Ultima Modifica il 21 Maggio 2019

La Sinagoga di Napoli racchiude la storia, gli usi e costumi della Comunità Ebraica partenopea a partire dal VI secolo ad oggi.

Sinagoga, dal greco synagogé, “assemblea, luogo di riunone”, traduzione del termine ebraico Beit Kenneset.


L’edificio si trova a Via Cappella Vecchia, all’interno dell’antico palazzo Sessa, un elegante palazzo Napoletano, a due passi daPiazza dei Martiri.

Il Palazzo che Ospita la Sinagoga di Napoli

Palazzo Sessa a Cappella Vecchia è uno dei numerosi edifici nobiliari di Napoli in cui, nel tempo, si sono incrociati destini che hanno inciso sulla storia della città

Il palazzo del marchese Giuseppe Sessa fu costruito nel 1744-1752 ad opera di Domenico Antonio Vaccaro e Giuseppe Genoino sul sito e con parziale trasformazione dell’antica abbazia di S. Maria a Cappella Vecchia.

In epoca borbonica fu la sede ufficiale dell’ambasciata inglese presso il re di Napoli. Il suo più illustre “inquilino” fu sir William Hamilton, che vi abitò dal 1764 al 1800 con la sua fatalissima moglie Emma Lyons.

Tra i personaggi illustri che hanno frequentato il palazzo ricordiamo Volfango Goethe in compagnia del suo amico pittore Wilhelm Tischbein e l’ammiraglio Horatio Nelson.

La Sinagoga di Napoli

La Sinagoga di Napoli: un viaggio nella culturale ebraica

E’ stata inaugurata il 19 giugno del 1864 grazie all’appoggio del barone Adolph Carl Rothschild.

Un’antica sinagoga, fondata nel 1153 nell’antico quartiere ebraico della Giudeca di San Marcellino, fu distrutta dopo la ennesima espulsione degli ebrei dal Regno di Napoli, avvenuta nel XVIII secolo, ad opera dei Borbone.

Superato l’ingresso vi sono due lapidi commemorative. Una in memoria di Dario Ascalesi, che diede un importante contributo all’acquisto della sede; un’altra in ricordo degli ebrei deportati da Napoli durante la seconda guerra mondiale.

La sinagoga napoletana è costituita da due ambienti a pianta rettangolare separati da un arco; mentre nella parte superiore c’è il cosiddetto matroneo, la zona riservata alle donne.

Nella Sinagoga di Napoli, come è tradizione, non ci sono statue, immagini sacre o quadri.
In questo spazio così sobrio e lineare risalta la Bimàh, il pulpito da cui l’officiante recita le preghiere e legge il rotolo della Toràh, il testo sacro della religione ebraica.

L’Aron Ha-Kodesh, l’arca-armadio contenente i rotoli della Toràh, è invece è incastrata nella parete orientale.

Tra gli oggetti liturgici, sempre presenti in tutte le sinagoghe, troviamo inoltre le Menorah. Il famoso candelabro a sette bracci, a memoria dei sette giorni della creazione. Vengono accesi il Venerdì sera per celebrare il Sabato, giorno sacro per il popolo ebraico.

La Sinagoga di Napoli custodisce anche un archivio storico e una biblioteca fornitissima che comprende volumi in lingua ebraica e italiana. Tutti i suoi arredi, o quasi, sono eredità Rothschild.

Informazioni utili

Sinagoga di Napoli, Vico Santa Maria a Cappella Vecchia 31, 80121Napoli (NA),

E’ visitabile solo su prenotazione, contattando la segreteria al +39 081.7643480, sito web: http://www.napoliebraica.it

Agli uomini è richiesto di indossare un copricapo di qualsiasi genere. All’interno non sarà consentito fare video, ma è possibile fare foto. A tutti sarà inoltre richiesto di mostrare un documento di identità.