Ultima Modifica il 21 Dicembre 2022

La Cappella Reale della Reggia di Portici, dedicata all’Immacolata Concezione, è un luogo di culto unico nel suo genere che incuriosisce per la sua architettura.

Colui che entro all’interno di questo luogo sacro potrà notare che lo spazio somiglia più ad un Teatro di Corte che ad una Cappella Reale.



La Reggia di Portici, residenza estiva della famiglia reale, viene edificata fra il 1738 ed il 1742 per volere di re Carlo di Borbone e della moglie Amalia di Sassonia.

La Cappella Reale

Nel progetto originario redatto dall’architetto Antonio Canevari, lo spazio destinato all’attuale Cappella di Corte, venne previsto e realizzato a partire dal 1741 un Teatrino di Corte; venne inaugurato la sera del 15 giugno 1746, dalla compagnia del Teatro di San Carlo.

Fu solo in seguito (nel 1749) che, per volere del cattolico Carlo di Borbone, il Teatrino di Corte viene convertito in un luogo di culto dedicato all’Immacolata Concezione; su progetto di Fernandino Fuga.

Cappella Reale di Portici

Alla trasformazione parteciparono i più grandi artisti del tempo; artisti famosi come Giacomo Ceci, creatore della statua bronzea dell’Immacolata o il Vanvitelli, creatore dei disegni dei 4 candelabri della Cappella. Ancora oggi in questo luogo si possono osservare sculture settecentesche oltre a tele di Scuola Napoletana e della Bottega di Solimena.

Numerosi sono stati gli illustri personaggi che si sono soffermati in questa sala per pregare la Madonna; dalla regina Maria Isabella (moglie di Francesco I, re del Regno delle Due Sicilie) a Maria Amalia di Borbone (regina di Francia dal 1830 al 1848); e ancora Maria Sofia di Baviera (ultima regina del regno delle Due Sicilie) e Carolina Bonaparte (sorella dell’imperatore Napoleone). Anche Papa Pio IX, ospite del re Ferdinando II nel 1849, ha pregato in questo luogo.

La cappella è stata restaurata nel 1983 per volere del parroco Padre Michele Borriello.

L’Architettura

Il ricco portale in marmo all’ingresso della Cappella, è di notevole impatto. Sopra le quattro colonne ioniche (provengono dalla scena del teatro di Ercolano) c’è una grande scultura: la ‘’Fama Alata’’; due angeli, posti agli angoli del timpano spezzato, sono intenti nel dar fiato alle trombe mentre sorreggono lo stemma di casa Savoia (in origine era quello della corte Borbonica).

L’interno della Cappella è uno spazio raccolto che stupisce per l’oro diffuso e i marmi policromi.

Seguito alla trasformazione l’interno della Cappella si presenta con uno spazio ottagonale dove la navata unica ha preso il posto della platea dell’antico teatro; lo spazio destinato al palcoscenico con i palchetti laterali, accoglie invece il presbiterio e l’altare.

Cappella Reale di Portici Interno

Nonostante gli spazi ridotti, ci sono ben tre altari: due minori sovrastati dai quadri raffiguranti S. Antonio e S. Francesco; mentre il principale, che si erge maestoso di fronte all’ingresso, è dominato dalla statua della Madonna Immacolata che calpesta un serpente, simbolo del male. Ai lati dell’altare maggiore vi sono due candelabri in bronzo, eseguiti su disegno del Vanvitelli.

Sulla destra dell’altare maggiore è ancora oggi presente un pregiatissimo organo, lo stesso che nel lontano 1770 venne usato dal giovane compositore Wolfgang Amadeus Mozart.

Nelle quattro nicchie laterali trovarono posto le Statue di San Gennaro (patrono di Napoli), Santa Rosalia (patrona di Palermo), San Carlo Borromeo e Sant’Amalia (protettori dei regnanti).

Informazioni utili

Indirizzo: Via Università, 80055 Portici (Napoli)
Orari di apertura: Domenica dalle 9:30 alle 17:00
L’ingresso della Cappella la si scopre sotto gli archi del primo cavalcavia, quello che si incontra venendo da Portici.