Ultima Modifica il 5 Novembre 2020
In una piccola strada, a pochi passi dall’affollata via Foria a Napoli, si nasconde una vera sorpresa, sconosciuta ai più, non vi meravigliate, siete in tanti a non conoscere questo meraviglioso e nascosto tesoro di Napoli che prende il nome di Giardino di Babuk e il suo Ipogeo.
Una meravigliosa ed inaspettata oasi felice nel caos metropolitano di Napoli che è possibile visitare in alcune occasioni e su prenotazione.
Babuk è il nome orientale del gatto del professor Gennaro Oliviero, presidente dell’associazione Amici di Marcel Proust, che ha trasformato il giardino di un antico palazzo cinquecentesco fatto edificare dalle famiglia dei Caracciolo del Sole a pochi passi dalla Cappella di San Giovanni a Carbonara.
Il giardino di Babuk e il suo ipogeo
Varcata la soglia della proprietà si è accolti da fontane, fiori, girasoli, alberi di limoni e tante specie vegetali provenienti anche dal vicino Orto Botanico. Tra le aiuole del giardino di Babuk si celano le tracce delle sepolture degli infanti delle suore del Convento dei Saponari, stuprate dai soldati francesi entrati a Napoli nel 1799 al seguito di Championnet.
Ma le sorprese non finiscono qui. Al di sotto del giardino c’è un ipogeo, una cavità naturale, composta da quattro caverne collegate da piccoli ed angusti cunicoli. Fu scavata nel XVII secolo per estrarre il tufo necessario a costruire il palazzo sovrastante, nel corso degli anni fu poi adibita a cisterna d’acqua e durante la seconda guerra mondiale a rifugio antiaereo, come testimonia un impianto elettrico degli anni 40 realizzato con isolatori in porcellana.
Per accedere all’Ipogeo si deve percorrere uno scalone stretto e umido. Sulle pareti si possono vedere delle incisioni millenarie di salamandre, tritoni ed altri animali dal significato esoterico. Non si è mai capito la reale datazione e la funzione di questi elementi all’interno della grotta.
Arrivati al fondo dello scalone si entra in una specie di stanza quadrangolare; sulle pareti sono ancora chiaramente visibili i passaggi utilizzati prima dai cavamonte (addetti all’estrazione del tufo) e poi dai pozzari (che si occupavano della manutenzione delle cisterne). Dalla base della cisterna principale si diramano dei cunicoli, alcuni sono murati dai detriti, altri danno accesso ad una cava più piccola, anch’essa visitabile.
Informazioni Utili
Indirizzo: Via Giuseppe Piazzi, 55, Napoli;
Orari di visita: Il giardino e l’ipogeo sono visitabili in alcune occasioni e su prenotazione;
Informazioni: Associazione Amici di Marcel Proust Tel. 081 5499250 – 3386255810
Come arrivare: Metrò Museo o Metrò Piazza Cavour, proseguire verso via Foria.