Ultima Modifica il 25 Marzo 2024

Quanti conoscono la storia o la provenienza dei “Cavalli di bronzo”, le due imponenti statue che sovrastano l’entrata ai giardini di Palazzo Reale di Napoli di Palazzo Reale, lato Maschio Angioino?

I Cavalli russi, raffiguranti due imponenti palafrenieri nell’atto di domare i cavalli, sono il pegno di fedelissima e perpetua amicizia tra Napoli e San Pietroburgo.



Cavalli di bronzo, la storia

Era il 23 ottobre del 1845 quando nel porto di Palermo arrivano due grossi piroscafi con a bordo lo Zar Nicola I, la Zarina Aleksandra Fedorovna e parte della corte russa al seguito della famiglia imperiale.

Arrivarono in città su consiglio del loro medico per curare, in luoghi ben più miti dell’inverno di San Pietroburgo, la tubercolosi della Zarina. Durante il loro soggiorno, fino al 1846, sono ospiti dalla principessa Schehovskaja che possedeva una villa in contrada Olivuzza, un’area di Palermo dove sorgevano numerose ville nobiliari.

Cavalli di Bronzo, Napoli PH Peppe Guida Cavalli di Bronzo, Napoli PH Peppe Guida.

Sulla via del ritorno in patria la lo Zar è ospite, a Palazzo Reale di Napoli, del re Ferdinando II. Un occasione per stilare nuovi trattati commerciali e di navigazione che inaugurano un periodo di grandi e significativi scambi tra le due potenze.

Al ritorno a San Pietroburgo, allora Capitale di Russia, Nicola I Romanov, invia in dono a Ferdinando II di Borbone due monumentali sculture equestri di bronzo, opera del’artista russo Pjotr Klodt Von Jurgensburg. Sono pressoché identici a un gruppo equestre che domina dall’alto del ponte Aneckov, sul fiume Neva, a San Pietroburgo.

Cavalli di Bronzo, Napoli PH Peppe Guida Cavalli di Bronzo, Napoli PH Peppe Guida.

I “cavalli russi”, che raffigurano due palafrenieri nell’atto di domare i cavalli, giungono a Napoli sul finire del 1846. La delicata navigazione per il trasporto è affidata ad un capitano dell’isola di Procida, noto per le sue tradizioni marine. Vengono solennemente inaugurati il 6 dicembre 1846, giorno di San Nicola.

Inizialmente posizionati sul cancello d’ingresso dei giardini di Palazzo Reale in Via San Carlo, alla fine dell’Ottocento sono spostate nell’attuale posizione, lato Maschio Angioino. Le circostanze della donazione sono scolpite su due targhe commemorative, montate su piedistalli.

Il Cavallo a Napoli

Pochi lo sanno, ma il cavallo è  il simbolo, più o meno ufficiale, della città. Ne è testimone la testa di cavallo nel palazzo di Diomede Carafa in via San Biagio dei Librai.

Di certo non si può non menzionare i due bronzi equestri di fronte al colonnato di Piazza del Plebiscito. I cavalieri, Carlo III e suo figlio Ferdinando, sono abbigliati alla romana in atteggiamento trionfale e con lo sguardo rivolto al Palazzo Reale. Sono state create da Canova e da Calì – un suo allievo – per celebrare il ritorno dei Borboni a Napoli.

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