Ultima Modifica il 22 Agosto 2025

La frittata di maccheroni è un’icona della cucina e dello street food napoletano, conosciuta anche come “frittata di pasta“. Questo piatto, adorata da grandi e piccini, è perfetto per una colazione al sacco, come “marenna” per la pausa pranzo, per le gite fuori porta o da portare in spiaggia.

Curiosità. Dietro la frittata di maccheroni si nasconde una curiosità storica che spiega la sua origine. A Napoli, quando questo piatto nacque, la varietà di formati di pasta che conosciamo oggi non esisteva. Per questo motivo, il termine “maccheroni” veniva usato in modo generico per indicare qualsiasi tipo di pasta, sia lunga che corta.

Nonostante questa flessibilità, la ricetta tradizionale napoletana predilige la pasta lunga, preparata rigorosamente in bianco (ovvero, senza sugo di pomodoro), per esaltare al meglio il sapore degli altri ingredienti.

Frittata di maccheroni napoletana: la storia

A frittat e maccarun è molto più di un semplice piatto: è un simbolo della cucina napoletana povera, quella che nasce dalla necessità ma conquista con il sapore. Incarna alla perfezione l’arte del recupero e la filosofia del “non si butta via niente”, che per generazioni ha guidato le mani esperte delle nonne in cucina.

Quando avanzava la pasta del giorno prima – che fosse al pomodoro, al ragù o anche solo in bianco – non si pensava certo di buttarla. Bastava qualche uovo, un po’ di formaggio grattugiato e, quando si poteva, qualche pezzetto di salume dimenticato in frigo. Si mescolava tutto, si metteva in padella, e in pochi minuti prendeva vita un piatto nuovo, saporito, nutriente e capace di sfamare tutta la famiglia.

Frittata di Maccheroni

La frittata di maccheroni è anche uno dei primi esempi di “cibo da asporto”: perfetta da mangiare fredda, diventava il pranzo dei lavoratori, degli studenti, o lo spuntino da portare al mare.

Nel tempo ha subito modifiche ed arricchimenti diventando uno dei cibi da asporto per eccellenza. E’buona appena sfornata, ma anche tiepida o fredda, ma non di frigo, l’importante è che sia abbondante.

Adatta a tutti i gusti ed a tutte le tasche, viene proposta bianca o rossa, con spaghetti o con vermicelli o ancora con bucatini. Otre alla pasta vanno usati alcuni ingredienti essenziali: uova, burro, formaggio e tanto pepe. La frittata è anche farcita con fiordilatte, provola, prosciutto e persino salame, tagliati a fettine sottili e aggiunti al centro.

La variante più sobria della frittata di maccheroni è nota come frittata di scammaro (ne abbiamo parlato qui).

Ricetta alla versione classica fritta in padella

Questo piatto si presta a tantissime occasioni : é una perfetta colazione al sacco per le gite fuori porta, è un pasto perfetto da portare in spiaggia, arricchisce ed ingolosisce un buffet. Ci sono tantissimi modi per prepararla, l’importante è sapere bene da dove cominciare per ottenere una frittata ben cotta, che non sappia di uova e croccante al punto giusto.Se volete prepararla a casa, vi indico come fare

  1. Fate cuocere la pasta al dente, scolatela bene e mettetela in una zuppiera in cui aggiungerete subito una noce di burro.
  2. Sbattete le uova con un pizzico di sale e aggiungetele alla pasta insieme al parmigiano grattugiato, il salame tagliato a cubetti; profumate con una spolverata di pepe.
  3. Mescolate bene la pasta e procedete alla cottura.
  4. In una padella antiaderente aggiungete un filo di olio d’oliva, versate un po’ di spaghetti, coprite con un po’ di scamorza tagliata a cubetti e ricoprite con altri spaghetti.
  5. Fate cuocere a fuoco lento fino a quando non si forma una bella crosticina dorata, girate la frittata aiutandovi con un coperchio, fate dorare anche dall’altro lato.
Giri di Pasta Frittata di maccheroni

Le varianti della frittata di maccheroni:

Ecco alcune delle varianti più amate (e ingegnose) della tradizione napoletana:

La frittatina di pasta

Diversa nella forma, ma simile nello spirito alla frittata di maccheroni, è la celebre frittatina di pasta, uno dei protagonisti indiscussi della rosticceria napoletana.

A Napoli, la si trova in tutte le friggitorie e rosticcerie più autentiche, spesso accanto a crocché, arancini, pizze fritte e paste cresciute. È un piccolo concentrato di gusto, croccante fuori e cremoso dentro.

La base è fatta quasi sempre con bucatini o spaghetti, conditi con un ripieno ricco: prosciutto cotto, fiordilatte e piselli, il tutto avvolto da una generosa besciamella che rende il cuore della frittatina incredibilmente morbido e filante.

Una volta data la forma, le frittatine vengono impanate con una pastella di acqua e farina, poi fritte in abbondante olio di semi fino a raggiungere una doratura perfetta.

Frittata di scammaro

La frittata di scammaro

Se la frittata di maccheroni rappresenta la golosa abbondanza del recupero, la sua variante più sobria – e ancora più povera – è la frittata di scammaro. Ne abbiamo parlato in un altro articolo

Questa versione nasce nei periodi di magro, quando la tradizione religiosa imponeva rinunce, e si distingue per una scelta ben precisa: niente uova. Al loro posto, è l’amido naturale rilasciato dalla pasta durante la cottura a fare da legante, tenendo insieme gli ingredienti in modo sorprendentemente efficace.

Arricchita con olive nere, capperi, pinoli e talvolta qualche acciuga, la frittata di scammaro è un trionfo di sapori semplici ma intensi, capace di raccontare una storia di ingegno e sobrietà tutta napoletana.