Ultima Modifica il 30 Dicembre 2022

Il gioco simbolo del Natale è sicuramente la Tombola napoletana, un gioco da tavolo nato nella città partenopea come alternativa al gioco del lotto.

La tradizione vuole che a Natale, ma anche il 1° gennaio e il giorno dell’Epifania, dopo pranzi e cene, le famiglie e gli amici si ritrovino per giocare a tombola.



La variante partenopea ricorre frequentemente alla Smorfia napoletana, l’antica arte della interpretazione dei propri sogni così da tradurli in numeri da giocare al lotto.

La vera storia della tombola napoletana

Tutto ha inizio con il Gioco del Lotto, una pratica in uso a Genova nel XVI secolo. Correva l’anno 1576 quando il patrizio genovese Benedetto Gentile ebbe l’idea di associare un numero ai nomi dei candidati alla carica di Membri del serenissimo Collegio della Repubblica.

E’ solo nel 1682 che il gioco del lotto (la bonafficiata) si diffonde nella città partenopea, diventando parte della tradizione e della cultura popolare. I napoletani iniziarono a scommettere su qualunque cosa: sul sesso dei nascituri, sulla morte dei papi, sulle guerre e tanto altro ancora; la città di Napoli diventa cosi la capitale del banco lotto.

Con l’arrivo di re Carlo di Borbone sul trono del Rego delle Due Sicilie (1734) il gioco del lotto viene ufficializzato così da poterlo tenere sotto controllo e dirottarne i profitti verso le casse dello stato borbonico.

La Tombola Napoletana

Ne nacque una controversia tra il re e Gregorio Maria Rocco, il suo padre spirituale. Il frate domenicano riteneva che il gioco era amorale che induceva i cittadini a praticare il gioco d’azzardo a scapito delle attività religiose e di preghiera.

Dopo tante insistenze i due giunsero a un compromesso. Il Lotto sarebbe rimasto legale, ma a condizione che venisse sospeso durante le festività natalizie.

Il popolo partenopeo, che non volle rinunciare a giocare, si inventò la Tombola napoletana, una versione casalinga del Lotto. I 90 numeri furono messi in un cesto di vimini, detto panariello, e disegnati i numeri sulle cartelle.

Curiosità – La Smorfia è anche il nome del gruppo, o meglio del trio di cabarettisti formato da Massimo Troisi, Lello Arena ed Enzo Decaro.

Come si gioca a Tombola?

Prima di iniziare a giocare si decide il costo delle cartelle e quello del cartellone. Il ricavato della vendita andrà a costituire il montepremi, suddiviso in ambo, terno, quaterna, cinquina, tombola. Lo scopo del gioco è quello di coprire i 15 numeri presenti su una cartella, facendo quindi tombola.

Un giocatore ha il ruolo di croupier e ha in dotazione il cartellone completo con i numeri da uno a novanta più il tipico panariello. La sua mansione è quella di estrarre i numeri e annunciarli agli altri giocatori. L’annuncio è spesso accompagnato   dal significato che la smorfia napoletana associa al numero.

I giocatori a loro volta hanno una o più cartelle, formate da tre righe, sulle quali sono scritti cinque numeri compresi da uno a novanta. Ogni volta che viene annunciato un numero il giocatore copre la casella col numero corrispondente.

Nella Tombola tradizionale napoletana le cartelle sono semplici cartoncini stampati e i numeri vengono coperti con fagioli, ceci, lenticchie o altro materiale disponibile dopo i cenoni natalizi come i gusci di frutta secca.

Tombola napoletana: tutti i 90 numeri e il loro significato

Nella tombola napoletana i numeri hanno un significato; in realtà ogni numero ha differenti significati in base al sogno che si vuole interpretare.

I Numeri della Tombola Napoletana

1 l’Italia, 48 il morto che parla, 30 le palle del tenente, 33 gli anni di Cristo, 37 il monaco e 90 la paura. Questi sono solo alcuni dei novanta numeri che compongono la Smorfia napoletana.

Oltre alla tradizionale Tombola Napoletana c’è anche la Tombola Scostumata, solitamente giocata nei quartieri popolari di Napoli. Si tratta di una versione scostumatissima, con battute sboccate ed allusioni sessuali. Il femminiello, ritenuto portatore di buona ‘ciorta (fortuna) tira i numeri urlandoli.