Ultima Modifica il 10 Ottobre 2020

La scoperta della città passa dalle scale di Napoli. Ebbene sì, le scale permettono di attraversare il capoluogo campano dal basso verso l’alto e viceversa. Alcune sono più curate, altre semi-abbandonate, altre ancora si dipanano per diverse centinaia di metri; molte sono consigliabili per una sana attività fisica e fotografica.



Napoli è una città collinare attraversata da scorciatoie, scale e passaggi in grado di mettere in comunicazione zone rese distanti dallo sviluppo urbano. Duecento scale e forse più percorrono Napoli dal mare alla collina, un sistema viario antico e intelligente che ora torna a far parlare di sé.

“La vita è fatta di scale, c’è chi scende e c’è chi sale” Così recitava un vecchio modo di dire popolare

Scale di Napoli - Pedemontina a Posillipo

Percorrendo su e giù le scale di Napoli e sbirciando qua e là ci si accorge di un passaggio segreto che di colpo si trasforma in un’inedita passeggiata nel cuore di Napoli. Non bisogna per forza essere un turista straniero per interrompere un attimo le abitudini quotidiane.

Il primo ad intuire che Napoli potesse essere una metropoli a misura d’uomo fu Don Pedro Alvarez de Toledo che, nel decidere di urbanizzare per la prima volta il Vomero, volle collegare questo nuovo quartiere con diverse scale che potevano tagliare la città e arrivare immediatamente in quello che è oggi il Corso Vittorio Emanuele. Ce ne sono oltre 200 (135 scale vere e proprie e 69 gradonate).

Scale di Napoli le più caratteristiche

Lascia che ti mostri alcune tra le più belle scale pubbliche di Napoli:

Pedemontina di San Martino
Con i suoi 414 scalini collega la Certosa si San Martino con Spaccanapoli. E’ il percorso pedonale piu antico e lungo di Napoli. ll tracciato, iniziato nel XIV secolo, è pensato sin dall’inizio come arteria di collegamento tra la città bassa e la collina oggi costeggia gli orti e giardini, oltre a offrire splendide vedute sul Golfo di Napoli.

Calata San Francesco
Una via gradinata che inizia in via Belvedere e termina in Corso Vittorio Emanuele. In origine faceva parte di un piccolo borgo fuori porta, chiamato Casale del Vomero. Al giorno d’oggi nonostante la pressante urbanizzazione, ha conservato in gran parte del suo fascino con una vista suggestiva sul golfo di napoli con Capri e la penisola sorrentina.

Le scale di Napoli, la Pedamentina

Petraio
Le rampe del petraio affondano le loro radici nel XVI secolo, un percorso di pietre che ancora oggi sfiora la Vigna di San Martino, gli eleganti palazzi stile liberty del Vomero e i tipici “bassi” partenopei. In origine furono create per collegare il Vomero al “nuovo” quartiere di Chiaia, simbolo dell’espansione fuori le mura.

Scalone monumentale di Montesanto
Una spettacolare scalinata a balze in pietra lavica che collega il Corso Vittorio Emanuele con il popolare quartiere di Montesanto (già Rione Filangieri) fu realizzata nel 1869 per volontà di Gaetano Filangieri principe di Satriano.

Scale del Petraio - Napoli

Pedemontina a Posillipo
Il borgo Posillipino di Villanova rimane ancora oggi collegato al mare da una discesa molto ripida, detta canalone. La scalinata è un piccolo sentiero che da via Manzoni si sviluppa tra il verde delle vigne e dei giardini di posillipo, per poi proseguire ripida e con gradini alti e stretti. È proprio qui, tra le viste più belle della città, che si districa, tra i meandri della collina in tufo, porta a toccare l’acqua degli scogli tufacei di Posillipo. L’arrivo in via Posillipo avviene tramite una ripida e stretta scalinata che si infossa in una specie di grotta.

Moiariello
Uno dei luoghi panoramici e suggestivi di Napoli chiamato anche la Posillipo dei povero per l’affascinante panorama che offre. La salita del Moiariello è un percorso che sale dal Real Orto Botanico sino alla reggia di Capodimone A monte e a valle ci sono i musei più importanti della città: Capodimonte, il Museo archeologico nazionale e il Madre.

Ovviamente queste sono solo alcune delle oltre duecento scalinate, rampe, calate e gradinate che attraversano Napoli. Non resta che percorrerle per scoprire quali altri scorci nascondono.