Ultima Modifica il 24 Luglio 2024

Al largo di Positano si trova il piccolissimo arcipelago de Li Galli, un paradiso fra natura e leggenda tra i più suggestivi della Campania. Secondo la leggenda narrata da Omero, proprio in queste acque blu le Sirene tentarono di attirare Ulisse nella loro trappola.

L’arcipelago fa parte dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella nella parte più estrema della Penisola Sorrentina.



Li Galli, l’arcipelago delle sirene

L’arcipelago, è formato da tre isolotti solitari: Gallo Lungo, La Rotonda e La Castelluccia, chiamata anche l’isola dei Briganti. Nomi curiosi, che celano una moltitudine di storie e leggende. Vista dall’alto, l’isola più grande, ha una forma che ricorda un delfino o, se si vuole restare fedeli al mito, la coda di una sirena.

L’origine di questi tre gioielli è strettamente legata al mito delle sirene. Non a caso vengono chiamati anche Le Sireneuse.

Nella mitologia Li Galli era un vero e proprio covo di sirene, creature leggendarie che, con il loro canto melodioso, seducevano ed ammaliavano i naviganti, che inevitabilmente si andavano a schiantare sulle rocce degli isolotti.

Per i greci, che popolarono le coste campane nell’VIII secolo a. C., le sirene erano per metà donne e per metà uccelli con la coda ricoperta di piumaggio, da qui l’appellativo de Li Galli.

Li Galli Positano panorama

Leggenda. Nell’Odissea si racconta che Ulisse pur di ascoltare il canto di queste creature e non rimanerne vittima, si fece legare all’albero della nave mentre il resto dell’equipaggio si copri le orecchie con della cera per non udirle. Le sirene avvilite da questo strataggemma si tuffarono nuovamente in mare e vennero trasformate in sassi, quelli che poi oggi compongono l’arcipelago de Li Galli.

Un paradiso per le celebrità

Gallo Lungo, l’isola principale, è l’unica che è stata abitata fin dall’epoca greca.

In origine l’isola era occupata da un monastero, poi usato come prigione durante il regno di Carlo II di Napoli (fine XIII secolo). Nel primo XIV secolo per monitorare gli attacchi dei pirati, venne costruita la torre aragonese, oggi ancora presente.

Nel 1924 Li Galli vennero acquistate dal coreografo Leonide Massine che qui vi fece costruire una splendida villa. Nella ristrutturazione del 1937 vide la mano dell’architetto Le Corbusier. Degni di nota l’ imperdibile belvedere con al centro una fontana mosaicata che guarda sui faraglioni di Capri e dalla parte opposta le varie terrazze arientati su Positano e sulla costiera Amalfitana.

Dopo la sua morte, avvenuta nel 1979, il testimone passa nelle mani di Rudolf Nureyev, un altro nome caro al mondo ella danza.

Tra i vari nomi celebri che hanno soggiornato in questo paradiso si annoverano: Anna Magnani, Franco Zeffirelli , Ingrid Bergman e ancora Sofia Loren, Jacqueline Kennedy e Aristotele Onassis, solo per citarne alcuni.

Trattandosi di una proprietà privata, è possibile visitare Li Galli solo su invito.