Ultima Modifica il 22 Gennaio 2023
In occasione del Giorno della Memoria, che si celebrerà il 27 gennaio di ogni anno, l’artista tedesco Gunther Demnig ha provveduto alla posa delle Pietre d’inciampo a Napoli (in tedesco Stolpersteine). Piccoli monumenti alla memoria degli ebrei napoletani vittime di uno dei periodi più bui della storia della nostra nazione.
Le Stolpersteine, o pietre di inciampo, sono nate da un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig. Sono poste solitamente vicino al domicilio della persona deportata dai nazi-fascisti o in altri luoghi significativi. Una placca di ottone lucente ricopre questi particolari sanpietrini, un incisi reca il nome il nome della persona deportata con data di nascita e data di morte.
Il loro obiettivo è di “far inciampare”, non in senso fisico, e far riflettere tutti coloro che si imbattono, anche casualmente, nell’opera.
Le Pietre d’inciampo a Napoli
Le prime 9 pietre di inciampo sono state posate, al civico 33 di piazza Bovio, in memoria di nove membri della stessa famiglia. Amedeo Procaccia, Iole Benedetti, Sergio Oreste Molco, Aldo Procaccia, Milena Modigliani, Loris Pacifici, Paolo Procaccia, Luciana Pacifici, Elda Procaccia.
I Procaccia-aPacifici fanno parte di quei 42 ebrei partenopei (per nascita o adozione) che, impauriti dai forti bombardamenti alleati sulla città partenopea, fuggirono in cerca di salvezza.
Nell’estate del ’43, tutto il nucleo familiare, decide di risalire la Penisola fino a Cerasomma, vicino a Lucca. Pensano di essere al sicuro, ma il 6 dicembre, in seguito a una delazione, vengono arrestati dalle milizie fasciste. Sono poi deportati ad Auschwitz, da cui non fanno più ritorno, sul convoglio numero 6, partito il 30 gennaio 1944 dal famigerato binario 21 della stazione Centrale di Milano.
A Luciana Pacifici, la più piccola delle vittime napoletane della Shoah (aveva solo otto mesi quando fu deportata), è stata intitolerà una strada nella zona del Borgo Orefici.
Un cambio di toponomastica ricco di significato poichè il nome della piccola ha sostituito quello di Gaetano Azzariti, giudice fascista e presidente del tribunale della razza.
Al Vomero è stata inaugurata una pietra d’inciampo in ricordo del piccolo Sergio De Simone. L’unico bambino italiano cavia umana degli esperimenti nazisti. La pietra si trova al 65/bis di via Morghenn, lì dove Sergio abitava con la famiglia.
Il piccolo è arrestato a Fiume dove parte della famiglia si era rifugiata per sfuggire ai bombardamenti Alleati che facevano temere il peggio a Napoli. Sergio ha 8 anni quando è portato nel campo di Neuengamme e trattato come una cavia umana. Viene poi ucciso, insieme a 19 compagni, il 20 aprile 1945.
Giornata della Memoria
Era il 27 gennaio del 1945 quando le truppe dell’Armata Rossa liberano il campo di concentramento di Auschwitz svelando fino a che punto si era spinta la ferocia nazifascista.
La persecuzione razziale e politica del Terzo Reich e dei suoi alleati, tra il 1933 e il 1945, portò allo sterminato un terzo del popolo ebraico, oltre a innumerevoli altre persone, solo in quanto membri di minoranze, come Rom, omosessuali e persone con disabilità.