Ultima Modifica il 10 Ottobre 2020
A poca distanza da Napoli, nella zona continentale dei Campi Flegrei, c’è un’area archeologica che un tempo comprendeva l’antica città di Cuma, la colonia della Magna Grecia che maggiormente contribuì a diffondere la cultura greca in Italia.
La più antica colonia greca d’Occidente, successiva soltanto all’occupazione provvisoria dell’isola d’Ischia, fu fondata secondo tradizione intorno al 730 a.C. grazie ad alcuni coloni greci provenienti da Calcide.
Gli scavi archeologici di Cuma sono famosi, in realtà, per l’Antro della Sibilla, uno degli oracoli più conosciuti e consultati del mondo antico, le cui predizioni sono descritte in numerose opere di autori greci e latini.
Il parco Archeologico di Cuma è un luogo di grande interesse, differente dai più noti scavi archeologici di Pompei, non appena oltrepassata la galleria di accesso ci si immerge in un atmosfera surreale ed antica.
L’Acropoli conserva ancora le mura del V secolo e comprende i resti del tempio di Giove e il tempio d’Apollo, collegati da una strada ancora perfettamente visibile, un tempo chiamata Via Sacra. Di entrambi i tempi rimangono poche tracce perché furono adattati a chiesa cristiana nel V secolo d,c.
Gli scavi hanno restituito anche il famoso Antro della Sibilla, la Cripta Romana, i resti di un grandioso Edificio Termale di epoca imperiale e dell’Anfiteatro.
Dall’alto dell’acropoli sono visibili i resti della città bassa con i Templi italici, del Foro, i ruderi di un edificio termale e l’anfiteatro. Mentre in lontananza si staglia l’Arco Felice, viadotto costruito da Domiziano per il passaggio della via che collegava Pozzuoli a Roma. Numerosi sono inoltre i sepolcri di età greca e romana ritrovati nel luogo mentre nelle immediate vicinanze
La leggenda della Sibilla Cumana
Superato il viale d’ingresso, s’incontra il famoso Antro della Sibilla, accessibile da un piccolo piazzale sulla sinistra.
La galleria alta circa 5 metri e lunga oltre 130, scoperta nel 1932. Si tratta di una galleria tufacea rettilinea. Lungo il percorso si aprono diversi bracci su entrambi i lati, alcuni ciechi, per l’illuminazione e l’aerazione, altri usati in epoca romana come cisterne e poi come luogo di sepoltura dai cristiani, altri ancora terminanti nella terrazza che sovrastava il porto.
In molti si stanno ancora chiedendo se questo cunicolo fosse stato realmente la sede della Sibilla oppure venne creato come struttura difensiva.
La leggenda narra che la Sibilla fosse una giovane donna della quale Apollo era follemente innamorato. Avendole proposto di offrirle qualunque cosa purché diventasse la sua sacerdotessa, essa chiese l’immortalità scorandosi però di chiedere la giovinezza. Mentre invecchiava sempre di più il suo corpo diventava piccolo e consumato come quello di una cicala, tanto che venne messa in una gabbietta nel tempio di Apollo finché il corpo non scomparve e rimase solo la sua voce.
Parco Archeologico di Cuma
Indirizzo: via Monte di Cuma 3 – Bacoli
Orario di Apertura: Aperto tutti i giorni dalle ore 09.00 fino ad un’ora prima del tramonto.
Da Napoli (autostrade) Imboccare Tangenziale di Napoli verso Pozzuoli. Uscita n. 13 Cuma. Seguire la statale e svoltare al primo incrocio a sinistra. Proseguire dritto e proseguire passando sotto l’Arco Felice Vecchio. Al primo incrocio, girare a destra proseguire e svoltare alla prima traversa a sinistra. Parcheggio adiacente non custodito per autovetture e autobus.
Da Napoli mezzi pubblici Metropolitana Linea 2 direzione Pozzuoli. Stazione di Pozzuoli. Raggiungere (50mt. circa) fermata degli autobus per Cuma.