sant’Elmo e dalla Certosa di San Martino da cui si gode di una vista spettacolare della città.

Malgrado sia spesso considerato una città a sè sestante, è ben collegato alla città bassa da ben tre funicolari e dalla bella e dalla linea 1 della Metropolitana di Napoli.



La storia del Vomero da villaggio rurale a zona residenziale

Il quartiere Vomero, nato dalla “fusione” di tre villaggi antichi (Vomero, Case Puntellate, Antignano), ha una storia relativamente recente.

Fino alla fine del XIX secolo tutta la collina era una zona rurale, rinomata soprattutto per la coltivazione di broccoli. “Si nu ‘vruoccolo” è l’appellativo scherzoso con il quale, ancora oggi, si suole apostrofare i vomeresi purosangue.

Il nome del quartiere probabilmente ha origine dal gioco del vomere. Un passatempo che i contadini della collina praticavano nei giorni festivi, sfidandosi a tracciare con l’aratro il solco più diritto.

Le prima area del Vomero ad essere abitata è stata il rione Antignano, un borgo contadino sviluppatosi nei pressi della Puteolis Neapolim per colles(Via Antinianna). Una strada greca, ampliata nel II secolo a.C. dai romani, che permetteva di collegare la zona flegrea alla città di Napoli. Potrebbe interessarti Borgo di Antignano, un villaggio antico nel cuore del Vomero.

La storia del Vomero inizia a cambiare a partire dalla fine del Cinquecento, quando Carlo V di Borbone ordinò l’ampliamento del Castello di Belforte, oggi conosciuto meglio come Castel Sant’Elmo, eretto trecento anni prima dagli Angioini sulle rovine di un antico torrione di vedetta normanno.

La costruzione di Castel Sant’Elmo diede vita a una crescente urbanizzazione della zona collinare diventando il luogo prediletto per la villeggiatura. Per consentire all’aristocrazia del centro di raggiungere le loro case in collina fu realizzata la “salita dell’Infrascata”, attuale Via Salvator Rosa.

Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, il Vomero prende sempre di più l’aspetto di un quartiere residenziale destinato alle classi nobiliari. La costruzione delle ville nobiliari si accelera quando Ferdinando I di Borbone ordinò la ristrutturazione, nel 1816, dell’odierna Villa Floridiana. Residenza estiva di Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia e moglie morganatica di Ferdinando di Borbone I.

Nei primi decenni del ‘900 il Vomero continua la sua trasformazione. Vengono costruite via Scarlatti, via Luca Giordano, via Bernini, via Morghen e piazza Vanvitelli. Lungo queste strade iniziarono a sorgere i primi palazzi in stile neorinascimentale e in stile liberty partenopeo.

Cosa visitare nel quartiere collinare del Vomero

Il Vomero non è esattamente il cuore culturale della città, tuttavia qualcosa di interessante da visitare c’è. E se alla visita turistica si abbina una passeggiata, un pò di shopping e una pausa pranzo/cena, ecco allora che il quartiere collinare si trasforma in una nuova meta turistica a Napoli.

Certosa di San Martino Napoli

Certosa di San Martino e Castel Sant’Elmo

Il punto più alto del quartiere e della città è rappresentato dal Castel Sant’Elmo e dalla Certosa di San Martino

La Certosa di San Martino è uno straordinario esempio di architettura e arte barocca, al suo interno vi è il Museo nazionale di San Martino.

Il museo ospita numerosi dipinti di artisti come José de Ribera, Luca Giordano, Francesco De Mura e Battistello Caracciolo, opere del periodo del Risorgimento (seconda metà dell’800) e le famose tele della scuola di Posillipo.

Una volta terminata la visita museale ci si può rilassare nei due chiostri di San Martino, oppure visitare Castel Sant’Elmo. Uno dei maggiori complessi monumentali di Napoli, il cui aspetto attuale, a pianta stellare, risale al volere di Don Pedro de Toledo (viceré dal 1532 al 1553). Dalla Piazza d’Armi, la parte più alta del castello, è possibile ammirare il panorama di Napoli a 360°.

Ai piedi della trecentesca Certosa e del Castel Sant’Elmo c’è la Vigna San Martino, sempre presente nelle immagini e nei disegni storici di Napoli, un territorio agricolo urbano di più di 7 ettari.

Villa Floridiana

Ospita il Museo Duca di Martina, dedicato alle arti decorative.

Qui ha abitato Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia e moglie morganatica di Ferdinando IV di Borbone che, non potendola ospitare nelle dimore reali ufficiali, acquistò la villa e l’appezzamento di terra che oggi formano il parco.

Accanto agli appartamenti privati della duchessa e delle dame, si può ammirare una ricca collezione di oggetti della seconda metà dell’Ottocento, collezionati, custoditi e donati a Napoli nel 1911 dal duca di Martina.

Il Vomero si riscopre, quartiere di Napoli

Un pò di shopping

Via Scarlatti, Piazza Vanvitelli e Via Luca Giordano sono costellate di boutique e negozi di ogni genere: abbigliamento, scarpe, tecnologia, intrattenimento, sport. Grandi magazzini e piccole rivendite sono estremamente frequenti in queste strade. A voi la scelta.

Tra una vetrina e l’altra spuntano numerosi bar e locali per fare un bel aperitivo con gli amici. Sono numerosi i bistrot, le caffetterie e i lounge-bar aperti in zona, con tavolini per consumare all’esterno e caloriferi nei periodi invernali. E se ci si vuole trattenere per pranzo o cena le soluzioni non mancano.

Oltre a rinomati ristoranti e pizzerie con menu della tradizione napoletana, sul Vomero ci sono tantissimi pub dove poter mangiare ottimi panini, grandi piatti di carne alla griglia e bere ottima birra, artigianale o d’importazione.

Buona passeggiata!