Ultima Modifica il 28 Maggio 2024

Tra i tanti tesori nascosti di Napoli c’è il Museo di Anatomia dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.

Un piccola grande sorpresa nascosta nei vicoli di una città da scoprire anche per chi è napoletano di nascita. Qui, scienza, arte, medicina e storia si mischiano e si fondono!



Cenni storici

Il museo affonda i suoi natali nella necessita degli anatomisti, tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, di poter preparare e conservare pezzi anatomici a scopo didattico.

Il pioniere degli studi sui segreti dei corpi fu Marco Aurelio Severino, un celebre anatomista e chirurgo del Seicento che istituì presso l’ospedale San Giacomo il nucleo più antico della collezione.

Il Museo Anatomico Universitario inizia a prendere “forma, dopo vari trasferimenti, nel 1901 grazie al celebre anatomista Giovanni Antonelli. Fu Antonelli a sistemare l’esposizione presso la sede attuale nell’ex Convento di Santa Patrizia (protettrice della città insieme a San Gennaro).

Qui sono confluite sia dalle antiche collezioni degli ospedali storici napoletani che da quelle dei gabinetti dei naturalisti del cinquecento e del seicento.

Il Museo di Anatomia umana, oggi, è una sezione del più articolato progetto MUSA, Museo Universitario delle Scienze e delle Arti, della Università degli Studi della Campania, Luigi Vanvitelli, ed illustra l’evoluzione degli studi anatomici a partire dal ‘700.

Museo Anatomico di Napoli

I Tesori del Museo di Anatomia umana

Il Museo Anatomico di Napoli custodisce un’eccezionale collezione composto da esemplari di iniezioni vascolari, scheletri di ogni epoca, forma e dimensione conservati con le più svariate tecniche.

E sopratutto la raccolta delle cere anatomiche. Opere modellate tra la fine del ‘700 e la metà dell’800 come strumento di insegnamento per svelare i misteri del corpo umano a coloro che non avevano accesso alle rare sessioni di dissezione di corpi umani negli atenei e negli ospedali universitari.

Interessanti le pietrificazioni di Efisio Marini e i due corpi essiccati con il sistema vascolare evidenziato tramite iniezione intravasale e la collezione di malformazioni fetali. Curiosissima è la presenza di due tzanzas, teste rimpicciolite degli indios Jivaros, che fanno bella mostra di sé all’interno di una piccola teca. E ancora rarissimi strumenti chirurgici e medici d’epoca nonché rari testi di medicina scritti tra il quattrocento e l’ottocento.

Curiosità – Il Museo conserva, tra gli altri, quattro crani di omicidi giustiziati nell’aprile del 1800 per ordine del Tribunale della Vicaria (Castel Capuano). I personaggi di questa triste vicenda sono Giuditta Guastamacchia, la mente di tutto, suo padre Nicola, il chirurgo Pietro de Sandoli e Michele Sorbo, il sicario. I crani sono stati utilizzati per studi nel campo della Frenologia, dottrina pseudoscientifica ottocentesca.

Museo di Anatomia Umana

Grazie alla pratica app da scaricare gratuitamente sullo smartphone, il visitatore ha a disposizione un’utilissima audioguida nella quale viene esposto il contenuto di ogni teca. Pensate a portare gli auricolari.

Visitare il Museo Anatomico dell’Università di Napoli

Il museo dell’Anatomia Umana si trova in via Luciano Armanni all’interno dell’ex Convento di Santa Patrizia, ora parte della Facoltà di Medicina dell’Università Vanvitelli. Siamo in pieno Centro Antico di Napoli a pochi passi dall’antico Ospedale degli incurabili.

Le visite del Museo Anatomico dell’Università sono possibili esclusivamente tramite la prenotazione online. La visita dura circa un’ora. Orari: Lunedì – Martedì – Giovedì – Venerdì dalle 10 alle 14; Mercoledì dalle 10 alle 16. Costo:l’ingresso è gratuito per chiunque avesse voglia di visitarlo
Contatti: Tel. 081 5667747 – E-mail: musa@unicampania.it; Sito web: www.musa.unicampania.it.