Ultima Modifica il 14 Ottobre 2020

Le Carte da gioco Napoletane, sono sicuramente tra le più popolari e diffuse i più amati in Italia. Che sia una serata in famiglia o con amici, un pomeriggio sotto l’ombrellone o un dopo pranzo nel periodo natalizio, un passatempo da fare durante lunghi viaggi in treno, le carte napoletane sono sempre di gran compagnia.

e vantano alcuni dei nomi più noti, tra cui:

Scopa
Scopone
Sette e mezzo
Briscola
Asso pigliatutto
Tressette
Rubamazzetto
Bestia

Un mazzo di carte napoletane è costituito da 40 carte con quattro semi: Coppe, Spade, Denari e Bastoni. Ogni seme contiene dieci carte numerate da 1 a 7, e tre figure: Fante, Cavaliere e Re. Il fante è l’otto, il cavaliere (detto comunemente cavallo) è il nove ed il re è il dieci.

Storia delle Carte da gioco Napoletane

Il gioco delle carte, un passatempo che appassiona grandi e piccini, ha origini che si perdono nella notte dei tempi e con un  percorso davvero intricato.

Le carte da gioco furono introdotte nel nostro continente da commercianti Arabi, che a loro volta avrebbero appreso il culto delle carte dagli indiani e dai cinesi. Sotto la dominazione Spagnola, ebbero un tale successo che fu addirittura istituita un’imposta su ogni mazzo che si vendeva o produceva in città.

La prima raccolta di regole del gioco delle carte napoletane è del 1750. Un testo in latino, denominato “Codice di Chitarrella”, che descrive come giocare a scopone e a tressette. L’autore sembra essere stato il sacerdote napoletano Marcello Chitarrella.

 

Gioco di Carte Napoletane completo

Gioco di Carte Napoletane completo

L’origine orientale delle carte napoletane è confermata dalla somiglianza con le carte dei Mamelucchi che avevano semi simili a quelli napoletani.

Il dhiram, una valuta araba, è divenuta per noi denari; suyûf erano le scimitarre, le napoletane spade; jawkân, ovvero i bastoni da polo, antenati dei nostri bastoni; tûmân che era simboleggiato da coppe.

Secondo un’ipotesi largamente diffusa i semi delle carte napoletane rappresentano le classi sociali del Medioevo. Coppe il clero, Denari i mercanti, Spade i soldati e Bastoni i contadini.

Le “figure” che sono rappresentate sulle carte rimandano invece al gioco degli scacchi, ci sono infatti re, cavalieri, fanti/pedoni

A Napoli le carte più apprezzate sono “Matta”, il re, e il “Sette Bello”, equivalente al 7 di denari.

I giochi di carte più popolari in Campania

I giochi di carte sono sempre gettonati e anche per chi non li pratica spesso diventa facilmente in grado di riconoscerli.

Carte Napoletane

La Scopa

Uno dei giochi più famosi da fare con le carte napoletane è senza dubbio la Scopa. Si può giocare in due o in quattro (in coppia), e l’obiettivo è prendere più carte possibili fra quelle scoperte sul tavolo, chi prende l’ultima fa scopa.

Il mazziere consegna tre carte a testa (coperte) e ne mette altre quattro (scoperte) sul tavolo. In senso antiorario ognuno provvederà poi a raccogliere dal tavolo le carte in corrispondenza o dello stesso valore (un sei prende un sei e così via), o della somma del valore della carta giocata (un Re prende dal tavolo carte la cui somma dia 10).

Alla fine dei turni di gioco, si contano tutte le “Scope” effettuate durante la partita, più altri bonus particolari.

Un punto per le “carte” – il giocatore che ha raccolto più carte nelle prese –  un punto per le “Denari” – il giocatore che ha più carte del seme di denari tra le prese.  Un punto per il “Settebello” – al giocatore che ha il sette di denari nelle prese – un punto per la “Primiera” – uno speciale punteggio ottenuto con le quattro migliori carte per ogni seme.

Una variante è quella in cui l’asso piglia tutto, ossia quella che prevede che l’asso possa essere giocato per prendere tutte le carte sul tavolo.

7 e mezzo

E’ una sorta di “BlackJack” all’italiana. L’obbiettivo è avvicinarsi il più possibile al valore di 7 e mezzo con le carte che si hanno a disposizione, senza superare tale cifra altrimenti si Sballa. I mezzi punti sono tutte le figure del mazzo mentre le altre hanno valore nominale.

C’è un giocatore che fa da “mazziere” mentre gli altri partecipanti ricevono due carte a testa; a  turno fanno la dichiarazione di puntata o di richiesta ulteriore carta fino ad avvicinarsi al fatidico “7 e mezzo”.

Rubamazzetto

Uno dei giochi con le carte napoletane molto amati dai bambini è sicuramente rubamazzetto, un gioco che permette di  “rubare” il mazzo all’avversario. Una eventualità che si verifica nel caso in cui l’ultima carta presa, ben visibile in cima al proprio mazzo, abbia lo stesso valore di quella calata dal nostro avversario. Si inizia con tre carte a testa e quattro scoperte sul tavolo.

Giocare con le Carte Napoletane

Briscola

Molto diffusa è anche il gioco della briscola, che viene giocata in due o quattro. L’Obiettivo è ottenere più punti possibili; ogni carta ha un valore diverso. L’asso nel conteggio finale vale 11 punti, il tre ne vale 10, il re ne vale 4, il cavallo 3 punti, il fante 2, sette, sei, cinque, quattro e due valgono …. zero punti. La briscola, il seme privilegiato che ha la meglio sugli altri, viene deciso dal primo giocatore di quella mano.

Tresette

Si gioca in due coppie di giocatori e dieci carte a testa. Comincia è chi ha in mano il quattro di denari. La prima carta calata è definita “palo” e, a turno, gli altri giocatori dovranno scartarne una obbligatoriamente dello stesso seme del palo. Alla fine di ogni mano, a prendere le carte in tavola sarà il giocatore che ha posato la carta di maggior valore del “palo”. Sarà lui il primo a cominciare il turno successivo. Quando non si possiede nessuna carta del “palo” – in gergo si dice che si ha un “piombo” – si giocherà una qualsiasi tra quelle di minor valore. A determinare il punteggio finale sono le prese totali della coppia.