A Napoli ‘A Marenna (la merenda) non ha esattamente lo stesso significato che nel resto d’Italia. Per i partenopei, infatti, la marenna è un pasto completo all’interno di un panino capace di placare i morsi della fame.
In origine c’era A’ marenna dei fravecatori (la “merenda dei lavoratori”), non è lo spuntino che si fa nel pomeriggio, fra il pranzo e la cena, ma una ricompensa di metà mattinata, spesso povero e frugale, di chi si recava al lavoro nei campi o nei cantieri edilizi. Di solito veniva preparata di buon mattino dalle madri o dalle mogli e riposta, avvolta in canovacci, nella borsa a tracolla del proprio caro.
In Campania diciamo che “’A marenna deve dare soddisfazione”, chi la mangia deve raggiungere la soddisfazione del proprio appetito e alleggerire il peso del lavoro quotidiano. Il termine Merenda è il gerundio del verbo latino merere, ovvero “meritare”.
‘A Marenna napoletana, le nostre preferite
A Napoli anche il panino si riempie con le farciture più incredibili: mozzarella, melanzane grigliate, mortadella, provola e funghi sott’olio, polpette al sugo, salsiccia e friarielli,…. .
Ecco cinque merende napoletane che sicuramente avrete assaggiato durante una delle vostre visite a Napoli, alcune di queste sono delle vere bombe e altre più leggere.
Il Cuzzetiello
La regina delle marenne napoletane è sicuramente ‘O Cuzzetiello, un vero e proprio pasto completo concentrato in un piccolo pezzo di pane cafone.
Secondo tradizione il Cuzzetiello è farcito con sugo di ragù e polpette, anche se col passare del tempo sono nate numerose varianti realizzate con gli ingredienti più disparati. Ma cosa è O’ Cuzzetiello napoletano?
La Caprese, versione panino
Questa marenna – la Caprese versione panino – è una pagnotta morbida che racchiude i colori della bandiera tricolore: mozzarella, pomodoro e basilico. Il panino farcito con l’insalata caprese rappresenta un rito quasi obbligato durante l’estate.
Ricetta: In un panino aperto a metà, francesino o all’olio morbido, si aggiungono il Pomodoro “cuore di bue” tagliato in fettine rigorosamente sottili, la mozzarella di bufala (o la più asciutta treccia di fiordilatte), foglie di basilico, una spolverata di sale, un filo d’olio e via nella carta oleata.
La Frittata coi maccheroni
La frittata coi maccheroni un classico della cucina take away partenopea; un piatto unico e sfizioso adatto a pranzi, aperitivi e gite fuori porta.
La ricetta tradizionale napoletana della frittata di maccheroni prevede pochi ingredienti: Uova, spaghetti (meglio se avanzi del giorno prima) in quantità industriale, più l’immancabile formaggio per dare altro sapore. Scopri la ricetta della Frittata di maccheroni alla napoletana.
‘O filoscio napoletano
Tenero, gustoso e filante, ‘O filoscio napoletano è l’unione perfetta tra la mozzarella e le uova; in origine era il pranzo da portare con se ‘ngopp’o cantier’.
Attenzione a non confonderlo con una comune frittata o con una tipica omelette francese. La sue caratteristiche sono lo spessore sottile, che permette di cuocere il filoscio da un solo lato, e l’imbottitura di mozzarella (o provola), che durante la cottura diventa filante.
La tradizione vuole che, dopo averlo cotto, vada nascosto all’interno del cuzzetiello di pane svuotato della mollica.
Pane e olio e Pane e zucchero, merenda d’altri tempi
Merenda pane e olio o anche panze e zucchero, una ricetta “povera” ma buonissima che si era soliti consumare prima dell’avvento degli snack.
Nel primo caso si unge una fetta di pane con un filo d’olio condendo anche con il sale. Nei casi più fortunati la semplice merenda si trasforma in bruschetta aggiungendo anche spicchi di pomodoro.
Nella versione dolce il pane raffermo viene leggermente intinto nell’acqua e cosparso di zucchero.