Ultima Modifica il 4 Maggio 2020

La Chiesa di Santa Maria Maggiore detta della Pietrasanta, fondata nel VI° secolo dal Vescovo Pomponio, è stata la prima struttura di Napoli ad essere dedicata alla Madonna. Venne chiamata Pietrasanta perché all’interno era custodita una pietra con sopra incisa una croce. Sembra che il fatto di baciarla procurasse sollievo e perdono dai peccati.



La chiesa è situata in via dei Tribunali (decumano)centro storico di Napoli lì dove un tempo sorgeva in epoca Romana un maestoso tempio romano dedicato alla dea Diana: divinità femminile, che concedeva alle sue devote parti poco dolorosi.

Santa Maria Maggiore, detta della Pietrasanta

La chiesa, detta la Pietrasanta, nasce nel VI secolo per volere di Pomponio vescovo di Napoli in quell’epoca. La basilica venne edificata al confine con le antiche mura difensive della città, sui resti del tempio di Diana di epoca romana. Un tempio riservato esclusivamente alle donne che vi si recavano per invocare la dea e chiederle protezione durante il parto.

Chiesa di Pietrasanta, Napoli

Nel 1653 la Chiesa, ormai in rovina, è abbattuta e ricostruito ex novo nel 1656 su progetto di Cosimo Fanzago. La nuova chiesa, a croce greca, non conserva l’antico impianto.

L’ingresso è collocato li dove prima sorgeva l’abside; la porta piccola invece rimane nello stesso posto, vicino alla Sagrestia. Nel tempo vengono apportate diverse modifiche e il santuario viene utilizzato anche come caserma dei pompieri.

Danneggiato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il complesso viene abbandonato fino 1975, quando iniziarono i lavori di restauro.

All’interno dell’edificio, spoglio di altari e dipinti, c’è un pavimento maiolicato di Giuseppe Massa, della metà del Settecento, e statue in stucco raffiguranti san Simone e David di Matteo Bottigliero. I resti del tempio di Diana sono ancora visibili all’interno e all’esterno della cripta della chiesa. Scopri anche Lapis i segreti della Pietrasanta, cripta e cavità sotterranea.

Campanile di Pietrasanta

Usciti dalla chiesa, è possibile ammirare il campanile della Pietrasanta, risalente al  X-XI secolo. Si tratta di una delle più antiche torri campanarie d’Italia. Conserva numerosi elementi architettonici e iscrizioni di epoca romana, in marmo, rilavorati e riutilizzati come blocchi da costruzione, in particolare alla base della struttura. Sul lato della base che affaccia sul Decumano Maggiore è possibile notare un blocco di marmo intarsiato e un’ara, entrambi di epoca romana.

La leggenda del diavolo-maiale

Una leggenda narra che li dove sorge l’attuale chiesa e nelle strade vicine, si aggirasse un diavolo travestito da maiale che terrorizzava i passanti con il suo spaventoso grugnito. Il Vescovo Pomponio pregò e chiese aiuto alla Vergine Maria. Fu cosi che che gli apparve in sogno, indicandogli cosa fare.

Basilica della Pietrasanta

Il Vescovo avrebbe dovuto andare nel luogo infestato dal demonio, cercare un panno di colore celeste e scavare una buca fino a quando non avesse trovato una pietra di marmo. Proprio in quel punto avrebbe dovuto erigere una chiesa.

Soltanto seguendo questo rito purificatore, si sarebbero liberati del diavolo-maiale. Pomponio eseguiti gli ordini facendo edificare le fondamenta dell’attuale chiesa, con annesso il monumentale campanile.

Dal 2011 Pietrasanta è affidata, in comodato d’uso, all’Associazione Pietrasanta Polo Culturale, che ha preso in carico l’onere della valorizzazione dell’intero complesso.

Basilica di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta – piazzetta Pietrasanta 17-18, Napoli
Sito web: www.polopietrasanta.it