Ultima Modifica il 3 Dicembre 2024
Il complesso conventuale di Santa Maria Regina Coeli, un gioiello del barocco napoletano, si lascia scoprire in tutta la sua bellezza sulla collina di Caponapoli, nel cuore dell’antica Neapolis greco-romana. Il Complesso , un’oasi di serenità nel cuore della città, è dedicato alla Vergine Maria Regina del Cielo e della terra.
Il complesso sorge in un’area ricco di monasteri e conventi, come quello delle Trentatré e di San Gregorio Armeno. All’interno di questo gioiello architettonico scopriamo una delle più belle chiese di Napoli, un Monastero, un bellissimo Chiostro, un Refettorio e la deliziosa Farmacia.
Complesso di Santa Maria Regina Coeli: la storia
La storia del complesso monastico di Santa Maria Regina Coeli ha inizio nel 1518, quando quattro suore benedettine decisero di intraprendere un nuovo cammino spirituale, diventando Canonichesse Regolari Lateranensi dell’ordine di S.Agostino. Dovendo abbandonare l’edificio in seguito ad una serie di terremoti, scelgono come residenza il palazzo di una delle famiglie più nobili della città: i Montalto in via Gaudioso. Le suore lo acquistano e vi si stabiliscono nel 1562.
Costrette a ricostruire la loro vita dopo il terremoto del 1561, trovarono nel palazzo del duca di Montalto, nell’antica piazza Capo de Trio, la sede ideale per il loro nuovo convento, dedicato a Santa Maria Regina Coeli.
Le Monache di clausura, provenienti da alcune famiglie nobiliari più potenti del tempo, contribuirono all’abbellimento e all’evoluzione di questo scrigno d’arte a Caponapoli.
Dal 1810, il complesso monastico di Santa Maria di Regina Coeli è la dimora delle Suore della Carità, congregazione di origine francese fondata da Santa Giovanna Antida Thouret. Isuoi resti mortali sono oggi conservati in questo stesso monastero, in un’urna esposta alla venerazione dei devoti.
Chiesa, Sagrestia e Refettorio
I lavori della chiesa, su disegno di Francesco di Palma, sono eseguiti dall’architetto Luciano Quaranta tra il 1590 e il 1594.
Il suo nome è un omaggio a un miracolo avvenuto nel 1533, quando le monache, scampate miracolosamente al crollo della loro antica sede nel giorno dell’Assunta, decisero di dedicare il nuovo edificio a Santa Maria Regina Coeli
L’entrata è preceduta da una doppia rampa di scale con pronao sorretto da pilastri e arcate, ed è stato affrescato dal pittore fiammingo Loise Croys.
A destra del sagrato, sopra via Pisanelli, si erge il campanile ottagonale davvero unico, costruito su un cavalcavia visibile ancora oggi su via Pisanelli.
L’interno è ad unica navata senza transetto e nove le cappelle laterali. Cinque sul lato destro e quattro su quello sinistro in quanto dal quinto spazio si accede alla sagrestia.
Refettorio del Monastero di Santa Maria Regina Coeli. Foto di Fulvio de Innocentiis (Facebook)
La chiesa di Santa Maria Coeli racchiude importanti testimonianze del barocco napoletano. Dalle tele di Luca Giordano e Micco Spadaro, allo scenografico soffitto a cassettoni, realizzato su disegno di Pietro De Marino nel XVII secolo ed ornato da tre tele di Massimo Stanzione: L’Annunciazione, La Natività e l’Incoronazione della Vergine.
Adiacente alla chiesa c’è un piccolo ambiente conosciuto come il “comunichino”. Qui, in un contesto di sobria eleganza in accordo con i principi di povertà e austerità propri dell’ordine, le monache ricevevano la comunione.
Nella sagrestia è conservata una pregevole Pietà di Filippo Vitale.
Degno di menzione il refettorio di Santa Maria Regina Coeli, un gioiello architettonico che coniuga maestosità e raffinatezza. La volta, affrescata da Michele Ragolia, mette in scena un grande polittico della seconda metà del XVI secolo con I Miracoli della Madonna di Loreto. Le sedute in legno, riccamente decorate con fiori e animali sono un’opera d’arte a sé, e testimoniano l’artigianalità del tempo.
Complesso Monastico, Chiostro e Farmacia
Chi varcava la soglia del monastero, realizzato su disegno dell’architetto Antonio Picchiatti, trovava un accogliente parlatorio affrescato alla fine del XVIII secolo. Questo ambiente, un tempo dedicato alle conversazioni con le monache, è oggi noto come “salottino imperiale. S accede poi alla sala che ospita un prezioso presepe settecentesco.
Si arriva poi all’antica farmacia ottocentesca di Santa Maria Regina Coeli. Fu voluta da Santa Giovanna Antida Thouret che dimorò nel complesso conventuale tra la fine del XVIII e primo decennio del XIX secolo. Varcando la sua soglia si viene avvolti da un’atmosfera di altri tempi.
Chiostro del Monastero di Santa Maria Regina Coeli. Foto di Giuseppe De Cristofaro (Flickr)
Le vetrine, illuminate da una luce soffusa, custodiscono vasetti in vetro contenenti preparati antichi utilizzati per alleviare le sofferenze dei più poveri. Adiacente alla farmacia, il laboratorio ottocentesco di Santa Giovanna è un luogo intriso di storia e di spiritualità. Alambicco e mortai raccontano di un’esistenza dedicata alla cura dei malati e all’assistenza dei poveri, rivoluzionando il concetto di vita religiosa a Napoli.
Lo splendido chiostro di Santa Maria Regiana Coeli, la cui entrata è in vico San Gaudioo, è un giardino incantato dove profumate erbe medicinali e fiori colorati circondano una vasca ornata da pilastri marmorei. Qui si affacciano le celle delle sorelle e si trovano busti di San Vincenzo dé Paoli e Santa Giovanna Antida.
Nel XVI secolo il chiostro ha recuperato una bellissima fontana-pozzo realizzata in marmo e circondata da quattro obelischi piramidali e da sfere di marmo, disposti in maniera alternata.
Complesso di Santa Maria Regina Coeli
Indirizzo: Vico S. Gaudioso 2 80138 Napoli (NA) – Tel.: 081459114
Apertura: lunedì-domenica 9-12. Condizioni di visita: ingresso gratuito