Ultima Modifica il 27 Ottobre 2023
Sant’Aniello a Caponapoli, detta anche Santa Maria Intercede o Sant’Agnello Maggiore, è una delle più antiche chiese di Napoli.
Al di sotto dell’unica navata della chiesa, grazie ad una pavimentazione vitrea, sono tutt’oggi visibilii resti delle mura greche e delle fortificazioni di epoca romana. (Sant Aniello a Caponapoli PH Pepe Guida)
La chiesa sorge sulla collina di Caponapoli, l’altura più elevata dell’antica città greco-romana. Grazie all’aria fresca che vi si respirava era un luogo ambito per abitarci, tanto da farvi scaturire un famoso detto “Coppola pe‘ cappiello, e casa a Sant’Aniello”, ovvero basta poco, purché possa avere una casa a Sant’Aniello.
Un pò di storia
Le origini del monumento sono legate alla vita di Sant’Aniello, vescovo di Napoli poi proclamato santo e compatrono della città di Napoli e venerato al pari di San Gennaro. Potrebbe interessarti Non solo San Gennaro: Napoli vanta ben 53 Santi protettori.
Secondo tradizione sulla collina di Caponapoli si trovava una miracolosa immagine della Madonna in grado di concedere la gravidanza alle donne che ne avessero chiesto la grazia. Per grazia ricevuta i genitori di Aniello, vescovo di Napoli nel VI secolo, nonché settimo compatrono della città, fondarono una chiesetta denominata Santa Maria Intercede.
Con i lavori di ampliamento, agli inizi del XVI secolo, l’edificio viene inglobato nella nuova chiesa dedicata Sant’Aniello. L’antica chiesetta occupa l’area del transetto del nuovo edificio rinascimentale.
Colpita dai bombardamenti del 1943 e danneggiata dal terremoto del 1980, Sant’Agnello a Caponapoli riapre solo nel 2011 dopo un lungo lavoro di restauro grazie all’azione combinata della Curia Arcivescovile di Napoli e di Legambiente Campania.
Sant’Aniello a Caponapoli: un tesoro riscoperto
Nel centro della navata, protetto da una passerella continua in vetro strutturale, è possibile ammirare un tratto delle mura greche del IV secolo a.c. e di quelle romane del II sec. d.c. ed anche alcune tombe di età altomedievale.
Tra le opere più significative, sottratte all’incuria e ai ripetuti furti, c’è il cinquecentesco altare maggiore realizzato in marmo da Girolamo Santacroce. Alcune tele di grandi pittori che hanno lavorato a Napoli: Massimo Stanzione, Battistello Caracciolo, Francesco Solimena e Francesco De Mura.
Nel transetto sinistro, la statua raffigurante Santa Dorotea, opera di Giovanni da Nola del 1534. Mentre nella quarta cappella a destra si scoprono i frammenti dei sepolcri dell’abate Giulio Poderico e di Paolo Poderico, ai lati della controfacciata.
E’ possibile ammirare anche il Crocifisso in legno del XII secolo, venerato a Napoli come icona miracolosa. Secondo la leggenda, nell’anno 1300, l’immagine aveva prodigiosamente parlato per sconfessare un debitore spergiuro che le aveva scagliato contro una pietra.
La chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli si trova Vico S. Aniello a Caponapoli 9, 80138 Napoli
La chiesa è visitabile nei seguenti orari – Giovedì ore 9:30 – 12:30 – Sabato ore 9:30 – 12:30 – Domenica ore 10:00 -13:30. L’apertura è garantita da personale della Curia Arcivescovile di Napoli che si avvale della collaborazione di Legambiente Campania.