Ultima Modifica il 9 Settembre 2024
Chiesa di Sant’Antonio a Posillipo, un’oasi di pace e bellezza, sopra le 13 scese e sant antonio , offre un panorama mozzafiato sul Golfo di Napoli.
Curiosità – Forse non tutti sanno che Sant’ Antonio da Padova è stato il patrono ufficiale di Napoli dal 1799 al 1814. San Gennaro “perse il posto” perché ritenuto partigiano della repubblica partenopea. Leggi l’approfondimento San Gennaro e il miracolo francese.
Un pò di storia
La costruzione della chiesa, con annesso convento, risale al 1642 ad opera di fra Paolo Anzalone del Terzo Ordine Regolare di San Francesco. Il piccolo complesso monastico venne usato, all’inizio, come sanatorio dei frati di Santa Caterina a Chiaia.
Nel corso dei secoli la chiesa ha subito molte trasformazioni. Tra il 1750 e il 1775 vengono aggiunti una sagrestia, un campanile ed un chiostro. Le mura dell’antica cappella sono oggi individuabili in corrispondenza dell’attuale sacrestia.
Il piazzale antistante la chiesa, da cui si gode uno spettacolare panorama sul golfo di Napoli, viene realizzato negli anni 70 del novecento.
Nel decennio francese (1806-1815) nel Regno di Napoli la comunità francescana è soppressa; la chiesa il convento vengono destinati ad usi civili. Dal 1824 il complesso è affidato, grazie all’intervento di re Ferdinando II di Borbone, ai domenicani di San Domenico Maggiore.
Non c’è da stupirsi se nella chiesa convivono sia iconografie di santi appartenenti all’ordine dei francescano, sia di santi appartenenti all’ordine domenicano.
Per agevolare i pellegrini che si recavano al santuario, don Ramiro de Guzman duca di Medinas de las Torres (vicerè spagnolo di Napoli dal 1637 al 1644 ), fece ripristinare un’antica strada greco-romana, trasformandola nelle celebri rampe di Sant’Antonio a Posillipo.
Chiesa di Sant’Antonio, interno
La facciata del Santuario Antoniano, rifatta nel 1956, è attraversata da quattro colonne in piperanno che sostengono il classico timpano triangolare. L’interno si presenta a navata unica, con una volta a botte affrescata da Gaetano Bocchetti e tre cappelle per lato.
Nella prima cappella a destra è conservato un crocifisso ligneo del XVII secolo. Nella seconda una raffigurazione di San Nicola di Bari del 600, mentre l’ultima cappella a destra conserva un quadro della Vergine della Purità, il cui originale è conservato presso la Chiesa di San Paolo Maggiore.
Alle spalle dell’altare maggiore si può ammirare la statua di legno di Sant’Antonio risalente al 600/700. Tra le decorazioni a stucco sono conservate due tele del pittore napoletano Giacinto Diano rappresentanti l’estasi di sant’Antonio, San Raffaele e San Tobiolo.