Ultima Modifica il 11 Novembre 2020

Montesarchio, splendida città in provincia di Benevento, è chiamato anche il borgo di Ercole; l’eroe figlio di Zeus appare nello stemma del comune (Borgo di Montesarchio_Ph @Vitolo).

Una leggenda racconta che Ercole, portò a buon fine una delle sue dodici fatiche uccidendo il leone in una delle grotte del Taburno vicino l’attuale città. Da qui il nome Mons Herculis / Mons Arculi / Montesarchio.



L’emblema della città Caudina è la monumentale fontana dell’Ercole alexicacos, della metà dell’800, che si erge in Piazza Umberto I. La statua di Ercole è posta alla sommità di una sorta di coppa, ai cui piedi sono distesi quattro leoni.

Un pò di storia

La storia narra che l’antico borgo sannita sia lo sviluppo dell’antica “Caudium”, la capitale della tribù sannita dei Caudini che inflisse ai Romani l’umiliante sconfitta delle Forche Caudine, correva l’anno nel 321 a.C..

Fontana d'Ercole Montesarchio

Dopo il declino della città romana (posta nella valle), l’abitato si sposta sulla collina rocciosa che dominava Caudium. Ai Longobardi si deve la costruzione del corpo originario del Castello, fatto costruire dal duca Arechi II alla fine del sec. VIII.

Seguirono poi i Normanni e gli Svevi. Montesarchio fu feudo dei Della Leonessa, dei Carafa e dei D’Avalos. Quando poi venne concesso a Ferdinando II di Borbone, la torre e il castello furono trasformati in prigioni di Stato, mentre negli anni Sessanta del ‘900 fu destinato ad orfanotrofio.

Torre di Montesarchio

Oggi il paese è diviso in due nuclei urbani, il più antico, dominato dal Castello medioevale, è costituito da due borgate, Latovetere di origini longobarde e Latonuovo di origini normanne; il più moderno, invece, si estende lungo la Via Appia che mette in comunicazione la provincia di Benevento con quella di Caserta.

Il Castello longobardo e la Torre

Sulla vetta del colle che accoglie il paese potrete ammirare uno splendido castello composto da due corpi distinti: la Torre a doppio cilindro, già presente in epoca romana, e il Castello vero e proprio, eretto durante la dominazione longobarda del beneventano. Entrambi erano parte integrante di una serie di strutture difensive di origine medievale che proteggevano la valle.

Gli ampliamenti dei Normanni e dei Carafa (nel 1400), conferirono loro l’aspetto che ancora oggi conservano in buon parte.

Montesarchio La Torre

Oggi il castello ospita il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, con reperti provenienti dai più grossi centri abitati dei Sanniti Caudini; Caudium (Montesarchio), Telesia (San Salvatore Telesino) e Saticula (Sant’Agata dei Goti).

Il reperto di maggiore importanza è il Cratere di Assteas, un vaso risalente al IV secolo che raffigura il “Ratto d’Europa” da parte del Dio Zeus trasformato in toro.

Il museo è visitabile (dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 14:00) grazie all’impegno di un’associazione di volontari, detta “Sentinelle della Torre”. Visita il sito www.latorredimontesarchio.it.

Cratere di Assteas Montesarchio

Ai piedi del castello, nella parte alta del quartiere Latovere, c’è l’Abbazia di san Nicola, risalente al XII secolo. Risalgono al Settecento la chiesa dell’Annunziata e la chiesa di San Francesco; mentre la cappella privata della famiglia D’Avalos (chiesa della Purità) è del sec. XVII. La sede del comune occupa l’antico Convento di San Francesco.

Come un pò in tutti i borghi della Campania, anche qui il cibo è ottimo. A Montesarchio puoi assaggiare famose ricette sannite come i fusilli con la ricotta e la pasta e fagioli con le cotiche.