Ultima Modifica il 2 Ottobre 2023

Il sito archeologico di Paestum, nelle immediate vicinanze di Salerno, è tra i siti meglio conservati della Magna Grecia, tanto da essere insignito del titolo di Patrimonio UNESCO.

Fiore all’occhiello dell’Area archeologica di Paestum sono i suoi meravigliosi templi dorici intitolati rispettivamente a Nettuno, Hera e Atena e il Museo Archeologico Nazionale.



A circa due chilometri da Paestum si trova una piccola necropoli databile circa al VI-IV sec a.C., con la tomba funeraria di un giovane Pestano, chiamata la Tomba del Tuffatore.

Prende il nome da una scena, molto insolito per la pittura greca dell’epoca, dipinta sulla lastra principale, oggi esposta al Museo Archeologico Nazionale di Paestum. Un giovane uomo nudo è ritratto a mezz’aria mentre si sta tuffando in uno specchio d’acqua da una struttura che parrebbe un trampolino, posto vicino a due alberi dal tronco sinuoso. Lo sfondo completamente bianco amplifica e crea la suggestione di uno spazio illimitato.

Origini di Paestum: un po’di Storia

La città fu fondata 6 secoli prima di Cristo da coloni Greci provenienti da Sibari e venne chiamata Poseidonia in onore del Dio del mare…

Nel V secolo a.C. i Lucani riuscirono ad impossessarsi della città e le cambiarono il nome in Paistom. Nel 273 a.C. divenne colonia romana assumendo il nome con la quale la conosciamo ai giorni nostri Paestum.

Le sue antiche mura greche, modificate in epoca lucana e successivamente in età romana, cingono ancora oggi quello che resta di una civiltà straordinaria. Ancora oggi sono visibili i resti di 28 torri di guardia con quattro punti di accesso alla città disposti seguendo i punti cardinali: Porta Marina, Porta Aurea, Porta Sirena e Porta Giustizia.

Con il passare degli anni la città è stata sottoposta ad un continuo ed inesorabile declino fino ad essere abbandonata totalmente durante il periodo medievale. Gli abitanti si stabilirono in quella che poi divenne Capaccio.

Dopo secoli di oblio Paestum è stata riscoperta più o meno in contemporanea con il rinvenimento degli scavi di Pompei ed Ercolano, nel XVIII secolo. Fin da subito gli scavi sono entrati a far parte del Grand Tour, un programma di viaggi di formazione artistica molto in voga in quel periodo.

L’area archeologica di Paestum

Indubbiamente il fiore all’occhiello dell’area archeologica di Paestum è composta dalla triade di templi:

I templi di Paestum

Tempio di Poseidon – Nettuno (V sec. a.C), Il più imponente e il meglio conservato della polis di Poseidonia. L’edificio, in stile dorico, è realizzato nel 460 a.C. con un doppio ordine di maestose colonne, alte più di 8 metri, che gli donano grande eleganza. Al suo interno custodisce due altari, uno di origine greca e uno risalente all’epoca romana. La cella in cui era custodita l’immagine del dio del mare si suddivide in tre navate da due ordini di sette colonne doriche.

Tempio di Hera (VI sec. a.C.), conosciuto anche con il nome di Basilica, è dedicato a Era, moglie di Zeus. Il più antico dei tre templi di Paestum è formato da nove colonne frontali e diciotto colonne sui lati. Sul retro della cella è ben conservato l’adyton, lo spazio che custodiva il tesoro del tempio.

Tempio di Cerere – Athena (VI sec. a.C.), il più piccolo dei tre templi è posizionato sul punto più alto della città. Il tempio, dedicato alla dea della guerra Atena, è dorico ma presenta all’interno un pronao con colonne di stile ionico. In epoca medievale è stato trasformato in chiesa, al esterno ci sono tre tombe cristiane.

Intorno ai templi e al mercato si estendevano i quartieri abitativi. I resti di case, terme e botteghe che si possono vedere oggi sul sito risalgono in gran parte all’età imperiale (I-V sec. d.C.). Al di fuori della cinta muraria sono state ritrovate diverse necropoli. In una di queste, la Necropoli del Gaudo, vi sono una trentina di tombe che hanno restituito corredi funebri, armi ed altri oggetti, oggi conservati al Museo Archeologico Nazionale di Paestum.

Una visita agli scavi non può prescindere da una visita al Museo Archeologico Nazionale di Paestum (all’interno del parco archeologico). Qui è conservata un’importante collezione di antichi oggetti greci ritrovati in tutta l’Italia meridionale. Di straordinario interesse sono le lastre tombali dipinte, tra cui la più celebre è la Tomba del Tuffatore del 480 a.C., a cui si aggiunge il ciclo delle tombe dipinte di epoca lucana. Una nuova sezione del Museo accoglie reperti risalenti all’epoca romana.

Parco Archeologico di Paestum le mura

Grazie alla recente riapertura al pubblico dei sotterranei del Museo, ritornano gli appuntamenti settimanali dei “Venerdì dei depositi”, con visite guidate in italiano e in inglese alla scoperta dei tesori riposti in aree solitamente chiuse al pubblico.

Informazioni utili

Indirizzo: via Magna Graecia, 917  84047  Capaccio (SA)
Orari: Il sito archeologico è aperto tutti i giorni dalle 9 ad un’ora prima del tramonto; la biglietteria chiude due ore prima.
Costi: Museo+Scavi 9,00 €; Museo+Scavi+Parco Archeologico Velia 10,00 €; Museo (quando gli Scavi sono chiusi) 4,00 €; Scavi (quando il Museo è chiuso) 7,00 €
Sito web ufficiale: http://www.museopaestum.beniculturali.it

Il periodo migliore per visitare questa zona è la primavera, quando le giornate sono lunghe, tiepide e non eccessivamente calde; comunque anche l’autunno e l’inverno possono regalare grande fascino a questi antichi edifici. Il terreno è un po’ accidentato per cui si consiglia di indossare scarpe comode.

Come Arrivare

In Auto: autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, uscire a Battipaglia o l’uscita di Eboli se si arriva da Sud; imboccare la statale 18 e poi prendere l’uscita Paestum. Da Salerno, prendere la strada provinciale SP175  a sud lungo la costa.

In Treno: Salerno e Battipaglia sono le fermate principali sulla linea Napoli-Reggio Calabria. Qui fanno scalo numerosi treni locali che proseguono per le stazioni ferroviarie di Capaccio e Paestum (distanza da Salerno km 40).