La basilica di Santa Chiara ospita la Reale Cappella dei Borbone. Si trova sul lato destro della navata, prima del presbiterio, ed è conosciuta anche come Pantheon dei Borbone. L’ipogeo sottostante accoglie le sepolture dei Sovrani e dei Principi della Casa Borbone delle Due Sicilie.

La cappella, oggi conosciuta come Cappella dei Borbone, è dedicata a San Tommaso Apostolo sin dalla metà del Settecento; in epoca precedente era invece consacrata a San Ludovico d’Angiò. Fortunatamente, la struttura rimase intatta anche dopo i bombardamenti del 1943, che distrussero quasi completamente la chiesa e il monastero circostanti.

La storia della cappella prende avvio nel 1742, quando Carlo III di Borbone scelse la basilica di Santa Chiara come luogo di sepoltura provvisorio della dinastia napoletana. Col tempo, però, quella soluzione temporanea divenne definitiva, nonostante Ferdinando IV — poi Ferdinando I delle Due Sicilie — avesse progettato di trasferire le tombe reali nel grandioso ipogeo di Piazza Plebiscito previsto sotto la basilica di San Francesco di Paola. Quel piano, tuttavia, non giunse mai a compimento e le ragioni del suo abbandono restano ancora oggi avvolte da un fitto mistero. Approfondimento Napoli riscopre l’Ipogeo di Piazza Plebiscito.

Stema Cappella dei Borbone
Botola d’accesso alla cripta decorata con lo stemma della casata dei Borbone

Nella Cappella Reale trovano oggi riposo anche Francesco II, ultimo sovrano delle Due Sicilie, insieme alla moglie Maria Sofia e alla loro figlia Maria Cristina. Le loro spoglie giunsero qui solo nel 1984, dopo essere rimaste per oltre un secolo nella chiesa romana dello Spirito Santo dei Napoletani, dove erano state originariamente sepolte.

Dettagli e opere nella Cappella dei Borbone a Santa Chiara

Entrando nella Cappella dei Borbone, sulla parete di destra si possono ammirare le lapidi commemorative dei membri della famiglia reale qui sepolti, insieme ai loro parenti più stretti. Le epigrafi custodiscono la memoria e la storia di una delle dinastie più influenti del Regno delle Due Sicilie.

Tra i sepolti più importanti si distinguono:

  • Ferdinando I delle Due Sicilie
  • Francesco I con Maria Clementina d’Asburgo-Lorena e Maria Isabella di Spagna
  • Ferdinando II con la Beata Maria Cristina di Savoia e Maria Teresa d’Asburgo-Teschen
  • Francesco II con Maria Sofia di Baviera e la figlia Maria Cristina Pia

Curiosità: C’è anche la tomba di Carlo III di Borbone, capostipite della dinastia, anche se il re è sepolto in Spagna.

Sulla parete sinistra un elegante monumento funebre è sorretto da due putti, che tengono una targa commemorativa dedicata da Carlo III al figlio primogenito Filippo, morto a soli trent’anni a causa del vaiolo. L’opera, esempio della raffinata arte funeraria napoletana del XVIII secolo, è stata realizzata nel 1777 su progetto di Ferdinando Fuga da Giovanni Attigiati, mentre i puttini sono opera del celebre scultore Giuseppe Sanmartino.

Monumento Funebre Cappella Borbone
Monumento funebre di Filippo, figlio primogenito di Rea Carlo III

Al centro della cappella si trova la pala d’altare, l’Incredulità di San Tommaso di Girolamo Macchietti, pittore fiorentino che lavorò a Napoli tra il 1578 e il 1583. L’opera, precedente alla costruzione della cappella, è un autentico gioiello artistico che arricchisce l’ambiente di storia e spiritualità, offrendo ai visitatori un’esperienza che unisce arte, memoria e devozione.

Sul pavimento della cappella si trova la botola d’accesso alla cripta che custodisce le tombe dei Borbone. La lastra è decorata con lo stemma della casata e incisa con i nomi dei membri della famiglia reale che qui riposano.

La famiglia reale dei Borbone di Napoli mantiene ancora oggi i diritti di sepoltura nella cappella. Una lapide ricorda il Principe Ferdinando Maria di Borbone-Due Sicilie, Duca di Castro, e sua moglie Chantal de Chevron Villette, genitori dell’attuale Duca di Castro, Principe Carlo.

Chiesa di Santa Chiara

Il complesso conventuale di Santa Chiara è un raro esempio di cittadella religiosa con doppio convento. Voluto da re Roberto d’Angiò e dalla regina Sancia di Maiorca – il cui stemma campeggia ancora oggi sulla facciata – per ospitare sia le clarisse di clausura sia i frati minori. Il complesso fu costruito tra il 1310 e il 1328, diventando uno dei luoghi spirituali più importanti della Napoli medievale.

INFORMAZIONI UTILI

Indirizzo: 49/c, Via Santa Chiara, 49/C, 80134 Napoli
L’accesso alla basilica può avvenire ogni giorno dalle 7:30 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 20:00.
Il complesso monumentale è aperto da lunedì a sabato dalle 9:30 alle 17:30, i giorni festivi dalle 10:00 alle 14:30.

La chiesa è visitabile gratuitamente mentre il resto del complesso si visita a pagamento. Il prezzo intero delbiglietto di ingresso è di 6 euro, ridotto a 4.50 euro per studenti, Insegnanti e Over 65.