La Chiesa di Sant’Antonio a Posillipo, arroccata in cima alle rampe, domina la città di Napoli con una prospettiva molto interessante. Dalla terrazza antistante la chiesa si può ammirare il più bel panorama di Napoli.



Forse non tutti sanno che Sant’ Antonio da Padova è stato il patrono ufficiale di Napoli dal 1799 al 1814; San Gennaro “perse il posto” perché ritenuto partigiano della repubblica partenopea. Leggi l’approfondimento San Gennaro e il miracolo francese.

Un pò di storia

La costruzione della piccola chiesa, con annesso convento, viene avviata nel 1642 dai frati conventuali del Terzo Ordine Regolare di San Francesco.

Per facilitare l’acceso al santuario, sorto in una delle zone meno urbanizzate di Napoli, il viceré dal viceré Ramiro de Guzman duca di Medina, fece ripristinare e ampliare le rampe di Sant’Antonio a Posillipo; un antica strada greco-romana che ancora oggi collega la zona di Chiaia e Mergellina con la collina di Posillipo.

Rampe di Sant Antonio Napoli

Con il ritorno dei Borbone sul trono del regno, dopo il Decennio Francese, il santuario è affidato ai domenicani di San Domenico Maggiore.

Tra il 1750 e il 1775 vengono aggiunti una sagrestia, un campanile ed un chiostro; il piazzale antistante la chiesa, da cui si gode uno spettacolare panorama sul golfo di Napoli, viene realizzato negli anni 70 del secolo scorso.

Chiesa di Sant’Antonio, interno

La facciata del Santuario Antoniano, rifatta nel 1956, è attraversata da quattro colonne in piperanno che sostengono il classico timpano triangolare. L’interno si presenta a navata unica, con una volta a botte affrescata da Gaetano Bocchetti e tre cappelle per lato.

Sant'Antonio a Posillipo interno

Nella prima cappella a destra è conservato un crocifisso ligneo del XVII secolo. Nella seconda una raffigurazione di San Nicola di Bari del 600, mentre l’ultima cappella a destra conserva un quadro della Vergine della Purità, il cui originale è conservato presso la Chiesa di San Paolo Maggiore.

Alle spalle dell’altare maggiore si può ammirare la statua di legno di Sant’Antonio risalente al 600/700; tra le decorazioni a stucco sono conservate due tele del pittore napoletano Giacinto Diano rappresentanti l’estasi di sant’Antonio, San Raffaele e San Tobiolo.