Ultima Modifica il 11 Ottobre 2020

Campi Flegrei, i campi ardenti degli antichi Greci, una vasta area di origine vulcanica situata a pochi passi dalla città di Napoli.

Questa zona, incredibilmente affascinante e nel contempo inquietante, è un concentrato di bellezze storiche, archeologiche e naturalistiche. Omero e Virgilio ambientarono in questi luoghi alcune vicende dei loro poemi epici.

L’area flegrea, delimitata dalla collina di Posillipo, Miseno e Cuma, ingloba i comuni di Pozzuoli, Quarto, Bacoli e Monte di Procida.



Campi Flegrei, cenni storici

Per il clima mite e la fertilità del terreno, i Campi Flegrei richiamarono sin dall’antichità varie popolazioni. Qui si insediarono le prime colonie della Magna Grecia – Pithecusa, situato nell’isola di Ischia, al quale fece seguito l’antica Cuma (Kýmē) – punti di partenza dell’apoikia (colonizzazione) greca in Italia e nel Mediterraneo.

Nel IV secolo a.C. la Campania entrò a fare parte dei domini di Roma e i Campi Flegrei divennero un importante centro militare. Dal I secolo a.C., infatti, ospitò la flotta più grande dell’impero romano, che fu collocata per alcuni anni nel lago Lucrino e in seguito trasferita nella località di Miseno, dove restò fino alla fine dell’impero.

L’area divenne una meta di villeggiatura con lussuose dimore, di patrizi e imperatori, oggi in parte sprofondati in mare. Il crollo dell’impero Romano comportò il declino dell’area flegrea, il trend discendente si invertì solo nel Cinquecento grazie al viceré spagnolo Pedro de Toledo che si attivò per ripopolare l’area.

I Campi Flegrei e il fenomeno del bradisismo

I Campi Flegrei sono in verità un vasto campo vulcanico all’interno del quale, negli ultimi 39.000 anni, sono stati attivi numerosi centri eruttivi differenti. L’ultima eruzione avvenuta – tra il 29 settembre e il 6 ottobre del 1538 – all’interno della caldera Flegrea portò ala creazione del Monte Nuovo.

Pozzuoli: Tempio di Serapide

I Campi Flegrei sono conosciuti in tutto il mondo per il fenomeno dal bradisismo. Un periodico sollevamento o abbassamento del suolo, ad un ritmo abbastanza veloce per i tempi geologici ma cosi lento che l’uomo non avverte in prima persona la variazione di altezza del suolo.

Il fenomeno lo si osserva lungo la costa del mare o gli edifici che emergono o vengono sommersi. Il Tempio di Serapide a Pozzuoli ne è un esempio.

Cosa vedere nei Campi Flegrei

Sono tante le cose da vedere. I Campi Flegrei offrono infatti, in pochi kilometri quadrati, un mondo all’insegna della continua varietà.

Un cratere fumante, arenili, promontori, acque termali, misteriose caverne, antiche città sprofondate sotto il livello del mare per effetto del bradisismo. Ma anche uno dei maggiori musei archeologici italiani e poi gli antichi monumenti di Puteoli, Baia, Miseno e Cuma.

Per iniziare il viaggio nella terra dei miti, basta lasciare Napoli e raggiungere la città di Pozzuoli, un tempo il più grande porto del Tirreno.

Nella “capitale” dei Campi Flegrei, città fondata dai Greci, si scoprono l’Anfiteatro Flavio (del II sec. a.C.), il Rione Terra (antica acropoli), il Tempio di Serapide (in realtà antico mercato), i Templi di Augusto e Nettuno.

Pozzuoli Campi Flegrei

Da qui basta veramente poco per arrivare nell’antica Bauli, uno dei luoghi di vacanza più apprezzati in epoca romana. Oggi ospita Il Museo archeologico dei Campi Flegrei (nella fortezza di Baia a picco sul mare), la città sommersa di Baia (antica città romana, sommersa dal bradisismo) e il Parco Archeologico di Baia (un complesso con ville patrizie, un palazzo imperiale e il Tempio di Mercurio).

La parte più antica dei Camp Flegrei è sicuramente l’antica città di Cuma, prima colonia greca dell’VIII secolo a.C e fiorente città commerciale. Nota per l’Antro della Sibilla (leggendaria sacerdotessa di Apollo), il Tempio di Giove (tempio greco del V sec. a.C.) e il Tempio di Apollo.

A chiusura del golfo di Pozzuoli, in posizione diametralmente opposta a Capo Posillipo, troviamo invece Miseno (luogo di sepoltura del trombettiere di Enea) con la Piscina Mirabile (serbatoio di epoca romana scavato nel tufo).

Oltre ai luoghi sopra elencati i Campi Flegrei sono caratterizzati dalla presenza di laghi vulcanici quali il Lago Lucrino, il Lago Fusaro, e il celebre lago d’Averno. Nell’antichità era considerato da greci e romani come uno dei luoghi d’accesso per gli inferi a causa dei gas vulcanici letali provenienti dal lago.

Solfatara Campi Flegrei

Per una visita completa dei Campi Flegrei è indispensabile passare per la Solfatara. Un cratere vulcanico ancora attivo caratterizzato da fumarole che emettono esalazioni sulfuree e vapori.

Tempo libero

Se intendete emulare i patrizi e gli imperatori romani, il moderno centro termale Stufe di Nerone offre la possibilità di trascorrere ore piacevoli con le sue saune naturali, una piscina con acqua termale, una vasca ad idromassaggio ed un solarium.

Un’esperienza unica da fare sono sicuramente le immersioni subacquee, o snorkeling, nel sito sommerso dell’antica Baia. Avrete la possibilità di poter ammirare diversi siti archeologici sommersi.

I campi Flegrei offrono al visitatore anche interessanti esperienze culinarie accompagnate dalla degustazione del vino locale per eccellenza: la Falanghina dei Campi Flegrei.

Come Visitare

Esiste un biglietto cumulativo Circuito flegreo, valido per due giorni, che consente l’ingresso a 4 siti del Parco. Museo Archeologico dei Campi Flegrei a Baia, Zona Archeologica di Baia, Anfiteatro Flavio e Serapeo a Pozzuoli, Scavi di Cuma.
Intero cumulativo Circuito flegreo: € 8 – Ridotto cumulativo Circuito flegreo: € 4.

I siti flegrei sono inseriti nella nel Artecard Campania.

I mezzi di trasporto che servono l’area. Metro – linea 2 fermata Pozzuoli; Cumana – Stazione principale di Montesanto fermate nell’itinerario: Pozzuoli, Arco Felice, Lucrino, Baia, Fusaro Torregaveta; Circumflegrea – Stazione principale di Montesanto. Bus da Napoli stazione centrale di P.zza Garibaldi linee SEPSA.
Mezzo consigliato: Il modo migliore per spostarti in piena libertà ed autonomia consiglio di utilizzare la macchina.