Ultima Modifica il 11 Ottobre 2020
Dopo anni di saccheggi ed incuria, la Reggia di Carditello situata a San Tammaro (Caserta), è tornata ad essere bene dello stato.
Grazie alla Fondazione Real sito di Carditello, quella che fu una fattoria modello dei Borboni, apre regolarmente le sue porte al pubblico.
Storia del Real Sito di Carditello
La Reale Tenuta di Carditello, a metà strada tra Napoli e Caserta, fu una delle 22 Reali Delizie della dinastia dei Borbone di Napoli, come la Reggia di Capodimonte, la Reggia di Portici, San Leucio, il casino del Fusaro, solo per citarne alcune.
La reggia era un luogo di svago per la numerosa famiglia reale, ma allo stesso tempo una grande fattoria. Qui il grano veniva coltivato, ed i cavalli allevati, all’interno di un vasto territorio ricco di boschi e pascoli.
La residenza settecentesca è la sorella piccola della Reggia di Caserta, un complesso architettonico di stile neoclassico progettato da Francesco Collecini (allievo di Luigi Vanvitelli).
La “Reale Delizia” fu inizialmente riserva di caccia di Carlo III di Borbone e trasformata da Ferdinando IV in una moderna fattoria per la coltivazione di cereali, legumi e foraggi. Questi ultimi erano a sostegno dell’allevamento di razze pregiate di cavalli e di bovini posto nelle ali dell’edificio principale.
Durante la Seconda guerra mondiale la reggia venne occupata dai militari tedeschi, che la saccheggiarono cruentemente. Da lì in poi la continua discesa verso il degrado, fino al trasferimento al Mibact (avvenuto nel 2014).
Dal 2016 il Reale sito Borbonico è gestito dalla la Fondazione Real Sito di Carditello, nata da un accordo tra il Ministero dei beni culturali e ambientali e del turismo, la Regione Campania e il Comune di San Tammaro.
Architettura
La tenuta borbonica è composta da una palazzina centrale sormontata da un loggiato e da un belvedere, affiancata da altri edifici di servizio, e da un ampio galoppatoio ellittico, delimitato da due fontane con obelischi e con un tempietto circolare nel mezzo.
Al interno dell’elegante struttura neoclassica dell’edificio principale si riconoscono il tocco dei migliori maestri decoratori del Regno, da Giuseppe Cammarano a Fedele Fischetti.
Il gusto modaiolo della corte borbonica è rappresentato dagli affreschi a soggetto venatori e dalle scene campestri con la regina Maria Carolina nei panni di una contadinella. Stucchi e delicati dipinti adornano la Cappella Reale, sormontata da una scenografica balaustra.
Le visite alla Reggia di Carditello
La Fondazione Real Sito di Carditello, grazie alla collaborazione dei volontari dell’Associazione Agenda 21 per Carditello e i Regi Lagni, propone una serie di aperture straordinarie gratuite con un percorso di visita che vi farà scoprire gli straordinari ambienti del primo piano dell’edificio centrale e degli spazi esterni, tra i quali l’ippodromo con il piccolo tempio a pianta centrale da cui il re ammirava le esibizioni.
Come arrivare: Uscire dall’autostrada Caserta Sud e seguire la freccia Caserta. Quindi deviare per Marcianise e, dopo 2 km, imboccare la SS.7 bis in direzione Capua. A San Tammaro imboccare via Carditello e percorrerla fino ad arrivare davanti al Sito.
Informazioni Utili
Dove: Reale Tenuta Carditello, via Foresta a Carditello, San Tammaro (Ce)
Contatti: agenda21carditello@gmail.com oppure 333.7647542
Sito web ufficiale: www.fondazionecarditello.org
Aperture straordinarie realizzate con la collaborazione dell’Associazione Agenda 21 per Carditello.