Ultima Modifica il 19 Settembre 2023

Sotto il presbiterio dell’altare centrale della seicentesca Basilica di Santa Maria della Sanità si entra nel mondo sotterraneo delle Catacombe di San Gaudioso. Il secondo cimitero paleocristiano presente a Napoli dopo le Catacombe di San Gennaro a Capodimonte.

Pare che gli affreschi delle Catacombe di San Gaudioso siano state fonte di ispirazione la celebre poesia  “A livella” di Antonio De Curtis, in arte Totò.



Un po’ di storia

Le Catacombe prendono il nome da Settimo Celio Gaudioso, detto Gaudioso l’africano. Secondo tradizione, a causa della persecuzione dei Vandali nel V sec. d.C., il vescovo nordafricano viene costretto a salire con una piccola comunità di cristiani su una barca destinata ad affondare; miracolosamente la barca approda a Napoli. In città realizzò diverse opere, fondando anche un monastero.

Quando morì, tra il 451 e il 453 d.C., il luogo della sua sepoltura divenne ben presto oggetto di culto e molti furono coloro che vollero la propria sepoltura accanto a quelle del santo. Il corpo di S.Gaudioso non è più qui, è andato bruciato in un incendio.

Catacombe di San Gaudioso Napoli

Durante il Medioevo le Catacombe vengono progressivamente abbandonate da fedeli e pellegrini a causa delle frane di fango e detriti (la Lava delle Vergini) che scendevano dalle colline.

Tra il 1602 ed il 1610 sopra le Catacombe i domenicani ereggono la Basilica di San Vincenzo ‘O Munacone (il monacone).

Le catacombe accolgono molti simboli particolarmente diffusi nella prima età cristiana, come il pesce, l’agnello, la vite con i tralci ma anche mosaici e affreschi del V-VI secolo.

Una di queste è la Madonna della Sanità, la più antica raffigurazione di Maria in Campania. Interessante l’affresco di Pascenzio, una scena di accoglienza realizzata tra il V e il VI Secolo, che ritrae l’apostolo Pietro mentre accoglie il defunto Pascentius e lo presenta ad una terza persona (forse Cristo o San Paolo).

Le Tombe dei nobili di San Gaudioso

Una volta scesi nelle catacombe si apre uno spettacolo senza pari. Percorrendo il corridoio centrale ci si imbatte nelle Tombe dei nobili, una galleria d’arte macabra lunga 30 metri.

Nel Seicento, il sito ospitava principalmente sepolture riservate agli aristocratici e membri del clero. Erano realizzate secondo un procedimento particolare: i teschi venivano apposti a vista nelle pareti dell’ambulacro, mentre il resto del corpo era affrescato, generalmente con gli abiti e gli attrezzi del mestiere che rappresentavano la posizione sociale del defunto.

Il lato destro della parete è dedicata alle nobil donne, il lato sinistro è dedicata agli uomini.

Catacombe di San Gaudioso Napoli 2

Quasi tutti gli affreschi furono realizzati dall’artista Giovanni Balducci che, pur di essere sepolto anche lui tra gli aristocratici della città, rinunciò al suo compenso.

La parte più macabra del procedimento di sepoltura iniziava con il rituale della scolatura. Il procedimento, importato dalla Sicilia, prevedeva che i cadaveri venissero posti in nicchie scavate nel tufo per far loro perdere i liquidi. Un compito macabro eseguito da una figura chiamata schiattamuorto.

Questo particolare tipo di trattamento veniva pagato a peso d’oro ed era visto come una sorta di espiazione anticipata dei propri peccati.

Info pratiche

L’ingresso è dalla Basilica Santa Maria della Sanità, in Piazza Sanità 14, Napoli.

  • Orari di apertura: dal lunedì alla domenica e festivi dalle 10.00 alle 13.00;
  • Prezzo biglietti: intero 9,00 €, Under 18 5,00 €.

Ci si arriva a piedi dalla fermata della metropolitana Museo, camminando lungo via Santa Teresa degli Scalzi e poi lungo discesa Sanità.