Ultima Modifica il 13 Agosto 2020

Il Ponte della Sanità, ufficialmente ponte Maddalena Cerasuolo, sovrasta l’omonimo rione, unendo il centro della città e la Reggia di Capodimonte.



Malgrado gli alti parapetti, dal Ponte della Sanità è possibile quasi toccare con mano la magnifica cupola maiolicata della Basilica di Santa Maria della Sanità, che altrimenti risulterebbe irraggiungibile dall’altezza umana.

Ponte della Sanità, un pò di storia

Prima della sua costruzione il percorso della famiglia reale per arrivare alla Reggia di Capodimonte risultava particolarmente tortuoso attraverso gli stretti vicoli del Rione della Sanità.

Ponte della Sanità

L’idea di costruire un collegamento diretto, tra Santa Teresa degli Scalzi e corso Amedeo di Savoia, nacque durante il decennio francese. Fu Giuseppe Bonaparte a dare il via alla costruzione del possente ponte Napoleone, che fu portato a termine qualche anno dopo dal suo successore Gioacchino Murat.

Il Ponte della Sanità, costruito in tempi record tra il 1807 e il 1809, venne progettato dall’architetto napoletano Nicola Leandro; le ingenti spese furono in parte coperte dalla vendita dei materiali preziosi del Convento della Sanità e delle case situate sulla traiettoria.

 

La basilica di Santa Maria della Sanità vide uno dei suoi chiostri, quello rettangolare, raso al suolo, e l’altro, conosciuto da tutti per la sua forma ovale, snaturato dall’enorme pilone che ne distrugge tuttora la bellezza.

Santa Maria della Sanita cupola

La costruzione del ponte, inoltre, fece si che questo fazzoletto di terra iniziò via via ad essere tagliato fuori dalla vita della città diventando una enclave suggestiva e misteriosa.

Il ponte dunque, nato per permettere al sovrano di muoversi più agevolmente tra le sue residenze urbane, fu disastroso per il quartiere Sanità.

Un ponte antifascista

Oggi questo colosso è simbolo di resistenza e di liberazione. Durante i giorni più caldi della Seconda Guerra Mondiale, i Tedeschi, usciti sconfitti dalla rivolta popolare (le Quatto Giornate di Napoli), tentarono di farlo esplodere; ma un gruppo di partigiani, tra cui Maddalena, riuscì a impedirne la rovina. Oggi le sue gesta vengono ricordate in una targa accanto all’ascensore della Sanità.

Curiosità – Il ponte, in passato, era una delle mete usate da chi voleva porre fine alla propria vita; la maggior parte erano giovani ragazze che dopo essere state sedotte venivano abbandonate. Ancora oggi, durante le notti piovose, attraversando il ponte è possibile udire le urla e i pianti disperati delle giovani suicide.

Come si raggiunge:
Metropolitana Linea 1, fermata Cavour, percorrere Via S. Teresa degli Scalzi e prendere l’ascensore Sanità.