Ultima Modifica il 11 Ottobre 2020

La Certosa di Padula, dedicata a San Lorenzo, è la prima certosa ad essere nata in Campania, ancor prima di quella di San Martino a Napoli e di San Giacomo a Capri.

La Certosa è di proprietà dello Stato Italiano e viene gestita dal Polo Museale della Campania. Nel 1998 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO assieme ai vicino sito archeologico di Paestum e di Velia.



Cenni Storici

I lavori di costruzione della Certosa iniziarono nel 1306 per volontà di Tommaso Sanseverino, conte di Marsico e signore dei Vallo di Diano, che la donò all’ordine dei Certosini. La storia dell’edificio copre un periodo di circa 450 anni assumendo nei secoli le grandiose dimensioni odierne.

Le trasformazioni più rilevanti risalgono alla metà del CinquecentoSeicenteschi sono gli interventi di doratura degli stucchi della chiesa, opera di Francesco Cataldi. Del Settecento sono invece gli affreschi e le trasformazioni d’uso di ambienti esistenti.

Con la parentesi francese i monaci vengono costretti ad abbandonarla e tutto il tesoro acquisito nei secoli precedenti, viene disperso. Nel corso delle due guerre mondiali, il monastero viene adibito anche a campo di prigionia.

Bisogna aspettare i primi anni ’60 del 900 per assistere all’inizio di lavori di ristrutturazione. Dal 1957 ospita il museo archeologico provinciale della Lucania occidentale con numerosi reperti rinvenuti nella Valle del Tanagro, affluente del fiume Sele.

Per magnificenza architettonica e numero di tesori artistici viene dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1998 assieme ai vicini siti archeologici di Velia e Paestum.

Certosa di Padula Chiesa Alta

Struttura della Certosa di Padula

La Certosa di Padula è suddivisa in due grandi aree. La casa bassa, destinata alle attività di sostentamento della comunità certosina, e la casa alta, che racchiude gli spazi riservati alla vita comunitaria dei monaci.

Gli ambienti di clausura sono raccolti intorno a uno dei chiostri più grandi del mondo. Lo stile architettonico dominante è quello barocco, purtroppo restano ben poche testimonianze artistiche dell’epoca trecentesca.

Il percorso di visita della certosa di San Lorenzo di padula inizia già dal cortile esterno con la fantastica facciata fino al Chiostro della Foresteria. Si prosegue poi nella Chiesa e nella Sacrestia con la sala delle campane, la sala del Capitolo e la sala del Tesoro.

Dal chiostro del cimitero antico si accede alla Cappella del Fondatore e al Refettorio per poi soffermarsi nella Cucina. Secondo una leggenda qui venne preparata una frittata di 1.000 uova per Carlo V. La visita prosegue, infine, verso il Quarto del Priore, senza dimenticare il suggestivo Scalone ellittico Vanvitelliano.

Certosa di Padula Chiostro Grande

Il chiostro, su due livelli, ha grandi numeri: misura 104 metri di larghezza per 149 di lunghezza e poggia su 84 pilastri in pietra locale. In basso c’è il portico con le celle dei padri, in alto la galleria finestrata utilizzata dai monaci per la passeggiata settimanale.

In fondo, in una torre ottogonale, c’è lo scenografico scalone ellicoidale, firmato da Gaetano Barba; da qui si arriva alla grande biblioteca con il pavimento ricoperto di mattonelle in ceramica di Vietri sul Mare.

Certosa di Padula Scala monumentale

Tra i tanti tesori conservati c’è un dipinto a olio su muro di Giuseppe d’Elia che raffigura le Nozze di Cana (nel refettorio); le raffinate decorazioni policrome in scagliola con inserti in madreperla; gli affreschi del XVI – XVIII secolo; il pavimento maioliche settecentesche; i cori lignei intagliati e intarsiati del primo Cinquecento.

Nella cucina c’è una cappa gigantesca collocata su una fornace centrale decorata da piastrelle maiolicate, tipiche della Costiera Amalfitana.

Certosa di Padula Cucina

Informazioni utili

Indirizzo: Viale Certosa, 84034 Padula (Salerno)
Orari: dalle 9 alle 19.30. Ultimo ingresso alle ore 19. Chiusura settimanale, Martedì.
Costo Biglietto: 4 €. L’ingresso al parco della Certosa è gratuito.

La Biblioteca e le Cantine sono visitabili solo previa autorizzazione. Il Museo archeologico provinciale della Lucania occidentale può essere visitato liberamente (accesso gratuito). Previa richiesta d’apertura, si possono visitare le celle dei monaci con le installazioni di arte contemporanea.

Come arrivare

In auto da Paestum: Prendere A2/E35 a Eboli da Via Magna Grecia/SP276, SS18 Tirrena Inferiore e poi imboccare la A2/E35. Prendere l’uscita Buonabitacolo-Padula da A2/E35. Seguire Via Nazionale/SS19 e Strada Provinciale 51b/SP51b in direzione di Viale Certosa a Padula.