Ultima Modifica il 17 Aprile 2020
A pochi passi dalla Reggia di Capodimonte l’Osservatorio Astronomico di Capidomonte offre una meravigliosa vista sulla città e sul golfo di Napoli.
La prestigiosa istituzioni scientifica napoletana è uno dei dodici osservatori italiani che costituiscono l’Istituto Nazionale di AstroFisica (INAF), il principale ente italiano per la ricerca astronomica e astrofisica da terra e dallo spazio.
I lavori di edificazione furono incentivati da Gioacchino Murat che, dopo l’Orto Botanico, volle nel 1812 la fondazione dell’Osservatorio Astronomico. Ma fu grazie a Ferdinando I di Borbone che l’istituzione scientifica venne inaugurata nel 1819. A perenne ricordo sul fronte dell’edificio ancor oggi possiamo leggere l’iscrizione “Ferdinandus I / Astronomiae Incremento / Mdcccxix”.
Per l’edificazione dell’osservatorio astronomico si scelse la collina di Miradois (dallo spagnolo “mira a todos”, guarda tutto) un’altura vicina alla reggia borbonica di Capodimonte a Napoli. L’edificio fu ideato da Federico Zuccari e l’architetto Stefano Gasse, già progettista dei giardini della Villa comunale di Napoli.
L’edificio storico, detto della Specola, ha poi un suo fascino particolare, da uno scalone monumentale si arriva ad un’ampia terrazza su cui c’è la facciata principale. Le due torri circolari, costruite in epoca successiva, contengono strumenti troppo grandi che non trovarono altra sistemazione. Nel piazzale antistante ci sono le sei colonne sormontate dalla scritta dedicata al re Ferdinando I, mentre all’interno dell’osservatorio è alloggiato anche il Museo degli strumenti antichi.
Il museo conserva circa cento oggetti ed è unico nel Mezzogiorno. Contiene gli strumenti astronomici utilizzati nell’Ottocento che per quei tempi, erano d’avanguardia. Oltre ai suddetti pezzi esistono anche due strumenti del 1500 che provengono dalla collezione Farnese. Tanti anche i volumi preziosi che superano la scienza per farsi Storia. Su tutti spicca un’edizione, la prima, del De revolutionibus orbium coelestium di Copernico.
Di recente è stato recuperato il primo strumento che compì la prima osservazione da Capodimonte. Si tratta di un circolo ripetitore, il primo strumento a essere collocato nella cupola est dell’Osservatorio il 17 dicembre 1819 da Carlo Brioschi, che la sera stessa compì la prima osservazione da Capodimonte.
Da novembre 2017 l’Osservatorio astronomico di Capodimonte dispone di un nuovo planetario digitale (dedicato a Yuri Gagarin) collocato in una cupola di circa 10 metri di diametro all’interno della quale sarà possibile ospitare fino a 70 visitatori. La nuova struttura avrà una doppia destinazione: la didattica per le scolaresche al mattino, le visite per gli astrofili nelle ore buie.
Osservatorio Astronomico di Capodimonte
Indirizzo: Salita Moiariello, 16 80131 – Napoli
Orario: 9.00 – 13.30 – Chiuso sabato e domenica
Sito web: http://www.na.astro.it/
Contatti: Tel. 081 5575111 Email info@oacn.inaf.it
Come arrivare: da piazza Castello autobus n. 24 (fermata Porta Grande a Capodimonte); dal Vomero metropolitana collinare (fermata Colli Aminei) e autobus n. C 66 (fermata Porta Grande a Capodimonte); dalla Stazione centrale un autobus fino al Tondo di Capodimonte e d i l ì , a u t o b u s n . 2 4 ( f e r m a t a P o r t a Grande a Capodimonte), o breve passeggiata di circa 10 minuti, seguendo le indicazioni dei cartelli.