Ultima Modifica il 23 Gennaio 2024
Il 27 gennaio di ogni anno, data simbolica dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, è celebrata la Giornata della Memoria. Un giorno nato per non dimenticare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico. Ma anche tutti coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In occasione di questa giornata davvero importante a Napoli e in Campania, così come in tutta Italia, si tengono tante iniziative e commemorazioni, per tenere viva la memoria della Shoah e per far sì che eventi di questo tipo non si ripetano mai più.
La napoletana Luciana Pacifici è stata tra le più piccole vittime delle leggi razziali italiane. Aveva appena otto mesi quando fu catturata dai fascisti vicino a Lucca, dove si era rifugiata la sua famiglia. Tra cui il cuginetto Paolo Procaccia di quattro mesi più grande, i genitori Loris ed Elda, gli zii Aldo, Milena e Sergio e i nonni Amedeo e Jole.
Giornata della Memoria
Venerdì 26 gennaio 2024 il sindaco Gaetano Manfredi deporrà due corone di fiori. Una, alle 10:45, in via Luciana Pacifici (zona Borgo Orefici), in ricordo di Luciana Pacifici, vittima delle leggi razziali. L’altra, a seguire, presso le pietre d’inciampo in piazza Bovio.
La Giornata della Memoria, è una ricorrenza internazionale istituita il 1 novembre 2005 dall’Assemblea delle Nazioni Unite con l’intento di ricordare tutti coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Anche Napoli ha le sue Pietre d’inciampo (Stolpersteine) per ricordare le singole vittime della deportazione nazista e fascista.
La data non è casuale. Era il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa entrarono nei campi di concentramento di Auschwitz e liberarono i prigionieri rimasti. Una data fortemente simbolica, perché rappresenta la fine di un incubo. Un incubo che però non va dimenticato.
“Non ho mai perdonato, come non ho dimenticato” la Shoah, e mentre ero ad Auschwitz “per un attimo vidi una pistola a terra, pensai di raccoglierla. Ma non lo feci. Capii che io non ero come il mio assassino. Da allora sono diventata donna libera e di pace“. Così Liliana Segre (classe 1930), superstite di Auschwitz, ha ricordato gli orrori dell’Olocausto.
Gli Ebrei a Napoli
Napoli è stata una delle poche città in cui, durante la seconda guerra mondiale, non ci furono rastrellamenti ne deportazioni di massa di Ebrei.
La comunità ebraica di Napoli è tra le più antiche d’Italia, come dimostrano le numerose tracce presenti in città. Gli antichi quartieri ebraici, in via Giudecca Vecchia a Forcella e nel vicolo ebraico (l’odierno via Limoncello) ne sono la testimonianza. Attenzione però, non si tratta di ghetti, ma luoghi sorti volontariamente per ragioni identitarie.
Tra le altre testimonianze c’è la Sinagoga di Napoli. Si trova in un elegante palazzo Napoletano, a due passi da piazza dei Martiri. Fu istituita nel 1864 per l’interessamento di Adolph Carl von Rothschild e di Samuele Salomone Weil.