Ultima Modifica il 5 Ottobre 2024

Quanti conoscono la storia o la provenienza dei “Cavalli di bronzo”, le due monumentali sculture equestri che sovrastano la cancellata dei giardini di Palazzo Reale di Napoli, lato Castel Nuovo?

I Cavalli russi, raffiguranti due imponenti palafrenieri nell’atto di domare i cavalli, sono sono il pegno di fedelissima e perpetua amicizia tra Napoli e San Pietroburgo.

Cavalli di bronzo, la storia

Era il 23 ottobre del 1845 quando nel porto di Palermo arrivano due grossi piroscafi con a bordo lo Zar Nicola I, la Zarina Aleksandra Fedorovna e parte della corte russa al seguito della famiglia imperiale.

Arrivarono in città per sfuggire all’inverno rigido di San Pietroburgo e curare la tubercolosi della Zarina. Durante il loro soggiorno, fino a 1846, sono ospiti dalla principessa Schehovskaja che possedeva una villa in contrada Olivuzza, un’area di Palermo dove sorgevano numerose ville nobiliari.

Il palafreniere di sinistra
Il palafreniere di sinistra PH Peppe Guida

Sulla via del ritorno in patria la lo Zar è ospite, a Palazzo Reale di Napoli, del re Ferdinando II. Un occasione per stilare nuovi trattati commerciali e di navigazione che inaugurano un periodo di grandi e significativi scambi tra le due potenze.

Al suo ritorno in patria Nicola I Romanov, invia in dono a Ferdinando II di Borbone due monumentali sculture equestri di bronzo, opera dell’artista russo Pjotr Klodt Von Jurgensburg. Sono pressoché identici a un gruppo equestre che domina dall’alto del ponte Aneckov, sul fiume Neva, a San Pietroburgo.

Il palafreniere di destra
Il palafreniere di destra PH Peppe Guida

Le celebri sculture dei “cavalli russi”, affidate alle sapienti mani di un capitano procidano, raggiungono Napoli sul finire del 1846. Vengono solennemente inaugurati il 6 dicembre, giorno di San Nicola.

Inizialmente posizionati sul cancello d’ingresso dei giardini di Palazzo Reale in Via San Carlo, alla fine dell’Ottocento sono spostate nell’attuale posizione, lato Maschio Angioino. Le circostanze della donazione sono scolpite su due targhe commemorative, montate su piedistalli.

Il Cavallo a Napoli

Pochi lo sanno, ma il cavallo è il simbolo, più o meno ufficiale, della città. Ne è testimone la testa di cavallo nel palazzo di Diomede Carafa in via San Biagio dei Librai.

Di certo non si può non menzionare i due bronzi equestri di fronte al colonnato di Piazza del Plebiscito. I cavalieri, Carlo III e suo figlio Ferdinando, sono abbigliati alla romana in atteggiamento trionfale e con lo sguardo rivolto al Palazzo Reale. Sono state create da Canova e da Calì – un suo allievo – per celebrare il ritorno dei Borboni a Napoli.

Potrebbe interessarti Piazza Plebiscito, statue equestri di Carlo di Borbone e Ferdinando I delle Due Sicilie.