Ultima Modifica il 30 Dicembre 2019

La Chiesa di Santa Maria della Pietà dei Turchini, incastonata tra i palazzi di via Medina a Napoli, spesso sfugge all’occhio distratto del passante.

Consacrata in origine col nome di Chiesa di Santa Maria dell’Incoronatella nella seconda metà del XVI secolo, assunse nel tempo la denominazione di Pietà dei Turchini dal colore delle vesti di orfani ospitati nell’istituto ad essa annesso.



La Pietà dei Turchini, una delle tante chiese monumentali di Napoli descritta come la fabbrica di cantori napoletani dei ‘600 e del ‘700, è un vero e proprio gioiello di arte e di storia. Da non confondere con la vicina Chiesa di Santa Maria Incoronata, sempre in Via Medina.

Chiesa di Santa Maria della Pietà dei Turchini

La costruzione del complesso, che comprendeva la chiesa un orfanotrofio e un conservatorio musicale, avviene per volere della Congregazione dei Bianchi dell’oratorio alla fine del ‘500.

E’ solo con l’ampliamento seicentesco, che la chiesa della Pietà dei Turchini, ad unica navata con cinque cappelle laterali, vede l’aggiunta della cupola, dell’abside ed il transetto. La facciata è invece settecentesca ed è opera di Bartolomeo Vecchione. Sempre del ‘700 è il pavimento opera di Donato Massa.

Chiesa della Pietà dei Turchini

Grazie all’aiuto di generosi benefattori, la chiesa, con dieci cappelle laterali e due cappelloni nel transetto, è uno scrigno di inestimabile valore. Attraversare la navata di questa chiesa è un affascinante viaggio attraverso le tante opere dei massimi esponenti del Seicento e del Settecento napoletano.

Ognuna delle cappelle è decorata con affreschi o dipinti di alcuni dei più importanti artisti quali: Battistello Caracciolo, Luca Giordano e Andrea Vaccaro. Senza dimenticare Belisario Calenzio, Andrea Molinaro, Filippo Vitale, Paolo De Matteis e Giovan Battista Rossi.

L’altare maggiore di Giovanni Atticciati, la balaustra di Carlo Dellifranci e i marmi policromi sono solo alcuni degli esempi della maestria dei maestri napoletani che qui hanno lavorato. Tra le tele si ammirano L’invenzione della Croce di Luca Giordano (nell’abside); La Resurrezione di Paolo De Matteis (nel Presbiterio); e la Sacra Famiglia del Caracciolo (conservata nella terza cappella di destra). Uno spettacolo per gli occhi di tutti i visitatori della chiesa.

Conservatorio della Pietà dei Turchini

Il Conservatorio era uno dei quattro conservatori napoletani dalla fusione dei quali nacque l’attuale Conservatorio di San Pietro a Majella. Assieme alle altre tre scuole di musica, la Pietà dei Turchini fu il fulcro della gloriosa scuola musicale napoletana tra XVII e XVIII secolo. Fu fondato nel 1583 grazie all’opera dei laici appartenenti alla Confraternita dei Bianchi della Croce.

Chiesa di Santa Maria Incoronatella Napoli

L’ingresso al conservatorio era riservato ai fanciulli bisognosi e senza padre. I piccoli ospiti avevano un età compresa tra i sette e i quindici anni, limite che poi fu esteso a ventidue anni. L’apertura del conservatorio ad alunni paganti, i cosiddetti pensionisti, permise ad alcuni dei musicisti più importanti del 17-18esimo secolo di formarsi in questo luogo prestigioso.

Qui hanno studiato Alessandro Scarlatti, Gian Battista Pergolesi, Giovanni Paisiello. A memoria del legame con l’antico conservatorio la chiesa ospita ancor oggi concerti di musica classica.

Informazioni Utili

Parrocchia Santa Maria Incoronatella della Pietà dei Turchini – via Medina 19, 80133 Napoli.
Contatti: el. +39 081 552 0457

Orari di Apertura della Chiesa: 7:15 / 13:45 – 17:00 / 20:00;
Sante Messe: Da Lunedì a Venerdì 8:00; Mercoledì, Giovedì, Venerdì 8:00 / 18:30.