Ultima Modifica il 3 Luglio 2024

L’antico Convento di San Francesco, nel centro storico di Eboli, ospita un interessante Museo Archeologico Nazionale. Un viaggio nella storia del territorio cilentano con reperti che vanno dal Neolitico Superiore (III millennio a.C.) fino all’età medievale.

Il ManES – Museo Archeologico Nazionale di Eboli e della media valle del Sele – è situato a pochi passi dal parco archeologico di Poseidonia-Paestum.

La leggenda narra che la città – resa celebre dal romanzo di Carlo Levi “Cristo si è fermato a Eboli” – sia stata fondata da Ebalo, figlio della ninfa Sebeti e di Telone, re di Capri. Virgilio la cita nel settimo libro dell’Eneide.

Visita del ManES

La storia del Complesso conventuale di San Francesco d’Assisi a Eboli inizia nel 1286 ed è stato funzionante fino alla soppressione – avvenuta il 7 agosto 1806 – voluta dalle leggi napoleoniche.

Chiostro del Convento di San Francesco d’Assisi a Eboli

Un restauro recente lo ha restituito all’uso pubblico, nel 2000, infatti, l’intera ala occidentale del complesso ospita il Museo Archeologico di Eboli.

Ad accoglie i visitatori la Stele Eburina – da Eburum, antico nome della città di Eboli – un cippo marmoreo di epoca romana risalente al secondo secolo dopo Cristo. Sulla Stele è incisa la dedica a un antico dignitario, Tito Flavio Silvano patrono del municipium di Eboli.

Il percorso espositivo – si snoda su due livelli – espone reperti provenienti principalmente dal territorio di Eboli (Eburum), ma anche dalle città circostanti come Campagna, Battipaglia e dalla Valle del Sele.

Al suo interno una ricca dotazione di reperti storici che vanno dal neolitico, passando per il periodo romano fino al tardo medioevo.

Tra i reperti ci sono le tombe del periodo Eneolitico, dell’età del Bronzo e ricchi corredi funerari femminili dell’Età del Ferro. Ma anche spille in bronzo e ambra dalle svariate fogge, collane, orecchini, fermatrecce, bracciali, cavigliere, orecchini, decorazioni per le acconciature.

L’hydria, un vaso usato principalmente per portare l’acqua

L’hydria, un vaso usato principalmente per portare l’acqua

Vi è poi una piccola sezione romana, all’età medievale risalgono infine una serie di reperti collocati nell’antica cappellina privata dei frati del convento. Il soffitto è decorato da stucchi: al centro c’è una splendida colomba e ai quattro angoli si trovano i puttini (angeli).

Info utili

ManES – Museo Archeologico Nazionale di Eboli, Piazza S. Francesco, 1 – Eboli (SA),

  • Orari di apertura – dal martedì al sabato, dalle ore 9.00 alle ore 19.00 (ultimo ingresso ore 18.30) e la domenica dalle ore 9.00 alle ore 13.30 (ultimo ingresso ore 13.00). Lunedì chiusura settimanale.
  • Tariffe – Biglietto Intero: 5,00 €, Ridotto (dai 18 ai 25 anni): 2,00 €, Gratuito per i minori di 18 anni,
  • Come Arrivare – Lo svincolo autostradale è Eboli – uscita della ex A3 Salerno-Reggio Calabria, a 28km direzione sud dal capoluogo Salerno. È possibile raggiungere Eboli con i servizi di Trenitalia.
  • Contatti : tel: +39 0828332684, drm-cam.eboli@cultura.gov.it – www.museicampania.cultura.gov.it.