L’8 dicembre 1816 nasce ufficialmente il Regno delle Due Sicilie per volere di Re Ferdinando di Borbone.

La scelta della data, non è casuale. L’8 dicembre è il giorno dedicato alla festa dell’Immacolata Concezione, il culto mariano a cui la dinastia Borbonica era molto legato ancor prima che il suo dogma venisse approvato, nel 1854, da Papa Pio IX.



Nascita del Regno delle Due Sicilie

A un anno dalla chiusura del Congresso di Vienna (1º novembre 1814 · di 9 giugno 1815), re Ferdinando emana la “Legge fondamentale del Regno delle Due Sicilie”con la quale riunisce i domini al di qua e al di là del Faro. Il faro in questione è quello presente sulle coste calabresi dello Stretto di Messina.

È necessario ricordare che la dinastia dei Borbone regna dal 1734 su un Reame che aveva praticamente due amministrazioni: le regioni continentali (dagli Abruzzi alle Calabrie) con capitale a Napoli e l’isola di Sicilia con capitale Palermo. L’unione tra le due corone si rende necessaria allo scopo di frenare le mire espansionistiche britanniche in Sicilia.

Da allora il re abbandona i nomi di Ferdinando IV di Napoli e di Ferdinando III di Sicilia e assunse il titolo di Ferdinando I re delle Due Sicilie. La capitale del Regno delle Due Sicilie viene inizialmente stabilita a Palermo, ma già l’anno seguente è trasferita a Napoli. Potrebbe interessarti La storia di Napoli, capitale del Sud Italia.

Ferdinando I Re delle Due Sicilie

Questo provvedimento non è salutato positivamente ne dalla nobiltà siciliana, che vede annullati i loro privilegi di autonomia, ma anche dalle classi colte di Napoli. E’ cosi che un bello spirito compone il seguente arguto epigramma:

Pria fu quarto, poi fu terzo,

Finalmente fu primiero;

Ma se dura questo scherzo

Finirà con l’esser zero.

Al momento dell’istituzione del Regno delle Due Sicilie, la capitale del reame è fissata in Palermo, prima di essere spostata, l’anno successivo, a Napoli. Palermo, almeno formalmente, continua a mantenere dignità di capitale.

Il territorio del Regno delle Due Sicilie era molto vasto e comprendeva le attuali regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. Al Reame, inoltre, apparteneva gran parte dell’odierno Lazio meridionale e l’arcipelago di Pelagosa, oggi parte della Croazia.

Regno delle Due Sicilie, un nuovo vecchio regno

Le origini del Regno delle Due Sicilie si possono far risalire al XII secolo. Il 25 dicembre del 1130, Ruggero II è incoronato primo re di Sicilia, unificando sotto un’unica corona, i territori normanni dell’Italia meridionale con quelli della Sicilia. La capitale del regno è Palermo.

Ai Normanni seguono nuovi dominatori come gli Svevi, il cui più illustre rappresentante fu Federico II, e poi gli Angioini.

Regno delle Due Sicilie Piantina

E’ papa Clemente IV, quando incorona re Carlo I d’Angiò il 5 gennaio 1266, ad utilizzare per la prima volta il termine «Rex utriusque Siciliae, citra et ultra Pharum», vale a dire «Re delle Due Sicilie, al di qua ed al di là del Faro».

A seguito dei “vespri siciliani” del 1282 la Sicilia è occupata dagli Aragonesi e formalmente separata dalla parte continentale del Regno che resta sotto il dominio Angioino. E’ solo il 12 giugno del 1442 che le truppe di Alfonso d’Aragona entrano nella città di Napoli difesa da Renato d’Angiò. Con la sua dinastia, dopo circa due secoli e mezzo, il regno di Napoli e di Sicilia, vengono nuovamente riuniti sotto lo stesso sovrano, che viene chiamato “Re delle Sicilie”.

Dopo la breve parentesi aragonese i due regni tornarono ad essere del tutto indipendenti, uno con capitale Napoli, l’altro con capitale Palermo.

Nel 1503 il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia sono incorporati dalla Spagna come vicereame autonomo. Subiscono la stessa sorte nel breve periodo austriaco, che va dal 1707 al 1734, anno in cui Carlo di Borbone conquista Napoli.

La storia del Regno delle Due Sicilie termina per mano di Garibaldi e dell’esercito sabaudo che lo annettono al neonato Regno d’Italia.

Il 13 febbraio del 1861 la candida bandiera gigliata dei Borbone viene ammainata per l’ultima volta nella possente fortezza di Gaeta. Qui avevano trovato rifugio la famiglia reale e quello che restava dell’esercito napoletano,