Nel lato amalfitano della penisola sorrentina si erge solitario lo scoglio di Isca, un paradisiaco fazzoletto di terra al largo di Massa Lubrense.

L’isola, nota per essere stata la dimora estiva di Eduardo De Filippo, sarà presto accessibile al pubblico. Un progetto reso possibile grazie a un accordo storico tra i proprietari privati e enti pubblici.



Isca, l’isolotto di Eduardo

L’isolotto – chiamata dai pescatori del luogo “Galluzzo” – è un piccolo angolo di paradiso con una ricca vegetazione e secolari alberi di ulivo. Oltre ad essere popolata da conigli selvatici, è zona di nidificazione del “Gabbiano corso” e punto di transito migratorio di diverse specie di uccelli.

Isca la si scopre a poche bracciate dalla spiaggia di ciottoli del Fiordo di Crapolla. Una stretta e profonda insenatura di Massa Lubrense raggiungibile percorrendo il Sentiero del Club Alpino Italiano (CAI 344). Un percorso che, partendo da Torca, frazione di Massa Lubrense, porta a una selvaggia discesa di quasi 700 gradini in pietra fino al Fiordo di Crapolla.

La tradizione vuole che San Pietro sia sbarcato qui nel suo viaggio dalla Palestina a Roma. A memoria di questo evento, lungo il sentiero che porta al fiordo, si trova la piccola Cappella di San Pietro. E’ quel che resta dell’antica Abbazia dei frati Benedettini costruita nell’anno Mille.

Come il vicino arcipelago de Li Galli, lo scoglio di Isca si trova nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, che abbraccia il promontorio che separa il golfo di Napoli da quello di Salerno.

L'Isola di Isca in Costiera Amalfitana

L’ area era particolarmente amata dai patrizi romani attratti dai panorami costieri e dal trasferimento nella vicina isola di Capri della corte imperiale di Tiberio dal 27 al 37 d.C..

Sullo scoglio di Isca sono ancora parzialmente visibili, sul versante che guarda la vicina costa, i resti di una depandance di una grande domus di epoca romana. Tra i ritrovamenti più significativi una grande scala, in parte intagliata nella roccia, che scende verso due grotte naturali adibite a ninfeo. Un edificio sacro molto diffuso nelle domus di villeggiatura di epoca romana.

L’isola, appartenuta a Vittorio Astarita erede di una famiglia di banchieri della penisola sorrentina, viene acquistata nel lontano 1947 da Eduardo De Filippo.

Il noto attore e drammaturgo napoletano, che amava moltissimo questo luogo, fece rinnovare la dimora dall’ingegnere Mario Pacifico. Lo stesso che aveva avviato i lavori per il Teatro San Ferdinando, noto ai napoletani come la creatura di Eduardo De Filippo.

Curiosità. Proprio sotto l’isola si trova una grande grotta sottomarina lunga 42 metri, larga da 20 a 28 metri con una cupola d’aria alta 11 metri. Il suo ingresso si apre tra i 7 ed i 15 metri di profondità.

La nuova vita dell’isolotto di Isca

Recentemente gli eredi di Luca De Filippo hanno venduto l’isola di Isca agli imprenditori Giacomo Cinque e Riccardo Ruggiti, titolari di Antica Sartoria, marchio di abbigliamento nato a Positano.

L’azienda si propone di aprirla al pubblico, nel rispetto della sua natura selvaggia e della sua importanza storico-archeologica. Intorno all’isolotto saranno previsti anche sistemi di ormeggio eco-compatibili per la nautica da diporto.

E’ quanto prevede la convenzione sottoscritta tra i nuovi proprietari dell’Isca, il Ministero della Cultura e la Soprintendenza area metropolitana di Napoli. Hanno aderito anche l’Area marina Protetta Punta Campanella, il Comune di Massa Lubrense, il Parco Regionale dei Monti Lattari e la Fondazione Monti Lattari.