Ultima Modifica il 2 Agosto 2022
La Napoli di sotto riscopre l’ipogeo di Piazza Plebiscito. Una “piazza” sotterranea realizzata nell’Ottocento per volere di Gioacchino Murat re di Napoli e maresciallo dell’Impero di Napoleone Bonaparte.
L’ipogeo di Piazza del Plebiscito è ciò che resta dell’originario progetto di Murat di sistemazione lo spazio compreso tra la Basilica di San Francesco di Paola e Palazzo Reale.
Il progetto del sovrano francese prevedeva in superficie un edificio pubblico riservato a assemblee popolari ( la Basilica di San Francesco), e sotto di essa una complessa architettura sotterranea. Il progetto fu solo iniziato, venne poi rivisto e completato dai Borbone una volta rientrati in città.
Foto di Riccardo Siano
Gioacchino Murat salì sul trono di Napoli nel 1808 e lo tenne per soli 6 anni. I Borbone riuscirono a recuperarlo alla loro dinastia l’ 8 giugno 1815.
Ipogeo di Piazza Plebiscito – l’Architettura
L’ipogeo, posto 6 metri sotto il vestibolo della Basilica di San Francesco, è una strutturata interamente in pietra di tufo, con coperture a volta.
Dalla sala centrale, con un particolarissimo pilastro a forma di fungo, si sviluppa una rete di cunicoli che collegano quattro sale più piccole corrispondenti alle sovrastanti cappelle della chiesa.
Questa rete di cunicoli, dove fino a poco tempo fa entrava solo la luce dalle bocche di lupo, è stata riqualificata da Comune e Provveditorato alle opere pubbliche. Un progetto che ha coinvolto anche Demanio, Curia, Fec (Fondo edifici di culto), soprintendenza e prefettura.
Foto di Riccardo Siano
Attraverso ulteriori lavori questi spazi sotterranei saranno trasformati in una prestigiosa area espositiva, capace di contenere fino a 300 persone. Qui si potranno organizzare mostre, convegni e spettacoli.
L’accesso si farò attraverso due botteghe del colonnato della Basilica di San Francesco di Paola (civico 6 e 7). Attraverso una scala e un ascensore in vetro, i visitatori potranno immergendosi nel ventre della città tra archi e pietre di tufo lasciati a vista e tracce dei palazzi ottocenteschi a suo tempo abbattuti per lasciare spazio alla nuova struttura.
Si spera, in futuro, di poter collegare questo ipogeo con i percorsi già attivi come Napoli Sotterranea e la Galleria Borbonica.