Ultima Modifica il 27 Dicembre 2022

La Rotonda Diaz , palcoscenico di eventi e manifestazioni culturali sul Golfo di Napoli, si trova a metà percorso del Lungomare Caracciolo. Prende il nome da una imponente statua equestre eretta in ricordo del napoletano Armando Diaz, l’eroe della Prima Guerra Mondiale.



Il monumento equestre dedicato al Duca della Vittoria, inaugurato il 29 maggio 1936, è decisamente imponente.

Con l’obiettivo di farne un punto di riferimento per chi giungesse dal mare, la statua bronzea alta 5 metri, è stata poggiata su una stele di pietra e marmo alta circa 10 metri.

Sulla base vi si può leggere il Bollettino della vittoria con il quale Diaz aveva annunciato l’esito della guerra. Il progettato è stato realizzato dall’architetto Gino Cancellotti in collaborazione con lo scultore Francesco Nagni.

Mappatella Beach - Rotonda Diaz

Ai piedi della Rotonda Diaz si estende in semicerchio una piccola lingua di sabbia, è praticamente l’unica spiaggia libera della Città di Napoli. La spiaggetta, conosciuta anche come Mappatella Beach, è l’ultima testimone della lunga distesa di sabbia vulcanica che un tempo costeggiava la linea di costa tra Mergellina e il Castel dell’Ovo.

L’Isolotto di San Leonardo

Pochi sanno che li dove oggi c’è la Rotonda Diaz, molti secoli fa, sorgeva l’Isolotto di San Leonardo; era distante solo poche decine di metri dalla linea di costa.

A darle il nome fu il ricco mercante castigliano Leonardo d’Orio; pare che nel 1028 per essere scampato a una violenta tempesta edificò in questo luogo una chiesa a San Leonardo (suo protettore).

Attorno alla chiesa si creò un piccolo borgo con ormeggi dei pescatori e qualche abitazione popolare. Sulla vicina spiaggia, alla fine del 1500, vi era la taverna del Florio una delle più frequentate del tempo.

Isolotto e chiesa di san Leonardo, stampa di Bastien Stopendaal pubblicata ad Amsterdam nel 1663

Nel corso dei secoli l’isolotto ha attraversato alterne vicende ed è stato protagonista della storia di Napoli. Da qui fuggì verso la Francia, nel maggio 1419, Re Giacomo, marito di Giovanna II; nella chiesa dell’Isolotto, Alfonso, duca di Calabria, convinse il padre, Re Ferrante I d’Aragona, a mettere a morte i baroni che avevano preso parte alla congiura contro il sovrano.

Con il passare del tempo la distanza dell’isoletta dalla terraferma divenne sempre più breve.

Nell’800 i Borboni decisero di sacrificare l’isolotto in nome dei lavori di completamento della villa Reale oggi nota come Villa Comunale.
Il vecchio insediamento fu completamente distrutto, le case abbattute e l’isola venne unita al lungomare di Chiaia. Al suo posto venne creato un belvedere sul mare.

La Rotonda Diaz oggi è scelta come sede di eventi e manifestazioni artistiche senza pari.