Ultima Modifica il 30 Giugno 2020
Il museo di Paleontologia di Napoli è collocato in alcune sale dell’antico monastero dei Ss. Marcellino e Festo, noto per il celebre chiostro monumentale.
Lasciati sorprendere da questo piccolo grande museo napoletano che ti svela i segreti delle prime creature che hanno abitato la Terra. Al suo interno custodisce fossili di dinosauri, come l’Allosaurus fragilis (noto come Gennaro) e lo Scipionyx samniticus (noto come “Ciro”), insieme a reperti di animali preistorici e antichi mammiferi.
I pavimenti maiolicati, creati da abili artigiani napoletani, conferiscono alle sale del Museo di Paleontologia un’atmosfera unica e raffinata, rendendo la visita un’esperienza indimenticabile.
Curiosità. Al cento della Sala del Capitoli, pavimentata in maioliche da Giuseppe Massa nel 1740 circa, si ammira il graticcio simbolo della penitenza offerta dalla clausura. Le estremità della sala sono impreziosite da medaglioni raffiguranti vedute bucoliche e simboli religiosi..
Il Museo dei Dinosauri: cenni storici
E’ parte integrante del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche di Napoli dell’Università di Napoli Federico II composto dai musei: Mineralogia (fondato nel 1801), Zoologia (1813), Antropologia (1881), Fisica (2012), di Paleontologia (1932).
I primi quattro sono ospitati nel Collegio Massimo dei gesuiti, sede centrale universitaria dal 1777 e l’ultimo in alcune sale perfettamente restaurate dell’antico Monastero dei Santi Marcellino e Festo, sede universitaria dal 1907.
Il museo nasce nel 1932, congiuntamente alla nascita della nuova cattedra universitaria di Paleontologia, grazie all’impegno di Geremia D’Erasmo. L’afflusso continuo di nuovi esemplari, sommato al ricco patrimonio scientifico fino a quel momento esposti nel Real Museo Mineralogico e nell’Istituto di Geologia, hanno fatto sì che le collezioni crescessero rapidamente.
Il patrimonio paleontologico del museo include preziosi reperti acquisiti da eminenti studiosi come Matteo Tondi, Arcangelo Scacchi, Guglielmo Guiscardi e Francesco Bassani.
Il Museo di Paleontologia è stato, dal 1999 al 2001, oggetto di una generale ristrutturazione architettonica e scientifica che ha consentito un ampliamento degli spazi espositivi e una migliore distribuzione degli esemplari fossili.
Al di là delle esposizioni e dell’importanza dei reperti, il Centro Museale organizza e ospita convegni, seminari, giornate studio, dibattiti non soltanto a tema scientifico ma anche a tema sociale ed etico per coinvolgere tutti i cittadini, dai più grandi ai più piccoli.
I dinosauri al museo di Paleontologia
Con i suoi quasi 50.000 reperti, il Museo di Paleontologia di Napoli offre un percorso espositivo di circa 800 mq, articolato in diverse sale che raccontano la storia della vita sulla Terra.
Appena si entra nel piccolo museo si viene accolti da un bell’esemplare in calco dello scheletro di Aepyornis sp., detto anche uccello elefante per le sue notevoli dimensioni.
Nelle sale successive si scoprono i fossili di pesci provenienti da diverse zone della Campania come Giffoni Vallepiana, Pietraroia e Castellammare di Stabia. I fossili di mammiferi, tra cui un cranio di un giovane Elephas antiquus italicus. E i fossili di vegetali, tra cui una palma fossile completa, rettili marini e rettili volanti.
In una teca del museo è conservato il calco di uno dei dinosauri più piccoli al mondo: lo Scipionyx samniticus, noto col soprannome giornalistico di “Ciro”. Il cucciolo di dinosauro è stato trovato nel 1980 a Pietraroja (Benevento) dal veronese Giovanni Todesco.
Ma il pezzo forte del museo si trova nell “Stanza grande del Capitolo”, oggi “Sala del Dinosauro”. Qui è esposto un maestoso esemplare di Allosaurus fragilis, un dinosauro carnivoro risalente al Giurassico superiore, arrivato a Napoli nel 1996. E’ stato ribattezzato Gennaro, come il santo patrono della città, dagli studiosi del dipartimento di Paleontologia.
L’ esemplare (alto cinque metri, lungo oltre 8 metri e dal peso di oltre 600 kg) è collocato in sospensione per non rovinare il meraviglioso pavimento maiolicato del XVIII secolo. Per consentirne una visione ottimale, il cranio originale è collocato invece in una teca a parte. Nella stessa sala si vedono anche i primi vasellami e le prime armi degli uomini preistorici.
La visita ci permette di fare conoscenza con l’Uomo di Neanderthal e di alcuni animali con cui condivideva l’habitat. Tra i reperti il cranio di un Elephans Antiquus Italicus, specie di elefante molto presente sul territorio italiano durante il Pleistocene.
Museo di Paleontologia – Napoli
Indirizzo: l.go S. Marcellino, 10 Tel. 081/204775
Orari di visita: lunedì e giovedì 9.00 – 13.30; 15.00 – 17.00 – martedì – venerdì 9.00 – 13.30.
Sito web: www.musei.unina.it/paleontologia.php
Come arrivare – Metropolitana Linea 2 Fermata Piazza Cavour, proseguire per Via Duomo – C.so Umberto I – Via Mezzocannone, 8. Metropolitana Linea 1 Fermata Università – Corso Umberto direzione P.zza Garibaldi – Via Mezzocannone 8.