Ultima Modifica il 2 Dicembre 2020

In uno dei più antichi e popolosi rioni di Napoli, sorge Je so’ pazzo dell’ex Opg occupato a Materdei. Un centro sociale dalle mille attività nata dalla trasformazione di una struttura carceraria ricavata nelle mura di un antico monastero del ‘600.



Non lo puoi mancare, passanti e visitatori sono accolti da un maxi murales di BLU (uno dei migliori street artist in circolazione) visibile appena si svolta in via Salvator Rosa.

Il primo soggetto ritratto è un vero e proprio internato, con le catene spezzate, la bocca spalancata, gli occhi vuoti. Solo un numero lo identifica come il simbolo dei tanti volti senza nome che sono passati per quel luogo. Dietro di lui un altro internato dal volto rosso, è stato ritratto mentre con i denti cerca di sfilarsi di dosso una camicia di forza.

Storia

Monastero di Sant’Eframo Nuovo – Ospedale psichiatrico giudiziario “Sant’Eframo” –  Ex OPG “Je so’ pazzo”, un nome per ogni periodo della sua evoluzione storica.

Questo luogo, che per quasi un secolo ha ospitato internati da ogni parte d’Italia, nasce nel 1572 come monastero di Sant’Eframo Nuovo per ospitare l’intero ordine di frati cappuccini napoletani. Il monastero, dotato di biblioteche, archivi e di una grande farmacia, assunse col tempo la funzione di convalescenziario.

Ex OPG occupato – Je so’ pazzo

Quasi distrutto da un incendio nel 1840, il monastero si trasformò in una caserma, in carcere ed infine, durante il fascismo, divenne un manicomio criminale. Con la riforma del sistema penitenziario, cambiò il nome in Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG).

Nel 2000 fu riscontrata l’inagibilità dell’edificio e i detenuti furono trasferiti e infine chiuso definitiva nel 2008. Libri, manoscritti e qualsiasi traccia della vita di convento vennero rapidamente dispersi.

Il 2 marzo 2015, un collettivo studentesco e gli abitanti del quartiere Materdei investono i luoghi creando un centro sociale per il quartiere circostante. Gli occupanti l’hanno rinominato “Ex OPG occupato – Je so’ pazzo”, come la famosa canzone di Pino Daniele.

Ex OPG occupato – Je so’ pazzo

Da luogo di tristezza e sofferenza è stato trasformato in un posto più vivo e colorato e aperto a tutti. Li dove cerano i cortili che un tempo fungevano da ora d’aria, le lavanderie, i locali caldaie, le ex cucine, …. oggi c’è un ambulatorio medico, aule d’insegnamento per il doposcuola, il laboratorio di teatro, la stanza dei violini, una biblioteca, l’immancabile campo da calcetto e persino una parete attrezzata per il free climbing e tanto altro ancora.

Ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario diSant'Eframo

Per una sorta di preservazione storica, non tutti gli ambienti sono stati adoperati per le attività di Je so’ pazzo. Chi ha la fortuna di trovare un accompagnatore che apra i lucchetti, può esplorare alcuni corridoi e le celle di quello che un tempo fu il carcere destinato ai criminali con patologie psichiche.

La storia e la memoria dell’ex OPG di Sant’Eframo, raccontate attraverso il diario e le poesie di un ex detenuto (Michele Fragna), sono state lo spunto del documentario JE SO’ PAZZO di Andrea Canova.

Indirizzo: Via Matteo Renato Imbriani 218, 80135 Napoli
Contatti: Telefono: +39 333 333 3666 Sito web: jesopazzo.org.