L’Osservatorio Vesuviano (INGV), costruito per volere del re delle due Sicilie Ferdinando II di Borbone, è il più antico centro Vulcanologico, Sismologico e Meteorologico del mondo.

L’atto di fondazione del Real Osservatorio Vesuviano risale al 1839; un progetto impegnativo completato solo nel 1848 per monitorare l’attività del vulcano tra i più famosi del mondo. Gli scienziati avevano capito che per prevedere i comportamenti del Vesuvio, era necessario studiarlo da vicino e conoscerlo a fondo.



Era il 18 marzo 1944 quando il Vesuvio eruttò l’ultima volta; evento finale di una lunga serie di eruzioni più o meno forti che si susseguivano, a distanza di pochi anni l’una dall’altra, fin dal 1631. Numerose e dettagliate descrizioni dell’eruzione ci sono giunte grazie il contributo dell’allora Direttore dell’Osservatorio Vesuviano Giuseppe Imbò.

Cenni Storici

Real Osservatorio Vesuviano

Per la sua direzione Re Ferdinandi II di Borbone fece appello fisico parmense Macedonio Melloni, noto per le sue ricerche sulla propagazione del calore e del campo magnetico terrestre.

Il Real Osservatorio Vesuviano fu collocato in una elegante palazzina neoclassica, opera dell’architetto Gaetano Fazzini, sulla Collina del Salvatore, a quota 608 metri sul livello del mare, lungo la strada che conduce al cratere del Vesuvio da Ercolano.

Una posizione particolarmente favorevole perché al riparo dal percorso delle colate di lava. Una location conforme a quelle che, per Melloni, erano le tre condizioni essenziali per un osservatorio: libertà di orizzonte, vicinanza delle nubi, lontananza dalle terre circostanti.

Seguito all’ esonero di Melloni, allontanato per via delle sue idee liberali, toccò al geofisico Luigi Palmieri (inventore del primo sismografo elettromagnetico) la gestione della prestigiosa istituzione. L’osservatorio Vesuviano fu diretto anche da Giuseppe Mercalli, geologo cui si deve l’omonima scala per la misurazione dell’intensità dei terremoti.

Dal 1983 la sede operativa è stata spostata nel quartiere napoletano di Fuorigrotta, mentre nella sede storica sul Vesuvio è stato istituito un Museo Vulcanologico.

Il Museo

Osservatorio Vesuviano

I due piani e i diversi ambienti della palazzina che ospita la storica sede dell’Osservatorio Vesuviano ospitano una mostra permanente che conduce il visitatore in un affascinante percorso nel mondo dei vulcani.

Oltre alla descrizione dei vari tipi di eruzioni qui è possibile ammirare collezioni di rocce, minerali, documenti e immagini di notevole interesse come le collezioni di medaglie di lava e le guaches raffiguranti scene vesuviane.

Interessanti gli antichi strumenti geofisici e meteorologici spesso ideati e fatti realizzare dagli scienziati che vi hanno lavorato per oltre 150 anni.

Informazioni sull’Osservatorio Vesuviano

Indirizzo: Contrada Osservatorio 19, 80056 Ercolano ( Napoli)
Orari di visita: 9.30-16.00 (settembre-marzo), 9.00-16.00 (aprile-luglio); La prenotazione è obbligatoria.
Contatti: Tel: +39 081 6108560 – E-mail: museo@ov.ingv.it

Come arrivare

  • In Auto – Dall’Autostrada A3, uscire a Ercolano o a Torre del Greco, seguire le indicazioni “Vesuvio”. Lungo la strada che porta al cratere imboccare, ad una quota di circa 600 m, la traversa a destra dove c’è l’indicazione Osservatorio Vesuviano
  • Mezzi Pubblici – Dalla stazione di Napoli Piazza Garibaldi prendere la Circumvesuviana per Ercolano o Pompei (linea per Sorrento), proseguire in bus o taxi. Da Pompei: EAVBUS Linea Pompei-Ercolano-Vesuvio.