Ultima Modifica il 26 Novembre 2023
Una piccola cappella segreta con affreschi del Cinquecento è stata (ri)scoperta a Napoli all’interno dell’antico complesso benedettino dei SS. Severino e Sossio, sede dell’Archivio di Stato.
Una bella scoperta avvenuta casualmente nel corso di importanti lavori di recupero e restauro finanziati dal Grande Progetto Unesco per il Centro storico di Napoli.
Il plurisecolare monastero benedettino dei Santi Severino e Sossio, nel cuore antico della città partenopea, è una Caverna di Alì Babà dove trovano ospitalità, tra chiostri maestosi e sale affrescate, documenti e faldoni storici.
La cappella segreta
La scoperta di una piccola cappella con affreschi d’epoca cinquecentesca è avvenuta nell’area di collegamento tra la chiesa dei Santi Severino e Sossio e il convento, poi trasformato in Archivio di Stato. Il piccolo ambiente rinvenuto si trova nella zona adiacente al chiostro del Platano.
Durante i lavori di restauro si è deciso di riaprire uno dei tanti collegamenti murati nell’800 quando il convento venne destinato ad altri usi. Alle spalle di un muro di tompagno è apparso un tesoro rimasto nascosto per secoli: una piccola cappella con al suo interno un affresco dai colori incredibilmente ancora nitidi.
Al centro della scena il Cristo morto tra le braccia della Vergine Maria. Mentre sulle pareti laterali ci sono le immagini di due santi Vescovi, molto probabilmente i Santi Severino e Sossio. Si pensa che in questo luogo di raccoglimento, interno alla vita dei monaci, fossero custodite le ossa dei santi Vescovi ai quali erano dedicati chiesa e convento.
“Una volta che il restauro sarà concluso apriremo l’accesso al complesso museale da vico Monte di pietà su San Biagio dei Librari così che tutti possano usufruire di questi spazi meravigliosi fatti da chioschi affrescati ma soprattutto da verde insolito all’interno del nucleo urbano del centro storico“. Candida Carrino, direttrice dell’Archivio di Stato.