Ultima Modifica il 2 Maggio 2022

‘O quatto ‘e Maggio (il 4 di Maggio) a Napoli, un detto popolare partenopeo sinonimo di grande frastuono e confusione.

Che cos’è il 4 maggio per i napoletani? Fino a non molto tempo fa ‘O quatto ‘e Maggio era la data che indicava la giornata dedicata ai traslochi cioè ai cambi di casa delle famiglie che stavano in affitto.



A Napoli quando si vuole indicare che è in corso un grande cambiamento oppure che c’è un disordine ed un frastuono non abituali si dice – ma che è stò quatto ‘e maggio!

Perché il 4 maggio è il giorno dei traslochi a Napoli?

Sin dai tempi dell’Impero Romano c’era un mese dedicato a sfratti e traslochi. Questo per evitare che in tutti i giorni dell’anno ci fossero famiglie che giravano per tutta la città, portandosi dietro il carretto contenente le proprietà, al fine di cercare una nuova abitazione. A Napoli, la giornata degli “sfratti” era il 10 agosto.

Nel 1587 il viceré don Juan de Zuniga, reintrodusse la giornata dei traslochi e scelse il primo di Maggio. Il meteo di Agosto, infatti, non era l’ideale per correre, salire e scendere per smontare e montare la mobilia e portarla in giro per Napoli.

Quartieri Spagnoli Massimo Daddi

I napoletani, devoti ai santi Filippo e Giacomo, la cui festività cadeva proprio quel giorno, rifiutarono la scelta per non essere costretti a rinunciare alla tradizionale processione. Fu cosi che don Pedro Fernandez de Castro, conte di Lemos, la spostò al 4 di Maggio. La data coincideva con una delle 3 scadenze annuali del canone di locazione.

In quel tempo, infatti, il pigione di casa (‘o pesone) veniva corrisposto al proprietario dell’abitazione occupata, ogni quattro mensilità. Il 4 gennaio, il 4 maggio ed il 4 settembre, quindi tre volte all’anno.

Il quattro di maggio, da allora, divenne la giornata del grande trasloco di massa il giorno dell’ammuina per eccellenza con tantissime persone intente a ricercare la casa che meglio si confacesse alle proprie esigenze e disponibilità economiche.

Curiosità

Il teatro partenopeo non si è fatta sfuggire l’occasione per ricordare questo giorno di traslochi di massa, con l’opera di Diego Petriccione ‘O Quattro ‘e maggio (1907). Questa stessa opera teatrale poi, gode anche di una versione cinematografica Non mi muovo!, interpretato dai tre fratelli Eduardo, Peppino e Titina De Filippo.
A ben guardare anche sul presepe c’è sempre un carretto raffigurante quest’usanza che certamente ha caratterizzato la vita di tanti napoletani dell’epoca.