Ultima Modifica il 6 Ottobre 2024
Percorrendo il decumano inferiore, lungo Via San Biagio dei Librai, si incontra la Chiesa di San Nicola a Nilo, nata per ospitare gli orfani della rivoluzione di Masaniello.
Cenni storici
La storia della chiesa è legata alla rivoluzione di Masaniello del 1647. In quei giorni bui emerse la figura di Sabato Anella, un droghiere che, con un gesto di straordinaria umanità, decise di dedicarsi alla raccolta e all’assistenza dei numerosi bambini rimasti senza famiglia. Per provvedere al loro sostegno conduceva i poveri orfani in processione a chiedere l’elemosina nelle strade della città.
Mosso a pietà, il viceré Oñate si adoperò a convincere il marchese de’ Mari a donare un suo palazzo per accogliere le ragazze orfane. I maschietti erano invece ospitati in alcune abitazioni messe a disposizione da Tommaso d’Aquino , principe di Castiglione e consigliere regio.
Il 1705 segnò una svolta per l’orfanotrofio. Grazie alla generosità dei cittadini fu possibile ristrutturare completamente l’edificio e costruire la nuova chiesa. Nasce cosi, su progetto dell’architetto Giuseppe Lucchesi Prezzolini, una piccola chiesa dedicata a San Nicola Vescovo di Mira, protettore degli orfani e dei droghieri.
L’istituto, sotto la guida donna Costanza Siacara (vedova d’Aquino), si allontana gradualmente dalla sua vocazione originaria, trasformandosi in un collegio per ragazze di buona famiglia. Nel 1749 l’orfanotrofio è quindi trasformato in un monastero.
Architettura dell’interno
Alla chiesa si accede per mezzo di un elegante scalone barocco in piperno a doppia rampa realizzata con la ristrutturazione del 1705.
Non preoccupatevi non siete i soli e chiedervi come mai sotto la bella scalinata vi siano botteghe e bancarelle. Fu una scelta concordata con le autorità sin dalla costruzione della chiesa.
Due epigrafi marmoree murate sui rispettivi ingressi recitano. “Nel primo di febbraio 1706 per decreto della corte arcivescovale di questa città è stato ordinato che quest’atrio scala e le due botteghe e i bassi laterali restino profani e non godano immunità ecclesiastica“.
Malgrado le dimensioni contenute, la Chiesa di San Nicola a Nilo è inondata da una luce intensa che filtra dalle grandi finestre ai lati dell’ingresso. Da qui le monache di clausura potevano osservare la vita che si svolgeva nella strada senza essere a loro volta viste.
La chiesa, non molto grande, è a pianta centrale circolare delimitata da otto colonne corinzie suddivise da altrettanti spazi. Le decorazioni interne sono una ulteriore espressione dello stile barocco a Napoli.
Sull’altare maggiore si trovava un dipinto raffigurante San Nicola di Bari nell’atto di proteggere gli orfani, realizzato da Luca Giordano nel 1658. Oggi è esposto al Museo Civico del Maschio Angioino.
All’indomani del terremoto dell’Irpinia del 1980, la chiesa è stata affidato alla comunità di Sant’Egidio.
Chiesa di San Nicola a Nilo
Indirizzo: Via San Biagio Dei Librai, 10, 80138 Napoli