Ultima Modifica il 16 Novembre 2022
Il cenone della Vigilia di Natale non è una cena come tutte le altre perché bisogna mangiare con moderazione per onorare l’attesa della nascita di Gesu. Scopriamo la cena tradizionale del 24 dicembre a Napoli.
Manca davvero poco al Natale e i napoletani vanno su e giù per la città alla ricerca di tutto quello che serve per imbandire la tavola della vigilia di Natale. Perché la cena della vigilia è quello più importante delle Feste e deve essere preparato con cura.
Nella notte della vigilia, tra il 23 e il 24 dicembre, il mercato di Porta Nolana e il mercato della Pignasecca diventano una tappa imprescindibile per chi vuole comprare il pesce per la cena della Vigilia.
Vigilia di Natale, i piatti della tradizione
Come da tradizione la cena della vigilia di Natale a Napoli – un pasto che dura ore e ore – è una sequenza di portate a base di pesce e verdure che si ripete rigorosamente da anni.
In attesa del secondo round, ovvero il pranzo di Natale, le danze si aprono con gli antipasti; un’insalata di polpo e la pizza di scarole, una torta rustica che viene farcita con alici, olive nere e capperi.
La cena entra nel vivo con il primo piatto della Vigilia di Natale.
Per tradizione il 24 dicembre si preparano gli Spaghetti (o vermicelli) con le vongole; qualcuno li preferisce in bianco, qualcuno “macchiati” con i pomodorini, rigorosamente del pinnolo del Vesuvio. Ricetta napoletana degli spaghetti con vongole.
Per i secondi c’è solo l’imbarazzo della scelta: spigola all’acqua pazza o al forno, orata in cartoccio o una frittura di gamberi e calamari fatta al momento.
Sulla tavola della vigilia non può mancare il Baccalà accompagnato da pezzi di Capitone fritto o in umido.
A seguire fanno il loro ingresso gli immancabili contorni. I broccoli di Natale e l’insalata di rinforzo con cavolo bollito, acciughe, olive e papaccelle (un particolare tipo di peperone dolce).
Prima di affrontare i dolci tipici napoletani, c’è o’ spass (la frutta secca) con un assortimenti di nocciole, pistacchi, noci, mandorle e datteri.
Il modo migliore per finire questo pasto luculliano arrivano sulla tavola rococò, mostaccioli, divinamore, sesamielli e i roccocò, deliziose ciambelline croccanti.
Sulla tavola della vigilia non possono mancare gli struffoli, deliziose palline di pasta fritta ricoperte di miele. Ricetta tradizionale degli struffoli.
Questa cena all’insegna dell’abbondanza e dell’ospitalità campana si conclude con un giro di digestivi e la divisione degli avanzi, che viaggeranno di casa in casa almeno fino a Santo Stefano.