Ultima Modifica il 10 Novembre 2023

Non c’è nulla di più autunnale delle Castagne, sopratutto in Campania, prima regione castanicola italiana. Dal Cilento al Garigliano, dal sud al nord della Campania i castagneti tornano ovunque a dare i loro deliziosi frutti.



Un tempo era considerato “il pane dei poveri”, oggi, invece, è l’ingrediente principale di tantissime ricette golose. Dalle zuppe ai numerosi dolci e dessert, come i maron glacés, le torte Montblanc e le confetture fatte in casa.

In Campania ben tre varietà hanno ottenuto il maschio IGP: la Castagna di Montella Igp, il Marrone di Roccadaspide Igp e il Marrone di Serino/Castagna di Serino IGP.

Le castagne della Campania sono generalmente più piccole rispetto alle altre che si possono raccogliere nel resto delle regioni italiane.

Le castagne allesse, le caldarroste e le castagne d’o prevete sono i tre modi in cui si preferisce gustarle a Napoli.

‘O Castagnaro e le caldarroste

Il venditore di castagne, a Napoli, è conosciuto come ‘O Castagnaro, una figura che ancora oggi è possibile incontrare in alcune strade partenopee.

Le castagne, Campania

L’antico mestiere si svolge direttamente in strada con un carretto munito di fornello e pentola forata. Le caldarroste, dopo averle incise sul lato bombato, vengono cotte (arrostite) e servite nel foglio di giornale a forma di cono, il cosiddetto cuoppo.

Accanto al più noto castagnaro ambulante, vi è anche il castagnaro a bottega. Qui, tra sacchi di mandorle, noci e nucelle, si vendono le castagne crude, per coloro che preferiscono deliziarsi direttamente in casa propria.

Castagne allesse e d’o prevete

Le castagne allesse, un piatto tipico della cucina partenopea e spesso l’unico sostentamento della gente povera. La preparazione è molto semplice, bisogna prima togliere la buccia esterna e poi lessarle in abbondante acqua salata e con qualche foglia di alloro.

Dall’ipinia, invece, ci arrivano le castagne d’o prevete, una preparazione usata e affinata dai monaci Benedettini.

Secondo tradizionale, le castagne vengono prima essiccate a fuoco lento per circa 15 giorni e poi tostate per conferirle un sapore caratteristico. Il segreto del loro sapore è nella reidratazione. Infatti prima di essere mangiate vengono immerse in acqua o in una mistura di acqua e vino.

Castagne e Marroni non sono la stessa cosa, anche se sono davvero molto simili. Voi conoscete la differenza?

Le prime sono i frutti dell’albero selvatico e con una buccia più resistente e più scura; i marroni invece vengono dalla pianta coltivata, sono più grandi e sono un pò più dolci rispetto alle castagne.

La leggenda della castagna

Si narra che in un piccolo paese di montagna molto povero, gli abitanti si rivolsero a Dio pregandolo di dar loro qualcosa per sfamarsi.

Castagna di Serino IGP

Il buon Dio diede loro una pianta da cui poter raccogliere frutti nutrienti, il castagno; ma il Diavolo intervenne anche lui, per impedire che la gente potesse raccogliere i frutti, li avvolse in un guscio spinoso.

Presi dallo sconforto gli abitanti del piccolo paese ritornarono nuovamente a pregare Dio ed egli sceso in mezzo a loro fece il segno della croce; i gusci spinosi come per miracolo si aprirono, e da quel giorno, quand’è periodo, i frutti di questa pianta si aprono a croce.

Sagre della Castagna in Campania, quelle da non perdere

L’autunno è la stagione per eccellenza per gustare le ottime Castagne della Campania. Di seguito trovate una selezione di cinque Sagre della Castagna:

  • Festa della castagna del Prete a Ospedaletto d’Alpinolo in provincia di Avellino,
  • Sagra della Castagna e della Nocciola ad Avella in provincia di Avellino,
  • La Sagra della Castagna a Summonte in provincia di Avellino,
  • Sagra della Castagna e dei Funghi Porcini a Roccamonfina, in provincia di Caserta,
  • Sagra della Castagna Ufarella a Treglia di Pontelatone, in provincia di Caserta.